Mondiali di sci paralimpico, ecco l'oro di Bertagnolli! In gigante è doppio podio azzurro

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Mondiali di sci paralimpico, ecco l'oro di Bertagnolli! In gigante è doppio podio azzurro

A Espot la zampata del fuoriclasse trentino, già con due medaglie al collo, che riesce a battere lo strepitoso Aigner, mentre Federico Pelizzari è bronzo tra gli Standing. Nel week-end si chiude con gli slalom. Giornata sfortunatissima per Mazzel e De Silvestro.

Non passa giorno a Espot, sui Pirenei catalani, che sull'Italia della FISIP non piovano medaglie ai Campionati Mondiali di sci alpino paralimpico.

Nel gigante maschile, la nazionale azzurra ne ha raccolte altre due: un grandissimo oro di Giacomo Bertagnolli e un altrettanto entusiasmante bronzo di Federico Pelizzari. Arrivate le discipline tecniche, quelle a lui più congeniali, è tornato a splendere di luce intensa il pluricampione olimpico: nei Vision Impaired, l'alfiere della federsci paralimpica ha conquistato l'oro da dominatore.

La sua guida Andrea Ravelli l'ha portato a mordere la neve in entrambe le manche e alla fine ha messo dietro il terzo gemellino d'oro dell'Austria, quel Johannes Aigner che finora gli aveva sempre fatto leggere la targa, qui a Espot. Con il suo 1'50”24 complessivo ha rifilato 1”05 al giovane alfiere biancorosso (1'51”29) e 1”28 al britannico Neil Simpson. Tutti gli altri hanno guardato da lontano, con ritardi contati a clessidre.

Al termine della prima discesa Jack era secondo con appena un centesimo di ritardo da Aigner, in entrambe le manche ha fatto la differenza nella parte centrale della gara, quella con il pendio maggiore, dove occorreva tecnica sopraffina per affrontare le curve più chiuse. Aggressivo e preciso al tempo stesso, in quel tratto ha creato il margine che gli ha dato il successo. Racconta Bertagnolli: “Sono super contento perché è stata davvero una gara che mi è piaciuta molto: un gigante tiratissimo nel quale, dopo la prima manche, eravamo praticamente tutti attaccati, con distacchi veramente minimi. Però noi abbiamo sciato divinamente, tirando e rischiando in entrambe le manche, e alla fine siamo stati i migliori. Una bella soddisfazione aver vinto così.

Ci siamo confermati campioni del mondo e abbiamo finalmente preso la medaglia d'oro, perché non potevamo tornare a casa senza averla. Finora a Espot ho fatto un po' come nel 2017, il mio secondo Mondiale, nel quale vinsi un oro, un argento e un bronzo. Però stavolta c'è ancora una gara, lo slalom”.

Negli Standing, Federico Pelizzari ha conquistato una medaglia di bronzo per niente scontata. L'ha coniata in gran parte nella prima discesa, chiudendo al secondo posto a 55 centesimi dallo svizzero Gmuer. Nella seconda è sceso altrettanto bene, ma la grande prova di Arthur Bauchet, terzo alla fine della prima discesa ma capace di dare nella seconda 1”92 a Gmuer e 2”15 a Federico, scavalcandoli entrambi, lo ha retrocesso al terzo posto.

Crono finale: Bauchet 1'56”80, Gmuer 1'57”28, Pelizzari 1'57”78. “Sono al settimo cielo, questo podio l'ho cercato tantissimo - ha detto Pelizzari - Dopo due quarti posti al Mondiale dello scorso anno e alle Paralimpiadi, sono riuscito finalmente a portare a casa questa medaglia in slalom gigante che per me è in assoluto quella con valore maggiore. La gara è stata molto combattuta fin dalla prima manche, nella quale sono riuscito a spingere davvero bene. Ero contento perché avevo avuto un'ottima sensazione nella sciata. La seconda manche, invece, non è stata come l'avevo pensata, non ho avuto il giusto feeling con gli sci sul ghiaccio. Ma ho portato a casa lo stesso una medaglia, e sono strafelice”.

Nella stessa categoria, Davide Bendotti ha invece ottenuto un'onesta ventesima piazza. Oscar della sfortuna, infine, per René De Silvestro nei Sitting. Nella prima manche stava letteralmente volando fra le porte a un ritmo insostenibile per gli altri, ma affrontando una porta verso sinistra è rimbalzato su un piccolo dosso, finendo a terra. Si è rialzato, è ripartito da fermo, ma ha compromesso la sua gara. Ha chiuso quinto con il tempo di 2'00”57, con 6”53 di ritardo dal vincitore, il norvegese Jesper Pedersen (1'54”04).

Tutto olandese il resto del podio: argento a Jeroen Kampschreur (1'54”83) e bronzo a Niels De Langen in 1'57”84. Stavolta invece niente podio, nelle Vision Impaired, per l'azzurra d'oro Chiara Mazzel e per quella d'argento Martina Vozza. Peggio: nessuna delle due è arrivata al traguardo. Martina è uscita dopo nemmeno mezzo minuto di gara nella prima manche, scivolando in una porta a sinistra. Chiara ha finito anzitempo cadendo a poche porte dalla fine della seconda, quando aveva già la certezza quantomeno dell'argento, dopo aver chiuso la prima discesa al secondo posto ed avere quasi 2” di vantaggio sulla leader virtuale al momento della caduta.

Protagoniste della gara le gemelline ipovedenti austriache Aigner: Veronika, guidata dalla sorella maggiore Elisabeth, ha vinto l'oro con un crono complessivo di 1'58”41, mentre Barbara si è presa il bronzo (2'05”62) con 7”21 di ritardo. L'argento è andato alla britannica Menna Fitzpatrick: con il suo 2'03”64 ha pagato un dazio di 5”23 alla vincitrice.

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