K2 Disruption MTI

• Rispondenza profilo
  SI al 80 %
• Stabilità
• Comfort
• Maneggevolezza
• Conduzione
• Impulso
• Curve strette
• Curve medie
• Curve ampie
• Presa di spigolo

Il nuovo K2 Disruption MTI si conferma fedele all’impostazione della casa americana, sia come filosofia d’uso che costruttiva.

E’ un prodotto dedicato alle curve ampie ma senza volersi catalogare come racecarver GS o allround, si propone per un pubblico di livello intermedio ed evoluto, dal livello 5 a salire. E’ uno sci che “gira molto, ha un’ottima chiusura curva, soprattutto nelle curve medie” spiega Alex Favaro, “è solido intuitivo e con ottimo inizio curva” spiega Federico Mezzavilla, ed è “preciso e maneggevole”, chiude Davide Marinelli.

Come impostazione è sornione a inizio curva, la risposta tende ad arrivare, soprattutto se ci si aspetta la reattività di un racecarver ispirato al mondo racing: è da sciare nelle giornate di relax e si adatta bene alle nevi invernali e primaverili, anche con una sporvelata di fresca, chiude Federico Mezzavilla nella scheda.

E’ facile approcciare lo sci alle basse velocità, anche su archi stretti (Matteo Garino) risultando sempre preciso e maneggevole (Davide Marinelli). Non ha un reale campo d’elezione, ottenendo praticamente gli stessi voti in tutte le voci della nostra scheda, confermandosi quindi realmente uno sci polivalente, adatto allo sciatore della domenica ma anche allo sciatore L6 che vuole uno sci “senza pensieri” per sciate in relax, per grandi tour, settimana bianca e che non abbia mai delle incertezze a prescindere dalle condizioni della neve.

L’unico difetto riscontrato, ma che si va a sposare con la filosofia dello sci, è il ritardo nell’inizio curva, l’imprecisione e l’incertezza dei primi metri che però fanno il pari con la facilità di correggere l’impostazione e la semplicità nell’entrare in curva anche non in conduzione.