Gabriella Papadakis e Guillaume Cizeron hanno regalato alla Francia il primo successo nella storia in una tappa di ISU Challenger Series, imponendosi nettamente nell’Autumn Classic International ospitato dall’Allandale Recreation Centre di Barrie (CAN).
La coppia di danza transalpina (152,20), dopo avere dominato la short-dance, ha avuto la meglio sulla qualificata concorrenza anche nel segmento più lungo di gara stabilendo nell’occasione il nuovo primato personale assoluto.
Nella danza libera, gli allievi di Patrice Lauzon si sono confermati i più competitivi del lotto su twizzles e sequenze di passi, presentando lift di norma mai banali, ma in alcuni casi ancora da registrare. In ogni caso, il programma coreografato da Marie France Dubreuil su musiche di Mozart selezionate da Romain Haguenauer ha conquistato il pubblico locale per la sua originalità e la capacità di coinvolgimento, esattamente come avvenuto nei Master’s d’Orlèans di pochi giorni fa.
Piper Gilles/Paul Poirier (142,52), favoriti della vigilia, si sono dovuti accontentare del posto d’onore, destando l’impressione di essere al momento ancora indietro rispetto ai vincitori nella cura di quei particolari tecnici in grado di spostare gli equilibri. Come d’abitudine all’altezza della situazione sui lift, i canadesi hanno palesato qualche incertezza sui twizzles e, nell'arco dei due giorni di gara, sulle sequenze di passi. Le aspettative per la nuova danza libera erano ovviamente alte, dopo l’apprezzamento generale suscitato dal programma della passata stagione ("Hitchcock"), ma alla prima uscita l’impatto non è parso il medesimo e, soprattutto, è mancata la verve innovativa del passato, non solo per la scelta musicale
Il podio è stato completato a grande sorpresa dai danesi di scuola canadese Laurence Fournier-Beaudry/Nikolaj Sorensen (131,62), abili ad approfittare degli svarioni degli avversari nella danza libera. I compagni di allenamento di Papadakis/Cizeron si sono distinti per la pulizia dei twizzles e per i lift ben eseguiti dimostrando di avere effettuato un salto di qualità tecnico rispetto alla passata stagione.
La danza libera non ha regalato soddisfazioni ai canadesi Alexandra Paul/Mitchell Islam, che hanno pasticciato prima dell’ingresso della trottola lasciando per strada l’elemento e, inoltre, complice un passaggio a vuoto generato da Islam, hanno pagato dazio su livello e qualità della midline. Non è andata meglio agli spagnoli Sara Hurtado/Adria Diaz, calati di intensità nella parte finale del programma, ma giustificati dal lungo periodo di inattività causato da problemi fisici. Alla fine, Paul/Islam (130,70) hanno chiuso in quarta posizione, precedendo Hurtado/Diaz (129,36) e i connazionali Orford/Williams (125,10), lontani dal rendimento espresso nello US International Figure Skating Classic di metà settembre.
La competizione femminile, funestata da innumerevoli cadute, ha sorriso alle atlete di casa, entrambe salite sul podio con tanto di nuovo primato personale. Il successo è andato a Gabrielle Daleman (165,59), mentre l’eclettica Julianne Seguin (158,99) si è piazzata in terza posizione. Il posto d’onore è stato, invece, conquistato dalla statunitense Angela Wang (163,68), autrice del migliore programma libero. La non edificante palma di principale delusione, è toccata a Barbie Long (120,06), seconda statunitense in gara. La diciottenne di St.Louis non è andata oltre la quinta posizione alle spalle dell’ucraina Anastasia Kononenko (126,02), vittima di una delle peggiori giornate della vita sugli elementi di salto. Nel programma libero, ha, infatti, messo insieme tre rovinose cadute oltre ad un lungo elenco di salti al limite con la rotazione.
In ogni caso, anche le prime tre classificate non sono state immuni da errori, ma hanno avuto il merito di presentare programmi di elevato profilo tecnico.
Daleman, partita con l’intezione di eseguire due doppi axel e sette salti tripli, ha mancato l’ambizioso obiettivo per via delle cadute sul secondo triplo lutz e su un triplo rittberger, peraltro lontano dai tre giri richiesti. In positivo, vanno menzionati gli enormi progressi sulle trottole e la combinazione doppio axel/triplo toeloop eseguita in assoluta scioltezza. Ha, inoltre, destato interesse la brillante idea di aprire il programma con una combinazione triplo lutz/rittberger/triplo salchow, che ha preso il posto della più complessa triplo lutz/triplo toeloop, praticamente mai entrata nella passata stagione.
Ironia della sorte anche Angela Wang, archiviati oltre due minuti di programma senza sbavature, è stata tradita dagli errori sul secondo lutz, completato solo singolo, e sul triplo rittberger, atterrato con enormi problemi e sotto ruotato. La statunitense, surclassata sul fronte tecnico dalle rivali canadesi, ha fatto valere una maggiore qualità complessiva di pattinaggio facendo il vuoto sulle componenti del programma. Peraltro, così come le dirette avversarie, si è tolta la soddisfazione di ritoccare il primato personale di gara.
Seguin, invece, ha avuto la forza di reagire ad un inizio spacca gambe caratterizzato da una caduta sul triplo flip e da un atterraggio con step-out del triplo lutz. A seguire, la valida pattinatrice di coppia ha però completato una combinazione doppio axel/triplo toeloop ed altri tre salti tripli, compreso un lutz atterrato con una mano in terra.
Alla luce dei risultato odierno, Orford/Williams (266,12) sono saliti in seconda piazza dietro ai tedeschi Zhiganshina/Gazsi (287,08) nella graduatoria dell'ISU Challenger Series. In campo femminile, Angela Wang (323,93) si è posizionata alle spalle dell'inarrivabile russa Elizaveta Tuktamysheva (385,96).
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