Nella scorsa settimana, si è disputato l’abituale Grand Prix cinese, valido in questa stagione come prova di qualificazione per la tredicesima edizione dei Giochi Nazionali Invernali, evento quadriennale che si terrà nella Regione autonoma uigura dello Xinjiang tra il 20 e il 31 gennaio del 2016.
Le gare sono state ospitate da un palazzo del ghiaccio situato nella parte settentrionale del distretto di Tianshan ad oltre 1.600 metri di altitudine. L’occasione è stata propizia per vedere all’opera tutti gli atleti di primo piano del movimento cinese.
Ovviamente, le attenzioni di addetti ai lavori e appassionati sono state principalmente rivolte alla gara maschile e a quella riservata alle coppie di artistico, che hanno fornito indicazioni decisamente interessanti.
Il piatto forte dell’evento è stato rappresentato dalla sfida sempre più sentita tra il quasi diciottenne Boyang Jin, ormai prossimo al debutto internazionale in categoria senior, e il diciannovenne Han Yan. Al riguardo, le aspettative della vigilia non sono state deluse ed entrambi i segmenti di gara sono stati caratterizzati da un elevato livello tecnico, testimoniato da punteggi di assoluta valenza internazionale.
Nel programma corto, Boyang Jin, sceso in pista sulle non banali note di “Tango Amore”, ha sfiorato le cento lunghezze, eseguendo in apertura un’inedita combinazione quadruplo lutz/triplo toeloop e poi un triplo axel decisamente più convincente rispetto a quelli presentati nella passata stagione. A chiudere il cerchio, il vice-campione mondiale juniores ha completato un quadruplo toeloop nella seconda metà del programma, che ha contribuito in maniera rilevante a garantirgli un punteggio tecnico pari a 58,69. A tal proposito, è importante ricordare come finora nelle gare di primo livello nessuno si sia mai spinto oltre 54,84. Salti a parte, Boyang Jin, attestatosi ad un siginificativo 97,84, ha evidenziato anche una crescita dal punto di vista artistico rimanendo costantemente sulla nota e, soprattutto, riuscendo il più delle volte a spostare lo sguardo dal ghiaccio a differenza di quanto avveniva nel recente passato.
Han Yan, alle prese con il nuovo corto “Sing, Sing, Sing”, brano di Buttle memoria, non è stato da meno toccando quota 94,25 grazie ad un quadruplo toeloop, impeccabilmente completato, cui sono seguiti triplo axel e combinazione triplo lutz/triplo toelooop, entrambi collocati nella seconda metà del programma.
Nel segmento più lungo di gara, le parti si sono invertite ed Han Yan, oltre ad avere avuto nuovamente la meglio su ciascuna voce delle componenti del programma, è riuscito a spuntarla per un'incollatura anche sul versante tecnico conquistando la vittoria finale con 276,11 punti. La prestazione è stata caratterizzata da una puntuale esecuzione di ciascuno degli elementi di salto, tra cui spiccano un quadruplo toeloop e due tripli axel con altri sei salti tripli a fare da contorno. In particolare, il nuovo programma coreografato da Lori Nichol sulle note di Kissing You, colonna sonora del film Romeo+Juliet, è parso tagliato su misura su Han Yan valorizzandone i pregi, qualità di pattinaggio su tutti.
Boyang Jin, dal canto suo, ha tentato ben quattro salti quadrupli, atterrando il lutz con un evidente step-out e chiudendo il salchow con mestiere. Nulla da eccepire, invece, sui due quadrupli toeloop, il primo in combinazione con un doppio toeloop, ben eseguiti nella seconda metà della musica. Le possibilità di conquistare il successo finale, mancato per poco più di cinque punti, sono però svanite per via di una banale caduta nell’ingresso del flying camel e per un passagio a vuoto su quella che sarebbe dovuta essere una combinazione triplo flip/euler/triplo salchow. Risultato di giornata a parte, balza all’occhio l’intenzione di presentare un libero con un punteggio tecnico di base (con trottole e passi a quattro) superiore alle cento lunghezze (100,45). In sostanza, approfittando di quanto attualmente consentito dal regolamento, Boyang Jin ha fatto capire di essere pronto a completare quattro salti quadrupli e sei tripli, alzando l’asticella a livelli finora inimmaginabili.
Tra le coppie di artistico, si sono imposti Wenjing Sui/Cong Han (206,40), che hanno preceduto Peng Cheng/Hao Zhang (197,22). Nel programma corto, la differenza tra i due sodalizi di punta del movimento cinese è stata minima, ma sia gli uni che gli altri, con le rispettive peculiarità, si sono dimostrati sul pezzo navigando attorno ai settantaquattro punti, qualcosa più qualcosa meno. Nel segmento più lungo di gara, non sono, invece, mancate sbavature degne di nota, ma, per quanto concerne i vice-campioni iridati, è emerso un chiaro progresso sui sollevamenti. Sui/Han hanno anche eseguito il quadruplo twist, desistendo dal tentare il quadruplo salchow lanciato, completato senza patemi in allenamento. La nota dolente, non una novità per le coppie cinesi, è stata rappresentata dalle trottole, mentre, sul fronte dei salti lanciati, è sì arrivata una caduta di Sui sulla combinazione triplo toeloop/doppio toeloop/doppio toeloop, ma l’indigesto triplo salchow è stato completato.
Peng/Zhang, nettamente battuti sulle componenti del programma, hanno pescato una giornata negativa sugli elementi di salto in parallelo ed hanno pagato dazio anche per via di una caduta sul triplo salchow lanciato e per la rinuncia al quadruplo twist.
Entrambe le coppie hanno presentato nuovi programmi di gara coreografati da Lori Nichol, in passato già impegnata con Peng/Zhang, ma alla prima esperienza con Sui/Han.
In contumacia di Yu/Jin, eccezionalmente iscritti alla gara juniores vinta in carrozza, il terzo posto è andato a Wang Xuehan/Wang Lie (166,54), autori di due prove sottotono nel corso delle quali sono emerse preoccupanti difficoltà su tutti i salti lanciati e in parallelo
Nella danza, Shiyue Wang e Xinyu Liu (138,48) hanno confermato la loro supremazia, verosimilmente continentale, precedendo Yue Xhao/Xun Zheng (129,36) e Yue Cong/Zhuoming Sun (122.52).
La principale sorpresa è arrivata dalla gara femminile, che ha visto soccombere la favorita Zijun Li (152,88), in grande difficoltà nell’adattarsi all’altitudine. Il successo è andato a Ziquan Zhao (157,04), seconda al termine del programma corto, ma poi capace di approfittare del crollo repentino dalla più quotata avversaria, naufragata in un programma libero caratterizzato da due rovinose cadute e da tanti salti atterrati a stento. Le immagini hanno impietosamente evidenziato le difficoltà di Li, che ha desistito dall’eseguire un paio di combinazioni proprio per l’affanno del momento. La diciassettenne Zhao è riuscita ad approfittare della situazione favorevole ed ha ottenuto l’affermazione finora più importante della carriera eseguendo il minimo sindacale (un paio di doppi axel e quattro salti tripli, equamente divisi tra toeloop e rittberger).
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