Vi raccontiamo la storia di Tommy Ford: dal dramma di La Clusaz al trionfo di Beaver Creek, tutt'altro che casuale...

Vi raccontiamo la storia di Tommy Ford: dal dramma di La Clusaz al trionfo di Beaver Creek, tutt'altro che casuale...
Sci Alpinocoppa del mondo maschile

Vi raccontiamo la storia di Tommy Ford: dal dramma di La Clusaz al trionfo di Beaver Creek, tutt'altro che casuale...

La prima vittoria in carriera del 30enne statunitense nasconde una grande forza d'animo e qualità, come svelò Davide Simoncelli 4 anni fa. E nei prossimi giorni, lo troverete ad allenarsi a Folgaria...

Tommy Ford è stata l'autentica sorpresa del gigante che ha concluso il week-end di Beaver Creek, ma dietro alla storia del 30enne statunitense capace di vincere per la prima volta in Coppa del Mondo a 30 anni e proprio davanti al pubblico a stelle e strisce, c'è molto più di una carriera spesso definita da onesto piazzato.

No, il nativo dell'Oregon, cresciuto alle pendici del Mount Bachelor (che lo sponsorizza ancora) dove ha cominciato a sciare all'età di due anni, nasconde parecchi aspetti interessanti da valutare per capire il personaggio e le potenzialità ancora inespresse: “Ho lavorato tanto per arrivare a tutto questo, ma non esistono segreti. Mi sono fidato della sciata e in qualche modo è stato anche abbastanza semplice”, ha detto Ford nel post gara dopo aver domato la “Birds of Prey”.

Ed è proprio così, perchè il talento è abbastanza evidente già ad una prima occhiata, una naturalezza che l'ha portato a gestire la seconda manche come se nulla fosse, dopo aver “girato” a metà gara davanti a tutti, anche in questo caso per la prima volta. C'è chi lo paragona a Ted Ligety, al quale lo accomuna anche il materiale tecnico, di certo il lavoro svolto negli ultimi anni con un uomo di grande esperienza come Forest Carey è stato fondamentale per arrivare a questo punto e lanciarsi verso il gigante di sabato, sulla Face de Bellevarde in Val d'Isère, da leader della classifica di specialità nel periodo più “caldo” tra le porte larghe.

Nella settimana che ci dividerà tra le gare in Savoia e il gigante in Alta Badia (22 dicembre), tra l'altro, Ford e compagni (compreso Ted Ligety) si alleneranno sulle nevi di Folgaria. Una gran bella occasione per gli appassionati, visto che di pieghe da urlo se ne vedranno eccome...


LA STORIA


Dopo gli studi al Dartmouth College, nel New Hampshire, il buon Tommy è entrato ben presto nei quadri federali e, a neppure 20 anni, ai Mondiali junior di Garmisch-Partenkirchen (2009) ha portato a casa la medaglia d'argento in... slalom. All'inizio della stagione successiva, l'esordio in Coppa del Mondo a Soelden (senza qualificarsi per la 2^ manche), proprio su quel Rettenbach che dieci anni più tardi, lo scorso 27 ottobre, l'ha portato ad ottenere il miglior risultato della carriera, con il quarto posto poi “cancellato” dall'impresa di domenica in Colorado.

Il gigantista americano aveva già mostrato ottime cose in Coppa Europa, con due vittorie nella specialità tra Meribel e Zell am See (2011 e 2012), ma nel gennaio 2013 ecco lo stop che ne condizionerà gran parte della carriera; frattura del femore destro a La Clusaz, facendo freeski, con operazioni e complicazioni varie che lo terranno fuori dai giochi praticamente per due anni (con Olimpiadi di Sochi perse, dopo aver partecipato a Vancouver 2010 e prima di gareggiare nuovamente a PyeongChang 2018).

Il rientro, dopo qualche gara a livello di Nor-Am e FIS, avviene direttamente ai campionati del mondo di... Beaver Creek, la località nel destino di Ford che, anche se pochi se ne accorgeranno, concluderà 19° in gigante sulla Birds of Prey, un risultato di per sé straordinario che precede di qualche giorno il ritorno in Coppa del Mondo, che avviene il 1° marzo 2015 a Garmisch-Partenkirchen con punti subito utili grazie ad una 23esima piazza.

Per cogliere la prima top ten in CdM serviranno oltre due anni e mezzo da quel finale della stagione 2014/15, ovvero il dicembre 2017 quando, nuovamente a Beaver Creek, il classe '89 di Bend si piazza decimo.

Eppure, già si erano visti numeri importanti, come ad esempio il 20 dicembre 2015 su una pista-università come la Gran Risa: Ford è 30esimo dopo la prima manche del gigante in Alta Badia e, ancor prima di vederlo in gara nella seconda, un certo Davide Simoncelli (in cabina per commentare in diretta con Raisport) parlò di un “talento fuori dal comune, fermato solo dai problemi fisici”. Rimontò sino alla 12esima piazza, sfiorando quella top ten arrivata poi due anni più tardi.

L'ultima svolta in positivo della carriera arriva nel cuore della scorsa stagione: l'ingresso in primo gruppo avvenuto a Soelden lo scorso ottobre (grazie anche al ritiro di Hirscher), è stato frutto principalmente dei piazzamenti ottenuti 12 mesi fa tra Val d'Isère (6°), Alta Badia (5°) e Adelboden (6°), nel giro di meno di un mese e su tre piste classiche, durissime, le più belle e difficili del circuito.

Indovinate quali saranno le prossime in calendario, sulle quali difendere il pettorale rosso di leader del gigante?

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