Mikaela Shiffrin torna a vincere in slalom trionfando a Kühtai. Caporetto Italia

Mikaela Shiffrin torna a vincere in slalom trionfando a Kühtai. Caporetto Italia
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Mikaela Shiffrin torna a vincere in slalom trionfando a Kühtai. Caporetto Italia

Era solo questione di tempo perché tornasse a trionfare tra i pali stretti e dopo tre tentativi nei quali addirittura non era nemmeno salita sul podio, Mikaela Shiffrin ce l’ha fatta dominando lo slalom di Kühtai.

Qui il risultato completo e l'analisi della gara e le classifiche di Coppa del Mondo!

Nella prima manche la statunitense si era tenuta molto margine specialmente nella parte alta tanto da precedere la slovena Tina Maze di soli 15 centesimi e la rediviva ceca Šárka Záhrobská di 25, ma nella seconda Mikaela si è letteralmente scatenata facendo segnare ancora il miglior tempo di manche pur partendo per trentesima e sul traguardo ha battuto di 80 centesimi Záhrobská, che ora è la signora Strachová ma, Vonn a parte che ha cominciato a stravincere dopo il matrimonio e che ha imposto il cognome del marito anche dopo il divorzio, a noi piace il motto di Rino Tommasi “Evert forever”, cioè nominare sempre una donna dello sport col cognome da nubile. C’è da dire che la seconda manche è stata tracciata dall’allenatore delle ceche, cioè anche di Záhrobská, ed è stata una manche molto più divertente della prima, non a caso Shiffrin ha fatto segnare un tempo di quasi tre secondi più alto rispetto alla prima.

Per la 19enne Shiffrin, quarta vincitrice diversa su quattro gare stagionali tra i pali stretti, è l’undicesimo successo in Coppa del Mondo, il decimo in slalom, specialità di cui è anche campionessa olimpica e mondiale in carica, per la 29enne Záhrobská, che è stata iridata della specialità nel 2007, si tratta di uno strameritato ritorno sul podio dopo più di cinque anni, ossia dalla vittoria di Aspen del 29 novembre 2009. In questi cinque anni Šárka ne ha passate di tutti i colori, prima perché non riusciva a trovare la miglior forma sugli sci, e poi soprattutto perché due anni e mezzo fa è stata operata per rimuovere un tumore benigno al cervello. Una ragazza che malgrado l’oro mondiale e altre tre medaglie vinte tra Mondiali e Olimpiadi, due vittorie in Coppa e dieci podi totali con quello di oggi, è rimasta una ragazza umile e coi piedi per terra, forse proprio per quello che le è capitato, e fa molta tristezza il fatto che alla conferenza di apertura di stagione a Sölden una campionessa come lei, tra le ragazze sponsorizzate Milka, tutti gli anni sia la più ignorata o quasi dai media presenti.

Tornando alla gara di oggi, bellissimo terzo posto a 92 centesimi sotto gli occhi dell’immensa Vreni Schneider per la 21enne svizzera Wendy Holdener, talento pazzesco non ancora completamente espresso, fantastica la sua seconda manche con la quale è risalita dal sesto posto ma senza un errore sul muro finale avrebbe fatto lei il miglior tempo parziale e soprattutto sarebbe arrivata seconda eguagliando il piazzamento ottenuto a Ofterschwang il 10 marzo 2013, ma riesce comunque a salire sul gradino più basso di un podio bellissimo. Quarto e quinto posto rispettivamente a 12 e 19 centesimi dalla terza posizione per le due svedesi Frida Hansdotter e Maria Pietilä-Holmner, quest’ultima trionfatrice a Åre sedici giorni fa, sesta e settima le altre due vincitrici stagionali in slalom, Tina Maze, che ha perso quindi quattro posizioni rispetto a metà gara, e la prima delle padrone di casa austriache, Nicole Hosp, che invece quattro posizioni le ha guadagnate. Ottava l’altra austriaca Kathrin Zettel, nona la svedese Anna Swenn-Larsson e decima la svizzera Michelle Gisin, altro bel talento della confederazione. Ben quattro austriache rimangono una dietro l’altra fuori dalle top ten dall’undicesimo al quattordicesimo posto: Michaela Kirchgasser, Carmen Thalmann, Bernadette Schild e Julia Dygruber. Nella classifica generale di Coppa del Mondo comanda sempre Maze con 245 punti su Anna Fenninger e 287 su Shiffrin mentre Hansdotter è in testa alla graduatoria di specialità con 21 lunghezze su Maze.

Nella seconda frazione sono uscite solo tre atlete, una è la canadese Marie-Michéle Gagnon che, dopo il quarto posto della prima metà gara ha inforcato a poche porte dal traguardo, le altre due sono azzurre. Per l’Italia solo Irene Curtoni, ventesima, si è salvata tagliando il traguardo, Chiara Costazza ha commesso uno dei suoi ormai numerosissimi errori che caratterizzano le sue manche anche quando fa un buon risultato, come per esempio a Åre, e stavolta è uscita dal tracciato, Federica Brignone invece, dopo aver acciuffato un posto fra le trenta con un bel ventiduesimo posto, è scesa piano ai fini di ottenere il suo terzo piazzamento a punti in slalom ma ha inforcato a dieci porte dalla fine e non si è fermata quindi dovrà anche pagare la multa. Ci auguriamo che una grande giornata arrivi prima o poi anche per le ragazze azzurre, se non nello slalom di Zagabria del 4 gennaio, dove ci sarà ancora da soffrire, almeno nella discesa e nel superG di Bad Kleinkirchheim del 10 e 11 gennaio.

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