La valtellinese è stata la miglior azzurra nello slalom di Zagabria, ma il 16° posto è troppo poco. Per le due giovani, le uniche altre azzurre in top 30, giornata complicata ma che le mantiene stabili in graduatoria pensando già a Flachau.
Una giornata che non si può definire totalmente negativa, visto che il recente passato azzurro in questa disciplina ha regalato davvero poco, ma certo dal pomeriggio di Zagabria l'Italslalom se ne va con pochi punti in tasca, seppur con tre atlete in top 30 e un po' di rabbia per non aver centrato un altro piazzamento con Lara Della Mea, fuori sul più bello nella prima manche.
Per Irene Curtoni, il 16° posto finale non può e non deve bastare: i segnali a Levi erano stati ottimi, con i migliori risultati della carriera (11° e 8°) su una pista mai digerita, poi a Semmering una gara oggettivamente brutta (24^), ma che la stessa veterana valtellinese aveva detto di voler mettere subito alle spalle sapendo di valere molto di più.
Certo, anche la Crveni Spust non è esattamente il pendio “da italiane”, ma bisogna adattarsi anche a quanto visto quest'oggi in tema di condizioni della neve, cosa che le azzurre non sono riuscite a fare in entrambe le manches.
E per Curtoni è un peccato non aver sfruttato, nelle ultime due apparizioni tra Semmering e Zagabria, una chance enorme: Chiara Mair, la settima della WCSL, ha raccolto infatti ben poco e l'ingresso nel primo sotto gruppo era tutt'altro che impossibile; ora Irene è 11^ (10^ virtualmente considerato l'infortunio di Swenn-Larsson), a poco più di quaranta punti dall'austriaca e scavalcata da Lysdahl e St-Germain, ma l'occasione era più unica che rara pensando poi che, dopo il prossimo slalom di Flachau (12 gennaio), ci sarà direttamente quello dei Mondiali di Cortina con gli ultimi quattro di coppa previsti solo a marzo, tra Jasna, Are e le finali di Lenzerheide.
“Non sono riuscita ad assorbire i segni come avrei voluto nella seconda manche – ha confessato Marta Rossetti nel post gara – mentre mi ero piaciuta nel tratto alto della prima manche, prima di piantarmi sul piano”. E così è arrivato un 22° posto per la 21enne bresciana, reduce dall'11° di Semmering, ma in ogni caso per Marta sono 9 punti utili per difendere una posizione in WCSL che rimane stabile (27esima, ma tra infortuni e ritiri dovrebbe avere il numero 22 a Flachau), così come quella di Martina Peterlini che ha concluso 24esima.
Certo, anche la trentina avrebbe voluto di più, ma nelle sue condizioni, con pochissimo allenamento dopo aver sofferto (e il problema è tutt'altro che risolto) dei guai alla schiena da quasi tre mesi, sono comunque punti che possono dare fiducia per ritrovarsi ai livelli che ha già dimostrato di poter raggiungere nella scorsa stagione.
Slalom Femminile Zagreb (CRO)
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