Viaggio nel recupero di Goggia: i colleghi de "La Gazzetta di Mantova" l'hanno raggiunta al Fisiocenter Multimedica, dove la campionessa olimpica è riuscita ad accorciare i tempi in modo da sognare ancora un rientro a Lenzerheide. Ecco come sta lavorando.
Un tentativo estremo, quasi miracoloso, anche se in questo caso solo di lavoro, determinazione e professionalità, sia da parte dell'atleta che di chi la segue da vicino.
Sofia Goggia ci sta pensando eccome, non è più una novità anche se rimane un'ipotesi con poche chances di riuscita, a tornare in gara per la discesa delle finali di Lenzerheide in programma il prossimo 17 marzo (con le prove al via già lunedì 15), per salvare quella che sarebbe la sua seconda Coppa del Mondo di specialità dopo quella del 2018.
Ad oggi sono trascorsi 37 giorni dall'infortunio al piatto tibiale patito a Garmisch, e la fuoriclasse bergamasca già lavora a pieno regime tra fisio e palestra, con il ginocchio destro che, ovviamente, dovrà reggere al carico del ritorno sugli sci, sempre più vicino. Una corsa, ogni giorno tra Mantova e Verona, che ha raccontato anche il collega Leonardo Bottani sulle colonne de “La Gazzetta di Mantova”: raggiunta al Fisiocenter Multimedica di Bagnolo San Vito, il centro nel paese alle porte della città al quale Sofia si affida ormai da tanti anni, Goggia ha raccontato questa fase del recupero assieme ai suoi angeli custodi, il preparatore Roberto Galli (“per me un secondo padre”) e al fisioterapista Matteo Benedini. Pur senza esporsi per l'eventuale miracolo di Lenzerheide, coloro che stanno seguendo la campionessa olimpica giorno dopo giorno ne sottolineano la capacità di accorciare i tempi rispetto ai 60-70 giorni (minimo) previsti per un recupero fisico completo prima di tornare sugli sci.
“I risultati degli ultimi test sono stati nettamente superiori alle aspettative – spiega Galli – e sicuramente grazie alla determinazione e alla tenacia di Sofia. Ho visto pochi atleti che si impegnano così tanto nelle sedute.
Abbiamo cercato di preservare la forza utilizzando sistemi che consentono esercizi efficaci ma con strategie in assenza di carico. Poi, appena è stato possibile il carico parziale, abbiamo incrementato il lavoro muscolare con esercizi di intensità crescente”. “Sofia risponde agli stimoli in maniera fulminea – ha aggiunto Benedini – Abbiamo utilizzato l'elettrostimolazione funzionale adattiva kinesiterapica, poi la ionorisonanza per accelerare la riparazione del tessuto osseo. Infine, il laser multifrequenza ad alta energia per il trattamento dei tessuti molli”.
E Roberto Galli ha ribadito: “Ci vorrebbero altre 3-4 settimane per un recupero fisico ottimale”, mentre Sofia sorride al suo fianco a fine intervista e dice. “Spero di vincere comunque la coppa”. Ma il pensiero al rientro clamoroso ancora c'è...
Discesa Femminile Lenzerheide (SUI)
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Martedì 16 Marzo 2021BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Ghiacciaio Presena | 0/30 | 0-10 cm |
Saas-Fee | / | 0-0 cm |
Breuil-Cervinia | 3/15 | 0-120 cm |
Ghiacciaio Val Senales | 2/11 | 20-50 cm |
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