Sarrazin vuole tornare, eccolo 2 mesi dopo il dramma di Bormio: "Un miracolo, ero quasi morto e l'airbag mi ha salvato"

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Sci Alpinol'intervista

Sarrazin vuole tornare, eccolo 2 mesi dopo il dramma di Bormio: "Un miracolo, ero quasi morto e l'airbag mi ha salvato"

Il campione transalpino ha parlato in conferenza stampa per aggiornare sulle sue condizioni di salute dopo la devastante caduta dello scorso 27 dicembre, in prova sulla Stelvio: "La diplopia c'è ancora, servirà un altro po' di tempo e tra i 4 e i 5 mesi per fare attività fisica di un certo tipo: sento ancora il fuoco dentro e so bene quali pericoli si corrono in pista".

E’ stato l’incidente più drammatico di questa stagione, una caduta che aveva fatto temere anche per la vita di Cyprien Sarrazin.

Sono trascorsi poco più di due mesi, da quel giorno nell’ultimo training verso le gare di Bormio, quando per approcciare il tratto finale della “Konta”, il discesista savoiardo venne sbalzato in aria subendo un impatto durissimo sul terreno ghiacciato della Stelvio. Cinque giorni di coma artificiale dopo il primo, delicatissimo intervento al cervello per ridurre l’ematoma formatosi, ma il due volte re della Streif nel 2024 ora vede la luce in fondo al tunnel.

Ne ha parlato oggi lo stesso “Cyp” in conferenza stampa a Marsiglia. Riportiamo alcuni estratti dai colleghi di “Ski Chrono”: “Non ho più postumi di tipo neurologico tranne agli occhi, ho ancora una forma di diplopia e vedo doppio quando guardo in una certa direzione. Servirà ancora un po’ di tempo per quello, ma tutta la parte destra del corpo ha riportato danni, anche se al ginocchio ho “solo” una distorsione del legamento collaterale.

Niente di rotto e, con una caduta del genere (un impatto calcolato a 16G), è una sorta di miracolo perché sono quasi morto. Sì, sono convinto che l’airbag mi abbia salvato: dopo la prima fase a Lione, ora sto facendo riabilitazione a Gap (a pochi km da casa, ndr). Servirà un periodo dai 4 ai 5 mesi per tornare all’attività fisica di un certo tipo e sì, voglio tornare perché sento il fuoco della competizione che arde, farò di tutto per ricominciare al 100%.

So che ora è troppo presto, mi rendo conto di cosa sia successo e dei rischi che si corrono in pista”.

Dal 27 dicembre a metà gennaio, Sarrazin ha vissuto in una sorta di limbo, poi ha cominciato anche a guardare lo sci in TV: “La prima gara che ho seguito è stata lo slalom femminile di Flachau, ma in realtà era proprio la prima volta davanti alla televisione. Poi mi sono emozionato a seguire la discesa di Kitzbuehel, è stato bello e sono saltato sul divano vedendo Maxence Muzaton giocarsela. Mi sono reso conto in quel momento che non ero più così lontano dal mio mondo”.

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