De Aliprandini si ritrova nella "sua" Adelboden, per Della Vite un'altra mazzata. E questo Vinatzer da gigante...

Luca De Aliprandini rischiò di vincere, 4 anni fa, quel gigante di Adelboden in cui lui e Giovanni Borsotti avevano fatto sognare con una prima manche pazzesca, prima dell'inclinazione che tolse al futuro vice campione del mondo ogni chances nella discesa decisiva.

Oggi una situazione simile, salvata in extremis dal 33enne specialista azzurro, ha poi portato il trentino ad ottenere una top ten importante, nel tempio della Chuenisbargli dove nel 2018 fu quarto (suo miglior risultato a parte il podio di due anni fa sulla Gran Risa). Certo, non può bastare un 8° posto, che si aggiunge al 9° di Borsotti nell'ultimo appuntamento in Badia, per festeggiare più di tanto ma è comunque un segnale lanciato dalla squadra dopo che, svelate dallo stesso De Aliprandini ai microfoni Rai, nel doppio appuntamento di casa erano esplose le polemiche per una situazione all'interno del team certamente non troppo serena per Luca.

Ha sognato anche il podio, 6° a metà gara e alla fine distante soli 35 centesimi dal 3° posto di Zubcic, mentre lo stesso Giovanni Borsotti ha sofferto tanto le condizioni tostissime di Adelboden, chiudendo 22° e a punti come Hannes Zingerle, alla fine 29°. Pippo Della Vite, uscito nella prima manche per la terza volta in quattro giganti di stagione, salva la top 15 della WCSL in vista della prossima sfida di Schladming, ma serve ritrovare il talento bergamasco ai livelli, splendidi, mostrati in particolare nella seconda parte dello scorso inverno.

Chi invece può sorridere per il poker di piazzamenti a punti, sempre più su con un 11° di gran qualità, è Alex Vinatzer che tra le porte larghe sembra aver trovato quella confidenza che al gardenese ancora manca nella sua disciplina prediletta, lo slalom dove andrà all'attacco domenica (1^ manche alle ore 10.30, 2^ dalle 13.30).