Valanga Azzurra, sono 50 anni da quel giorno a Berchtesgaden: il 7 gennaio 1974 il culmine del mito

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Sci Alpinol'anniversario

Valanga Azzurra, sono 50 anni da quel giorno a Berchtesgaden: il 7 gennaio 1974 il culmine del mito

Compleanno speciale per la squadra che ha scritto la storia dello sci mondiale: nel gigante in Baviera di mezzo secolo fa, Piero Gros dominò davanti a Thoeni, Stricker, Schmalzl e Pietrogiovanna: una cinquina mai più vissuta dalla nostra nazionale. Ne parleremo domani sera con Paolo De Chiesa, che di quella squadra conosce tutti i segreti.

Cinquant'anni da leggenda, da squadra simbolo dello sport italiano, la più grande di sempre non solo nello sci.

La Valanga Azzurra, che ricordi e che fascino pensare a quegli anni '70 di dominio assoluto, prima dell'era Stenmark e del naturale cambio di rotta, con un giorno in particolare che ha segnato il culmine di quell'opera guidata da Mario Cotelli e da un tecnico come Oreste Peccedi.

Quel giorno, il 7 gennaio 1974, quando a Berchtesgaden andò in scena il terzo gigante della stagione di Coppa del Mondo: sulle nevi bavarese, il team maschile azzurro che stava già conquistando sfere di cristallo e medaglie da anni, fece qualcosa di unico (e mai più ripetuto da una formazione italiana) in una singola gara.

Cinquina aperta da Piero Gros, che fece davvero il vuoto sin dalla prima manche (quando ancora era solo... tripletta) per trionfare con oltre 2 secondi di margine nei confronti del faro di quella Valanga Azzurra, Gustavo Thoeni. E al terzo posto ecco Erwin Stricker, a 2”83, ad inserirsi davanti a Helmuth Schmalzl prima del capolavoro di Tino Pietrogiovanna, 5° col pettorale 43 anticipando il norvegese Haker.

Un compleanno che la FISI non ha ancora festeggiato, tanto che lo stesso Piero Gros in un'intervista concessa a “Il Gazzettino” si è chiesto come fosse possibile che nessuno abbia contattato questi campioni per creare un evento ad hoc, mentre avrà un docufilm di produzione Fandango che vedremo nel 2024.

Su NEVEITALIA, ne parleremo approfonditamente con Paolo De Chiesa, che proprio dal 1974 arrivando poi secondo nello slalom di Campiglio della stagione successiva diventò un grande protagonista dello squadrone che tremare il mondo faceva, lunedì sera nel nostro appuntamento con “Ghiaccio Verde”.

La Valanga Azzurra, semplicemente immortale.

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