La gardenese risulta la migliore della spedizione italiana in Svezia, per un week-end utile in vista dello start di Coppa del Mondo.
Martedì 16 Novembre 2021
Un 8° e un 9° posto che dimostrano una buona condizione, a pochi giorni dal via della stagione invernale.
Lara Malsiner è stata protagonista di una doppia top ten nelle gare di FIS Cup andate in scena a Falun: la giovane gardenese è stata la miglior azzurra con una prova, quella di sabato, che l'ha vista precedere di un paio di posizioni la sorella Jessica, decima, e di tre Martina Zanitzer, undicesima e di nuovo su buoni livelli. Più attardate in classifica le altre italiane, con Martina Ambrosi 18esima, Camilla Henni Comazzi 20esima, Noelia Vuerich 21esima e Asia Marcato 22esima. Tripletta russa sul podio, con il primo posto ad appannaggio di Irina Avvakumova (234.6 punti), seguita da Irma Makhinia (211.1 pt) e da Aleksandra Kustova (209.6 pt).
Si classificano invece appena fuori dai primi quindici gli azzurri protagonisti della prima gara maschile. Giovanni Bresadola, 20enne trentino appartenente al Centro Sportivo Esercito, è stato il migliore terminando 17°, seguito da Alex Insam, 18esimo, e Francesco Cecon, 19esimo.
Domenica, invece, gara-2 ha visto Lara Malsiner piazzarsi nona, con la sorella Jessica in undicesima posizione, Camilla Henni Comazzi 16esima, Martina Ambrosi 19esima, Asia Marcato 22esima e Noelia Vuerich 23esima. Squalificata invece Martina Zanitzer. Si conferma ancora una volta il dominio russo, con la seconda tripletta consecutiva sul podio. Irina Avvakumova si è issata nuovamente sul gradino più alto del podio (238.2 punti), seguita da Kustova (219.2 punti) e da Sofia Tikhonova (212.8 punti).
Tra gli uomini, chiude al quindicesimo posto Giovanni Bresadola (221.4 punti), già il migliore azzurro il giorno precedente, con Alex Insam 19° e Francesco Cecon 27° (fuori nel turno di qualifica gli altri tre italiani, Andrea Campregher, Mattia Galiani e Daniel Moroder), nella gara vinta dall'austriaco Maximilian Ortner (244.3 punti), seguito dal polacco Jan Habdas (243.0) e dall'altro aquilotto Clemens Aigner (243.0).
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