Crawford, mi manda Brooker: "Qualcosa di unico". Svizzeri battuti nel tempio, Monney ammette: "Sì, pensavo di aver quasi vinto"

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Crawford, mi manda Brooker: "Qualcosa di unico". Svizzeri battuti nel tempio, Monney ammette: "Sì, pensavo di aver quasi vinto"

Il canadese ha riportato il suo paese in cima all'albo d'oro della discesa dell'Hahnenkamm-Rennen di Kitzbuehel, 42 anni dopo l'ultima volta; non solo, il campione del mondo di super-g ha fermato la striscia di vittorie (e di doppiette) dello squadrone rossocrociato, con Odermatt 6° che fa buon viso a cattivo gioco. "Non sono triste, serviva la gara perfetta: il sogno di conquistare la Streif rimane".

Quattro doppiette con le firme di Murisier-Odermatt a Beaver Creek, Odermatt-von Allmen in Val Gardena, Monney-von Allmen a Bormio e Odermatt-von Allmen (ancora lui, Franjo, oggi “solo” 9°) a Wengen.

Ci ha pensato James Crawford a fermare la clamorosa striscia di trionfi rossocrociati nelle discese di questa Coppa del Mondo: alla quinta occasione, ecco che il canadese conquista in un colpo solo la prima vittoria in CdM e lo fa nel tempio, Kitzbuehel, sul mito Streif e in discesa, che è altra cosa rispetto al super-g andato in scena 24 ore prima e nel quale, almeno teoricamente, il canadese avrebbe potuto avere maggiori chances.

Sì, è stato uno sorpresa il colpo del 27enne nordamericano, ma già a Wengen si era visto che colui che a Courchevel beffò per un solo centesimo, due anni fa, Aleksander Aamodt Kilde nel super-g mondiale, stava ritrovando la fiducia. I guai fisici delle ultime stagioni sono alle spalle, ora James è direttamente nella storia dello sci e del suo paese, se pensiamo che il Canada non vinceva la discesa di Kitz, che ha dominato ad inizio anni ’80, dai tempi in cui Todd Brooker firmò la Streif nel 1983.

“Ho fatto qualche errore qua e là, non sapevo a cosa mi avrebbe portato la prestazione ma ho sempre avuto l’atteggiamento giusto durante la discesa – ha raccontato Crawford ai microfoni di Eurosport nel dopo gara – Vincere qui è qualcosa di unico, incredibile: sogni sempre di conquistare le classiche, ricordo la mia prima volta a Kitzbuehel che fu già speciale, quasi assurdo pensare solo di farne parte. Non so come sentirmi ora, ci sono tanti sentimenti contrastanti”.

E la festa canadese è stata totale con la terza piazza di Cameron Alexander: “Sì, forse avrei potuto limare qualcosa, ma è stata davvero una grande gara – ha detto il discesista della foglia d’acero, bronzo mondiale in carica e “caldo” verso Saalbach – Sarà decisamente speciale vivere la premiazione di Kitz al fianco di James”.

Alexis Monney è arrivato a 8 centesimi dal bis di Bormio e, appunto, dalla cinquina svizzera in stagione; per il classe 2000, che ha sciato davvero in maniera divina nei tratti più tecnici della Streif, certo c’è il rammarico per un successo che sarebbe valdo tantissimo, ma la consacrazione è definitiva. “Sono contento, devi esserlo se concludi secondo a Kitz – le parole dell’elvetico a Eurosport – Sì, a quel punto ci speravo molto nella vittoria, ne ero quasi convinto, ma James è stato migliore e all’Hausbergkante ho capito che gli sarebbe bastato il margine.

La mia è stata una discesa solida, pulita, ma ho solo sbagliato l’ultimo salto aprendomi. Probabilmente quello mi è costato la vittoria”.

Marco Odermatt, che resta granitico col suo pettorale rosso e la leadership totale (slalom a parte, of course) nelle varie classifiche di CdM, l’aveva detto sin dalla scorsa estate: voglio vincere la discesa di Kitzbuehel, è un obiettivo primario della carriera. Ok, ha portato a casa il super-g iscrivendo comunque il suo nome per la prima volta nel gloriosissimo albo d’oro dell’Hahnenkamm-Rennen, ma nel giorno più importante il campionissimo di Buochs non è riuscito a tirare fuori la prestazione da… Odermatt. “Non sono triste, ma senza fare la gara migliore non puoi vincere sulla Streif – ha dichiarato l’asso rossocrociato, sempre ai microfoni di Eurosport - La volevo tanto, al traguardo ho capito che dovevo accontentarmi e che andava bene così. Il sogno di vincere questa discesa rimane”.

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