La Fis avrebbe chiesto al Tas di escludere Johaug da PyeongChang 2018. Lei: "aspetto la sentenza"

Il Tas comunica le date delle udienze dei prossimi due mesi. Non c'è traccia di Therese Johaug
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La Fis avrebbe chiesto al Tas di escludere Johaug da PyeongChang 2018. Lei: "aspetto la sentenza"

Nella giornata odierna al Tas di Losanna si è svolta la tanto attesa udienza riguardo al caso di Therese Johaug, squalificata per 13 mesi dal suo comitato olimpico in seguito alla positività al Clostebol, contenuto in una crema contro le ustioni.

La sentenza inflitta dal comitato olimpico norvegese è stata ritenuta congrua da Cio e Wada. Non dalla Fis, che ha infatti presentato ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport, ritenendo la punizione troppo blanda.

"È stata dura e dolorosa, ma alla fine si è rivelata un'esperienza importante" ha detto l'ormai ventinovenne ai microfoni di Nrk. "Avevo le farfalle nello stomaco prima di questa udienza, perché non avevo idea di come si sarebbe svolta. Molti ci sono passati prima di me, quindi sapevo che sarebbe stato difficile.

Sul piano emotivo è stato complicato rivivere tutto ancora una volta. Mi sono state fatte molte domande, ma ora sono felice di essermi lasciata alle spalle questo appuntamento, così da potermi concentrare sul futuro".

Il legale dell'atleta, Christian Hjort, ha spiegato che la Fis ha richiesto di innalzare la sanzione "in maniera adeguata". A microfoni spenti avrebbe aggiunto che la federazione internazionale vorrebbe una squalifica compresa tra i 16 e i 20 mesi. In altre parole, la Fis ritiene che Johaug non debba partecipare ai Giochi olimpici di Pyeong Chang 2018.

"Adesso non resta che aspettare il verdetto. Ho vissuto nell'incertezza per 8 mesi, quindi credo di poter continuare a farlo ancora per qualche settimana".

Al momento, in base ai 13 mesi di squalifica emessi dal comitato olimpico norvegese, Johaug potrebbe tornare a gareggiare il 18 novembre. Dovessero essere confermati dal Tas, allora la scandinava potrebbe prendere parte a tutta la stagione 2017-'18.

Un'estensione a 14 mesi sarebbe comunque accettabile, poiché le impedirebbe di partecipare alla prima parte dell'annata agonistica, ma avrebbe tutto il tempo per qualificarsi ai Giochi Olimpici.

Un innalzamento a 15 mesi renderebbe tutto problematico in ottica olimpica, in quanto Therese avrebbe un'unica gara per strappare il pass la Corea, la 10 km in alternato di Planica del 21 gennaio.

Infine, una squalifica di 16 o più mesi rappresenterebbe la pietra tombale sulla possibilità di partecipare a Pyeong Chang 2018.

Non è chiaro quando verrà pubblicata la sentenza, ma la finestra è compresa tra la fine di luglio e l'inizio di settembre.

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