Marsaglia, attacco shock alla Fisi: "Mi hanno chiesto di rinunciare al super-g per fare correre Casse"

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Marsaglia, attacco shock alla Fisi: "Mi hanno chiesto di rinunciare al super-g per fare correre Casse"

Scoppia il caso in seno all'Italjet: la replica del ds Rinaldi, sempre sulle colonne della Gazzetta dello Sport. "A Matteo non ho chiesto un bel niente". E lo stesso Casse, pronto a rientrare in Italia,chiarisce in difesa del compagno: "Matteo è un amico, il problema riguarda le gare farsa".

Una discesa andata male, anche se Dominik Paris è stata l'ancora di salvezza, come da attese, piazzandosi in sesta posizione, e un post gara da fuoco e... ghiaccio. La polemica si accende nel momento in cui Matteo Marsaglia, come ha riportato “La Gazzetta dello Sport”, rilascia dichiarazioni bomba prima che, nella startlist ufficiale del super-g in programma martedì, il suo nome fosse regolarmente in elenco con Dominik Paris e Christof Innerhofer.

Le voci giravano, sulla possibilità che la FISI riuscisse a schierare in qualche modo Mattia Casse, volato a Pechino a metà della scorsa settimana per diventare una sorta di riserva in modo da subentrare ad un atleta di un'altra nazione, in caso di rinuncia dell'ultimo minuto, o ad uno stesso compagno di squadra se si fossero avverati i timori legati a qualche positività. Per Marsaglia, oggi 15° in discesa, la storia è molto chiara: “Mi hanno chiesto di non gareggiare perché vorrebbero far correre Casse – ha tuonato il piemontese - Io ho spiegato che non possono farlo. Dovrei dire che sto male, dichiarare il falso? Non si scherza con queste cose. E dovrei fare questo per cosa? Per riparare gli errori di chi ci ha portato ad avere solo sette posti ai Giochi?

Gente che cerca di salvarsi sulla pelle degli atleti? Per andare alle Olimpiadi sarebbe servito un podio, o un piazzamento tra i primi 5, o ci sarebbe stata una scelta tecnica. Il piazzamento tra i primi 5 io ce l'ho...

Se poi non vogliono che io gareggi, non gareggio, ma il mio pass non lo lascio, al massimo scenderanno in due. Provano a mettermi contro Mattia Casse, che è mio amico e per il quale dovrò fare il testimone di nozze. No, non ci riusciranno. Sono quattro anni che cercano di farmi smettere, dovrei fare loro un favore del genere?”.

Parole durissime, alle quali ha provato a replicare Massimo Rinaldi, ds della federazione, sulle stesse colonne della rosea: “A Matteo non ho chiesto un bel niente, tantomeno di dichiarare il falso. Sarebbe una follia che avrebbe conseguenze legali anche a livello del Cio. Detto questo, nella stagione in corso Marsaglia ha ottenuto un quarto posto in discesa, mentre nella classifica del super-g è al 39° posto. Il pettorale in discesa se l'è strameritato e in gara lo ha dimostrato, ma credo di avere il diritto di far notare che sul piano tecnico non si può dire la stessa cosa per il super-g, sperando ovviamente che domani mi smentisca. Tra l'altro la partecipazione all'Olimpiade non dà automaticamente il diritto a partecipare a tutte le proprie gare. Detto questo, domani Marsaglia parteciperà al super-g, insieme a Paris e a Innerhofer”.

Dopo aver polemizzato in maniera molto decisa più che altro sulle modalità della sua esclusione, scoperta “a mezzo social”, Mattia Casse ha provato a difendere l'ambiente e lo stesso compagno di squadra, che naturalmente non ha alcuna colpa in questa situazione. “Matteo non è solo un compagno, ma è un caro amico – ha scritto Casse - Sono arrivato in Cina sperando di riuscire a recuperare una quota dalla ri-allocazione tra stati; confidavo nell'annullamento delle gare di Dubai, Kolasin e Malbun che, non è un segreto, sono state organizzate per perseguire scopi diversi da quello sportivo.

Come me anche altri atleti, come Steven Nyman, sono rimasti esclusi a causa di pass olimpici assegnati “in questo modo”. Mi auguro che questa ingiustizia non si ripeterà, per rispetto degli atleti e dello sport”.

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