Se non avesse commesso un grosso errore nella parte centrale della seconda manche, spigolata con conseguente incrocio di punte e salvataggio miracoloso in un tratto con poca pendenza, saremmo qui a parlare di una Anna Fenninger campionessa del mondo di gigante con un vantaggio intorno ai 2 secondi o anche superiore su tutte le avversarie.
Qui il risultato completo e l'analisi della gara!
Oggi Anna era inavvicinabile per tutte, solo Viktoria Rebensburg poteva starle vicina se avesse fatto una prima manche all’altezza del suo palmares, nella quale ha invece concesso all’austriaca del Salisburghese 1”70 piazzandosi undicesima. Nella seconda metà gara la tedesca della Baviera è stata straordinaria nei confronti di Anna e ha guadagnato 3 decimi proprio per quell’errore commesso dal 25enne fenomeno del Wunderteam che conquista il suo terzo titolo iridato in carriera in tre specialità diverse dopo quello in supercombinata nel 2011 e quello di superG di 9 giorni fa, cui c’è anche da aggiungere l’oro olimpico sempre in superG dell’anno scorso, e in totale sono sette medaglie tra Olimpiadi e Mondiali per questa assoluta fuoriclasse. E pensare che in tutta la stagione di Coppa del Mondo aveva colto svariati podi ma aveva vinto solo il gigante d'apertura a Sölden... per l'Austria è il quinto oro a questi Mondiali e il medagliere è abbondantemente vinto con tre gare d'anticipo.
Rebensburg con quella seconda manche favolosa è riuscita a issarsi fino all’argento a 1”40 dalla dominatrice della gara, primo metallo prezioso ai Mondiali per lei dopo l’oro del 2010 e il bronzo del 2014 alle Olimpiadi sempre tra le porte larghe ed è curioso che dopo essere andata meglio per tutta la stagione nella velocità Viky la medaglia in questa rassegna l’abbia vinta nella specialità in cui sembrava in calo ma che nel recente passato è stata capace di dominare in più di una stagione. Da quanto è stata riunificata la Germania non aveva mai vinto una medaglia mondiale in gigante, l’ultima a riuscirci era stata Maria Epple, che nel 1978 vinse l’oro a Garmisch-Partenkirchen gareggiando per la Germania Ovest.
Bellissimo il bronzo a 1”49 della svedese Jessica Lindell-Vikarby che ha confermato il terzo posto della prima manche, proprio qui sulla Birds of Prey l’anno scorso aveva vinto l’unica gara di Coppa del Mondo nella specialità e oggi, su un pendio che evidentemente adora, si è inventata di gran lunga la migiior gara stagionale, per lei è finalmente la prima medaglia importante della carriera dopo tre Olimpiadi e al settimo Mondiale. Quarta a soli 6 centesimi dal bronzo per la liechtensteiniana Tina Weirather, anche lei alla miglior gara stagionale in gigante, quinta la slovena Tina Maze che al traguardo appariva stravolta dalla fatica e che vede sfumare il sogno dell’en-plein delle cinque medaglie nelle cinque gare individuali.
Sesta e settima le altre due austriache Michaela Kirchgasser e Kathrin Zettel, la prima ha perso quattro posizioni rispetto alla prima frazione, la seconda ne ha guadagnate sei, una in meno ne ha recuperata la statunitense padrona di casa Mikaela Shiffrin, che a metà gara era appaiata a Zettel, nona e decima le svedesi Maria Pietilä-Holmner e Sara Hector. Bene nella seconda frazione la francese campionessa uscente Tessa Worley, da ventesima a tredicesima, la coraggiosa rientrante svizzera Dominique Gisin, da ventiseiesima a diciannovesima, e la statunitense Lindsey Vonn, che risalendo dal ventisettesimo al quattordicesimo posto ha chiuso il suo mondiale casalingo tra gli applausi dei suoi tifosi.
Disastro Italia: sedicesima Nadia Fanchini, ventesima Manuela Moelgg, si è salvata solo Marta Bassino che però ha vanificato il bell’ottavo posto della prima manche con una caduta (senza conseguenze) sull’ultimo cambio di pendenza della seconda. Pazienza, la cuneese di Borgo San Dalmazzo compirà 19 anni tra 15 giorni e dopo l’uscita di Federica Brignone nella seconda manche non ci si poteva certo aggrappare a lei che ha così poca esperienza ad alti livelli per conquistare questa benedetta medaglia che a Vail, o a Beaver Creek che dir si voglia, non vuole proprio arrivare. Domani il gigante maschile mentre le donne disputeranno sabato l’ultima loro gara di questa rassegna iridata, lo slalom.
Gigante Femminile Vail / Beaver Creek (USA)
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