I numeri parlano in maniera inequivocabile: la Corea molto probabilmente sarà ancora il riferimento mondiale dello short track per il futuro. La super-squadra asiatica fa incetta di vittorie ai Mondiali Junior, conclusisi oggi a Osaka, in Giappone. Dopo tre giorni di gare sono stati incoronati i nuovi campioni mondiali giovanili: la 18enne Kong Sangjeong e al maschile ha trionfato Kim Dagyeom.
Ma è festa totale, perché all’Osaka Pool Ice Rink la nazionale giovanile di Corea si prende praticamente tutto. Dei sei occupanti dei podi Overall, ben cinque sono coreani. In totale hanno conquistato tutte le otto vittorie nelle gare individuali (Super Final comprese) e come inevitabile ciliegina sulla torta, hanno dominato entrambe le staffette. In una parola si potrebbe riassumere il movimento coreano giovanile sul ghiaccio: inavvicinabile. Così la tradizione favorevole nella manifestazione Junior prosegue: quattordicesimo titolo generale consecutivo al femminile (su 23 edizioni), mentre i maschi, nella storia della competizione giovanile, allungano la striscia iridata a 16 vittorie: non sfugge a un atleta coreano dal 1999 in poi. Allora ci pensò lo statunitense Apolo Anton Ohno.
Gli otto azzurrini guidati dai responsabili tecnici delle giovanili Silvano Bertoldi e Mara Zini in Giappone, non hanno brillato. Soprattutto a livello maschile, l’Italia non ha mai visto un suo atleta superare le batterie. Note decisamente più positive arrivano dalle ragazze. Arianna Sighel – una semifinale e un quarto di finale raggiunto all’esordio iridato – ha chiuso in classifica generale al ventesimo posto. Poco più dietro di lei l’altra esordiente – e altrettanto promettente – Nicole Botter Gomez.
L’ultima prova che ha visto in azione sul ghiaccio di Osaka tutte le 48 pattinatrici, è stata quella dei 1000 metri femminili. La gara sul chilometro era interessante anche per la Nazionale italiana, poiché ha visto l’unica rappresentante azzurra in azione nel pomeriggio giapponese, al di là delle gare mattutine per i piazzamenti. Arianna Sighel si era infatti qualificata – e bene – per i quarti di finale. Impegnata nell’ultimo quarto in ordine cronologico, la pinetana non va oltre il quarto posto – su sei concorrenti al via – nella prova vinta dalla coreana Kim Jiyoo davanti alla cinese Zang Yize. 1’34’’967 il tempo della 16enne azzurrina, lontano più di un secondo dal secondo posto che avrebbe significato qualificazione in semifinale.
La Sighel chiude così la sua ultima gara al Mondiale 2015 in 14esima posizione finale. Migliora così il piazzamento ottenuto nei 1500 di ieri dove fu diciassettesima. Più indietro le altre due azzurre, impegnate in mattinata nelle batterie per definire i piazzamenti. Gloria Malfatti è 31esima, mentre Nicole Botter Gomez si ferma alla posizione numero 38.
La vittoria e i punti pesanti in chiave classifica “overall” se l’è aggiudicata proprio colei che aveva eliminato la Sighel: Kim Jiyoo. La squadra coreana fa però di più e piazza un tris di atlete sul podio. Dopo la Km – al primo successo in un Mondiale Junior – i 1000 vedono al secondo posto la futura campionessa generale Kong Sangjeong – che ha incamerato così altri 21 preziosi punti in vista della Super Final. Terza invece, Son Hakyung, trionfatrice ieri sui 500 metri. Dunque, la Corea trova tre vittorie sulle tre distanze, con ognuna delle sue frecce al via del concorso individuale. Una dimostrazione di forza incredibile.
Nella successiva Super Final, che ha ammesso all’ultimissimo atto di 1500 metri le prime sei del ranking dopo le prime tre prove, è arrivata la nuova tripletta coreana. Vince nuovamente Kim Jiyoo, vera protagonista della domenica, prima in 2’37’’162. Alle sue spalle controlla la Kong – alla quale serviva proprio un secondo posto per essere sicura del titolo generale – mentre al terzo posto si piazza la Son. Esattamente lo stesso podio dei 1000 disputatisi pochi minuti prima.
La classifica finale premia l’oro olimpico a Sochi 2014 – dove corse la semifinale con la staffetta che poi vinse - Kong Sangjeong, vincitrice del titolo 2015 con un totale di 78 punti. Ma ovviamente è tripletta sul podio per la Corea del Sud. Alle spalle di Kong si fermano Kim Jiyoo – seconda e premiata per i migliori piazzamenti singoli - e Son Hakyung, entrambe ferme a quota 68. La prima delle non coreane è la cinese Zang, staccatissima a 36 punti. La prima delle pattinatrici europee è Ekaterina Strelkova (Russia), ferma al quinto posto con 34 punti. Deludono le canadesi protagoniste quest’anno in Coppa del Mondo Senior: Audrey Phaneuf è sesta con 24 punti, mentre Geneve Bélanger nona. Più indietro le italiane. Anche se le ragazze hanno dato i riscontri migliori. Arianna Sighel chiude ventesima, mentre Nicole Botter Gomez e Gloria Malfatti sono rispettivamente 24esima e 26esima.
Nel torneo maschile la Corea comanda, anche se non in tono così netto come tra le ragazze. Nella prima distanza di gara, i 1000 metri, è arrivato il successo di Kim Dagyeom, che ha ricominciato da dove aveva finito sabato con i 500: ovvero dall’oro. In una Finale A blindata sin dal terzo giro da Kim, si sono piazzati due cinesi: nell’ordine Ren Ziwei e Ma Wei.
Nella Super Final, anche in questo caso lunga 1500 metri, Kim Dagyeom – già in testa – si è limitato a controllare nei 14 giri conclusivi. Ha vinto il coreano Park Jiwon – già oro sui 1500 d’apertura. Secondo l’ungherese Liu Shaolin Sandor, proprio davanti al nuovo campione mondiale Kim.
Il migliore degli azzurrini è Mattia Antonioli, che chiude dopo le batterie per i piazzamenti al 32esimo posto. Leonardo Palle – 47esimo – e Marco Giordano – 51esimo sono decisamente più indietro, anche perché eliminati subito nei primi turni preliminari.
La classifica generale finale, infatti, ha visto chiudere Kim Dagyeom dominare con 81 punti, contro i 69 del compagno di squadra coreano Park Jiwon. Non è arrivato l’en plein sul podio, così come accaduto con le femmine, perché Liu Shaolin – superato il giapponese Dan Iwasa proprio grazie alla Super Final - ha dato all’Ungheria il secondo podio “overall” Junior nella storia dello short track. Per lui è arrivata infatti la conferma di bronzo, visto che un anno fa aveva ottenuto il medesimo risultato,alle spalle – nemmeno a dirlo – di altri due coreani come Lee Mun-Hyeon e Lee Hyo-Been.
Bisogna scorrere abbondantemente la graduatoria per trovare gli italiani, piazzati a metà gruppo. Leonardo Palla vince la sfida tutta interna con Mattia Antonioli. E, rispettivamente, chiudono i Mondiali alle posizioni numero 37 e 38. Il terzo azzurrino, Marco Giordano finisce in 50esima posizione complessiva, peggiorando di una posizione il risultato ottenuto all’esordio iridato a Erzurum 2014.
Sono naturali conseguenze dei risultati individuali arrivano dalle staffette, gare che hanno chiuso i Mondiali Junior 2015. La Corea è la padrona assoluta sia al femminile sia al maschile. Le femmine confermano il titolo 2014, anche dopo aver rinnovato completamente il quartetto. Kong Sanjeong, Son Hakyung, Lee Suyoun e Kim Jiyoo domano la Russia in 4’18’’210. Terzo il quartetto del Giappone, che lascia fuori dal podio il quotato Canada. L’Italia, fuori con grande rammarico nelle batterie di venerdì, si piazza nona.
I maschi, invece, devono lottare fino all’ultimo giro – con tanto di sorpasso decisivo – per avere la meglio sulla Cina. La Corea si riprende un titolo mondiale che le mancava dal 2013 – un anno fa vinse proprio la Cina – grazie a Park Jiwon, Kim Dagyeom, Lim Yongjin e Yoon Sumin che percorrono i 3000 metri di gara in 4’01’’909, anticipando di poco meno di 3 decimi il quartetto cinese. Il bronzo va alla Russia.
Clicca qui per consultare i risultati completi e le classifiche dei Campionati Mondiali Junior 2015.
Campionati Mondiali giovanili di short track - Osaka, Giappone
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LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
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Saas-Fee | / | 0-0 cm |
Ghiacciaio Presena | 0/30 | 0-10 cm |
Ghiacciaio Val Senales | 2/11 | 20-50 cm |
Breuil-Cervinia | 6/15 | 45-120 cm |
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