Odermatt: "Nulla a che fare con una gara vera, se si fosse fatto male qualcuno?". Paris e Casse, ci si può riprovare sabato

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Odermatt: "Nulla a che fare con una gara vera, se si fosse fatto male qualcuno?". Paris e Casse, ci si può riprovare sabato

La cancellazione della discesa di Aspen (senza chances di recupero) fa discutere per una gara che è stata fatta proseguire quando era ormai palese l'irregolarità e anche la pericolosità della stessa. Il leader di CdM non le manda a dire, il meteo dovrebbe essere migliore per l'appuntamento di sabato.

Una protesta in qualche modo storica, per fermare uno show che già più non era tale, visto che quest'oggi abbiamo assistito ad una delle peggiori esibizioni recenti della Coppa del Mondo.

La discesa numero 1 di Aspen, in attesa di viverne una si spera regolare, con il meteo che sembra promettere bene per la sfida di sabato (via alle ore 19.00 italiane, le 11.00 locali), è stata così fermata di fatto dagli stessi protagonisti del circo bianco, ancor prima che dalla FIS e da Markus Waldner, dopo 24 discese di cui oltre una quindicina in condizioni impossibili per una competizione equa.

Certo, spiace per Adrian Smiseth Sejersted che aveva fatto il suo e sognava la prima vittoria, ma è stato giusto così anche perchè non solo tutta una serie di atleti non avevano alcuna chance per giocarsela, oltre a mettere in pericolo la propria incolumità visto che la visibilità era peggiorata tantissimo ormai lungo tutto il tracciato, ma neppure la maggior parte dei big aveva potuto esprimersi sui livelli che tutti si attendono.

Rimangono così due discese in calendario, con la sfera di cristallo della disciplina regina quasi nelle mani di Aleksander Aamodt Kilde, che ha conservato i suoi 156 punti di margine su Vincent Kriechmayr, l'unico che ancora può insidiarlo. Chi non aveva potuto fare nulla partendo col numero 15, per finire ad oltre due secondi e mezzo da Sejersted, era l'iridato in carica di discesa, Marco Odermatt, che ha tuonato ai microfoni di SRF Sport pur con la sua solita pacatezza, ma anche fermezza: “Sapevo fin dall'inizio che la gara era finita partendo col 15 – le parole del leader della generale alla tv elvetica – Si fanno tanti sacrifici, per poi disputare gare del genere. E' vero, il nostro sport si fa all'aperto e sappiamo bene tutti quanti che possono esserci piccole differenze a livello meteo, ma vedere gli atleti prendere dei secondi senza motivo, poco ha a che fare con una competizione leale. E se qualcuno si fosse fatto male?”.

Anche per gli azzurri, a partire da Dominik Paris e Mattia Casse che erano stati pimpanti in prova, ma oggi scendendo col 10 e il 12 erano già finiti lontanissimi da Sejersted, una nuova chance sabato prima del super-g di chiusura.

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