Ivan Righini (aka Bariev) terzo nel Memorial Panin di San Pietroburgo

Per il ventiduenne nativo di Mosca, allenato principalmente a San Pietroburgo da Oleg Vassiliev, si è trattato della prima apparizione agonistica stagionale, nell'attesa di poter difendere i colori italiani a livello internazionale. Calendario alla mano, Righini, tesserato per il Forum di Assago, diventerà eleggibile a partire dal 28 ottobre, ad un anno esatto di distanza dall'ultima competizione disputata sotto bandiera russa. Non potrà, invece, partecipare ai Giochi Olimpici in quanto il regolamento prevede che debbano trascorrere diciotto mesi tra l'ultma gara internazione disputata per altro Paese e lo short-program olimpico.

In vista della nuova avventura, il pattinatore di padre italiano e madre russa,  precedentemente conosciuto come Bariev, ha deciso di assumere il cognome del padre.

La prestazione nel Memorial Panin, ahimè salito agli onori della cronache per il grave infortunio patito giovedì da Alexander Smirnov, è stata dai due volti. Infatti, dopo un corto ambizioso, ma sporcato da qualche errore di troppo sugli elementi di salto, Righini ha portato a termine un libero di qualità privo di sbavature e impreziosito dalla presenza di sette salti tripli tutti ben eseguiti, compreso un ottimo triplo axel in apertura.

Nel primo segmento di gara, pattinato sulle note del "Bolero" di Ravel, ha atterrato un quadruplo toeloop su due piedi a rotazione completata ed ha poi proposto un doppio axel, che nelle intenzioni sarebbe dovuto essere triplo. L'errore più grande è però arrivato nella seconda metà del disco quando, per via di un atterraggio su due piedi con conseguente setp-out di un tano triplo lutz, non è riuscito a completare in maniera valida la combinazone, pur avendo cercato di attaccare in qualche modo un doppio toeloop. Nel libero, invece, la scelta musicale è ricaduta su "C'era una volta in America" di Ennio Morricone, programma coreografato da Alexander Zhulin.

Alla luce dei trascorsi e della prestazione di San Pietroburgo, il bagaglio tecnico dell'atleta appare notevole. La qualità di pattinaggio è indubbiamente sopra la media, le trottole sono discrete e sui salti c'è un intrigante potenziale tutto da esplorare. Righini, infatti, è in possesso di tutti i tripli, tra cui spicca il "tano lutz", e sembra in grado di completare anche il quadruplo toeloop.

La competizione disputata presso la "Figure Skating Academy" è stata vinta dal diciassettenne di San Pietroburgo Artem Lezeev (206,98), che ha preceduto il ventenne compagno di club Gordei Gorshkov (205,04), già secondo nella prima tappa della Coppa di Russia. Il nuovo acquisto della squadra italiana, penalizzato dal terreno perso nel programma corto, si è dovuto accontentare del gradino più basso del podio con 200,53 punti. Va però rimarcata la seconda prestazione assoluta nel libero, valorizzata dalla valutazione più alta su ciascuna delle componenti del programma.

Per dovere di cronaca, è importante ricordare la presenza nello short-program di Artur Gachinski e Konstantin Menshov, che non hanno poi preso parte alla seconda parte della gara. La stessa cosa è avvenuta per Elizaveta Tuktamysheva nella competizione femminile, vinta dalla neo allieva di Evgeni Rukavitsin Polina Agafonava (147,38), fino allo scorso anno seguita dal campione olimpico Alexei Urmanov. Nella prova riservata alle coppie di artistico, funestata dall'incidente di Alexander Smirnov si sono, infinre imposti Gerboldt/Enbert (168,75), allenati da Oleg Vassiliev.