E' una Sofia da impazzire, ma la "nuova" Goggia è sempre più matura: "Podio e... penso al super-g"

La prima donna italiana capace di conquistare il titolo olimpico di discesa che regala la vittoria numero 100 alla nazionale femminile nella storia della Coppa del Mondo.

Semplicemente perfetto, come la seconda discesa messa in scena da Sofia Goggia a Crans-Montana: la terza perla sul Mont Lachaux (vinse già nel 2019) significa poker consecutivo di vittorie nella specialità, come poche nella storia (anche se il primato di 11 firmato da Annemarie Moser-Proell è lontano...), l'undicesimo in assoluto a livello di Coppa del Mondo e il quarto stagionale come Bassino e Vlhova. La slovacca comanda nella generale, ma ora c'è pure Sofia nella mischia con il terzo posto a 207 punti da Petra, anche se la bergamasca sta pensando solo ad avvicinare sempre più la seconda sfera di cristallo della carriera in discesa (ora sono 195 i punti di margine su Johnson).

Aggiungiamoci pure che nessuna azzurra, neppure Isolde Kostner, era mai riuscita a vincere quattro discese in una singola annata: “Sono contenta della mia gara e di poter condividere un podio con Elena (Curtoni, splendida terza), che fin da piccola è stata il mio incubo perchè vinceva tutte le gare – sorride l'olimpionica al microfono Rai di Simone Benzoni – Dopo 20 anni ci ritroviamo lassù in una gara di Coppa del Mondo, è una felicità doppia.

Oggi non era facile, soprattutto coi primi numeri c'era davvero buio, ma ho sfruttato bene le pendenze dove contava”.

La maturità di Goggia si intuisce sui prossimi obiettivi, perchè ora Sofia guarda davvero sempre avanti: “Si vive per la prossima gara, ragiono giorno per giorno e voglio migliorarmi come atleta, già domani c'è una nuova gara che ci aspetta e, dopo la premiazione, archivierò questo successo come ho fatto ieri. La dedica dopo il papà e... Ambrosi? Alla federazione per le 100 vittorie”.