Federica Brignone parla chiaro: "Quanto successo alle ragazze svedesi non è giusto"

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Sci Alpinola campionessa azzurra

Federica Brignone parla chiaro: "Quanto successo alle ragazze svedesi non è giusto"

La vincitrice dell'ultima Coppa del Mondo si esprime sul caso del giorno, ovvero la squadra svedese costretta a saltare le gare di Levi per la positività di un solo tecnico. "Sarà così per tutta la stagione, perchè nel calcio si va avanti e qui non ci sono regole chiare?".

Un pensiero chiaro, netto, senza indugi.

Il caso del giorno a Levi riguarda la nazionale svedese femminile, impossibilitata dalle autorità sanitarie finlandesi a scendere in pista sabato e domenica per i primi due slalom della stagione, anzi finita direttamente in isolamento e con una quarantena prevista di una settimana, per aver avuto contatti con il proprio allenatore responsabile, Christian Thoma, risultato (due volte, con la conferma del secondo tampone) positivo al Covid-19, seppur asintomatico.

E il pensiero rilasciato in serata a mezzo social è di Federica Brignone, non proprio l'ultima arrivata. Da leader, la campionessa valdostana (che tra l'altro, rientrando nelle 30 della WCSL di specialità, potrà partire con il pettorale n° 16 senza atlete come Swenn-Larsson, Wikstroem, Hector e Saefvenberg) si pone dalla parte delle atlete, che hanno fatto di tutto per rimanere lontane dai guai legati alla situazione Covid, nelle ormai famigerate “bolle”, a due giorni dall'esordio sono out. “Per cosa facciamo i test? Com'è possibile che tutte le atlete di una nazione (con 3 test negativi per ognuna di loro) con un solo coach positivo, non siano autorizzate a correre? E' giusto? E cosa succede se una persona in ogni squadra dovesse risultare positiva? Non gareggerebbe nessuno? Questo accadrà sempre nel corso della stagione e tutti lo sanno”.

E ancora, il Brignone pensiero verte su regole differenti con altri sport: “Perchè nel calcio, dove c'è contatto tra gli atleti stessi, si può andare avanti anche con più casi positivi in una squadra? Vogliamo regole chiare e uguali per tutti, la mia solidarietà alle ragazze svedesi”.

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