Il recupero di Goggia, il dott. Andrea Panzeri ci crede: "La possibilità c'è, Sofia a Pechino solo se competitiva"

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Il recupero di Goggia, il dott. Andrea Panzeri ci crede: "La possibilità c'è, Sofia a Pechino solo se competitiva"

Da oggi la fuoriclasse bergamasca al lavoro, subito terapie in piscina. Parola al presidente della commissione medica FISI che l'ha visitata ieri e spiega la situazione.

Venti giorni da ieri, dal 23 gennaio e il crac al ginocchio sinistro cadendo nel super-g di Cortina, al 12 febbraio quando a Pechino andrà in scena la prima prova della discesa olimpica, in programma poi martedì 15.

Impossibile? Non per Sofia Goggia, e lo conferma anche il dottor Andrea Panzeri, presidente della commissione medica FISI da anni e il medico che, assieme al dottor Herbert Schoenhuber, ieri ha visitato alla clinica La Madonnina di Milano quell'atleta così speciale e che loro conoscono benissimo, avendo seguito tutto il percorso sportivo e, purtroppo, quello legato agli infortuni. Le parole del dottor Panzeri, d'altronde la federazione stessa non avrebbe emesso un comunicato come quello di ieri sera se non ci fosse stata una speranza in tal senso, tengono aperta la porta per il “miracolo olimpico” di Sofia. “La dinamica era abbastanza chiara e ci aspettavamo questo tipo di infortunio – ha spiegato ai microfoni della “Domenica Sportiva” - Sofia inizierà lunedì (oggi, ndr) dal lavoro in acqua, poi ogni giorno forzerà un po' di più per trovare il feeling necessario per tornare sugli sci. Di certo andrà a Pechino solo se competitiva, altrimenti non avrebbe senso per lei: ci devono essere tutti i presupposti per fare la gara al suo livello”.

Panzeri ha aggiunto alla Gazzetta dello Sport che “la speranza olimpica va tenuta aperta, anche se i giorni sono pochissimi. Dobbiamo attaccarci alla forza di Sofia e ai recuperi che è abituata a fare. Lei per prima se la deve sentire, noi possiamo dare l'ok, ma la decisione sarà sua. Stiamo parlando dell'Olimpiade, ne vale la pena ma il trauma è stato sicuramente importante”.

E poi ancora: “Né io né il dottor Schoenhuber avremmo voluto rivivere per l'ennesima volta questa situazione. Proprio un anno fa eravamo qui prima dei Mondiali di Cortina, nel momento della massima forma, a poca distanza da un grande evento questa sfortuna non ci voleva. Lei è forte, in questi anni ha sempre dimostrato di saper recuperare, sia fisicamente sia di testa. Vediamo se anche questa volta farà un miracolo. Sofia conosce bene il suo ginocchio, ci ha già lavorato. Essendo ricostruito, questa lesione parziale del crociato in qualche modo può darle meno fastidio. In questo momento il vero ago della bilancia è lei, la sua testa, la sua forza. Nell'insieme possiamo ancora dire “può farcela” e questo è positivo. Una chance c'è, bisogna giocarsela. Ma la differenza la farà lei”.

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