La seconda giornata della tappa di Jr.Grand Prix di Aichi era incentrata sul programma libero femminile, che, come da scontato pronostico, ha proiettato sul gradino più alto del podio Serafima Sakhanovich.
La quattordicenne russa, già dominatrice a Lubiana due settimane or sono, ha avuto facilmente ragione delle avversarie riuscendo a riscattare il mezzo passo falso commesso nello short-program di ieri.
Con il successo odierno, il terzo in carriera nel circuito, Sakhanovich si è qualificata a punteggio pieno per la finale di Barcellona scavalcando nella graduatoria complessiva la compagna di allenamento Evgenia Medvedeva, vincitrice a Courchevel e Ostrava, ma con punteggi inferiori. A conti fatti, le prime quattro tappe del circuito sono state tutte vinte da pattinatrici dirette da Eteri Tutberidze, quarantenne allenatrice di stanza a Mosca, oggi assente in quanto al seguito della promettente tredicenne Polina Tsurskaia, impegnata nel primo atto della Coppa di Russia. Nel frattempo, la striscia di vittorie consecutive per le atlete russe è salita a quota sette, finale del circuito compresa. In passato, solo le ragazze statunitensi sono riuscite a fare meglio collezionando otto successi di fila tra il 2006 e il 2007
Sakhanovich (177,69), in una giornata ricca di cadute e debacle eclatanti, ha avuto il merito di pattinare un programma libero senza evidenti sbavature. Nel rispetto del copione, ha completato due doppi axel e sette salti tripli, eseguendo in scioltezza trottole che hanno meritato il livello quattro. L’unica piccola imperfezione è arrivata in coincidenza con l’atterraggio del secondo doppio axel, ma proprio in questo frangente si è vista la lucidità/maturità dell’atleta che, anziché aggiungere un doppio toeloop in combinazione, come previsto dal piano gara, ha eseguito la combinazione pochi istanti dopo attaccando il doppio toeloop ad un triplo lutz. Ovviamente, la vice-campionessa iridata juniores in carica ha ottenuto il migliore punteggio tecnico e la valutazione più elevata su ciascuna componente del programma.
In seconda posizione, si è piazzata la giapponese Yuka Nagai (161,55), risalita dal quinto posto occupato al termine del primo segmento di gara. La quindicenne di Tokyo, dopo un avvio choc per via di un triplo lutz completato solo singolo, si è ripresa con grande maestria riuscendo ad eseguire sei tripli e due doppi axel. Peraltro, con il secondo posto odierno, che si va a sommare a quello ottenuto a Lubiana, Nagai può ambire con credenziali all’ingresso in finale, obiettivo neanche lontanamente preventivabile in primavera quando veniva considerata una terza linea tra le pattinatrici juniores nipponiche.
La quattordicenne kazaka Elizabet Turzynbaeva (159,38), dopo i fasti del programma corto, si è dovuta accontentare della terza posizione finale, ma nell’occasione ha ritoccato ogni primato personale evidenziando notevoli miglioramenti rispetto alla stagione passata. L’allieva di Brian Orser è stata penalizzata da una duplice caduta nella parte iniziale del libero, ma, non dandosi per vinta, si è ripresa nella seconda metà nel corso della quale ha ben completato tre salti tripli e due doppi axel, compresa una combinazione doppio axel/triplo toeloop.
Alla quattordicenne coreana Da Bin Choi (158,60), il terzo punteggio di giornata non è bastato per salire sul podio, ma resta la soddisfazione per avere eseguito in maniera esemplare due doppi axel e sai salti tripli, con tanto di combinazione triplo lutz/triplo toeloop e ben due tripli lutz complessivi. A tal proposito, si conferma la qualità della scuola coreana sul lutz, salto che invece crea grattacapi da sempre alle storiche superpotenze della disciplina.
Il novero delle deluse di giornata comprende la quattordicenne giapponese Kaori Sakamoto (settima con 146,16), caduta tre volte nel corso di un programma oltremodo ambizioso, la debuttante statunitense Bradie Tennell (ottava con 144,19), troppo spesso al limite con la rotazione sugli elementi di salto, e la quindicenne finlandese Jenni Saarinen (nona con 129,44), incappata nella giornata più nera della carriera e caduta ben quattro volte.
La sedicenne russa Diana Pervushkina (151,31), oggi in grande spolvero sui salti puntati. e la quattordicenne giapponese Yuhana Yukoi (148,22), entrambe debuttanti, hanno approfittato della situazione scalando posizioni in classica e chiudendo rispettivamente in quinta e sesta piazza.
In precedenza, si è svolta la short-dance, che ha visto prevalere di stretta misura gli statunitensi Rachel Parsons/Michael Parsons (55,71) sui canadesi Madeline Edwards/Zhao Kai Pang (55,33). A testimonianza di un tasso tecnico che settimana dopo settimana sta crescendo, le due coppie nordamericane hanno raggiunto il livello quattro nella prima sequenza di silver samba, fatto per ora inedito in stagione. Ciò nonostante, il punteggio più alto finora ottenuto resta il 55,75 fatto segnare dai canadesi Bent/Mackeen, dominatori della tappa di Ostrava.
Per la conquista della leadership provvisoria, è stata decisiva la seconda sequenza di silver samba, in cui gli statunitensi hanno ottenuto un livello più alto rispetto ai diretti avversari.
I russi Alla Loboda/Pavel Drzod (55,25), vincitori a sorpresa della tappa di Courchevel proprio davanti a Edwards/Pang, si sono dovuti accontentare della terza posizione e, nonostante un gap tecnico notevole, sono riusciti ad arginare i danni grazie alla valutazione più alta su ciascuna delle componenti del programma.
Le altre coppie, decisamente staccate dalla zona podio, sono state regolate dai russi di scuola Zhulin Eva Khachaurian/Andrei Bagin (46,81).
La tappa di Aichi, quarto atto stagione di Jr.Grand Prix si concluderà domenica con la danza libera e l’atteso programma libero maschile.
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