La diciannovesima edizione del Finlandia Trophy, quinta tappa del circuito ISU Challenger Series, è stata dominata dai pattinatori russi, che si sono imposti nelle tre competizioni in programma. Tuttavia, se da un lato i successi di Elizaveta Tuktamysheva nel settore femminile e di Alexandra Stepanova/Ivan Bukin nella danza non sono mai stati in discussione, dall’altro Sergei Voronov, vincitore in campo maschile, si è salvato per il rotto della cuffia dalla prepotente rimonta dello statunitense Adam Rippon.
Al termine della gara, solamente trentasei centesimi di punto hanno, infatti, separato il due volte campione mondiale juniores dal vice-campione europeo, in passato salito per tre volte sul podio di Espoo senza mai occupare il gradino più alto.
Classifica a parte, il pubblico accorso alla “Barona Arena” ha potuto assistere ad un programma libero di buon spessore tecnico a differenza di quanto avvenuto per lo short-program.
Per la verità, il successo di Voronov (221,11) sarebbe stato decisamente più netto, ma, così come nella prima tappa della Coppa di Russia, sono sorti problemi nel calcolo dei salti effettuati e un doppio toeloop di troppo ha fatto sì che venisse annullata la combinazione triplo rittberger/doppio toeloop/doppio rittberger, peraltro perfettamente eseguita. Elementi non validi esclusi, l’allievo di Eteri Tutberidze ha completato un sontuoso quadruplo toeloop e un totale di cinque tripli, compreso un axel atterrato con un evidente step-out, ma soprattutto, nonostante tanti particolari debbano ancora essere sistemati, è stato il migliore nella somma delle componenti del programma.
Adam Rippon (220,75), dal canto suo, ha pattinato uno dei migliori liberi della carriera, rinunciando al quadruplo, sostituito da un doppio axel, ma eseguendo, fatto per lui raro, due più che discreti tripli axel, che si sono andati a sommare ad altri sei salti tripli, compreso un toeloop al limite con la rotazione. Ovviamente, il livello della prestazione odierna non può essere messo in discussione, ma la chiave di volta per giocarsela ad armi pari con i non inarrivabili connazionali si chiama “costanza di rendimento”, non a caso mancata anche nel corso del Finlandia Trophy.
Il podio è stato completato dal giovane russo Alexander Petrov (214,50), pattinatore di scuola Mishin non ancora in possesso del quadruplo, ma di norma piuttosto sicuro sui salti tripli. Il quindicenne di San Pietroburgo, già qualificato per la finale di Junior Grand Prix, ha cambiato qualcosa rispetto all’abituale pianificazione dei salti eseguendo due doppi axel e sette tripli, tra cui due axel di ottima fattura. L’unico passaggio a vuoto ha riguardato il secondo lutz previsto, completato doppio anziché triplo.
Petrov ha preceduto l’uzbeko Misha Ge (203,51), apparso più padrone dei propri mezzi rispetto al passato. Il ventitreenne nativo di Mosca è riuscito, in un modo o nell’altro, ad atterrare gli otto salti tripli pianificati, oltre ad un paio di doppi axel. Tuttavia, non sono state solo rose e fiori in quanto i lutz hanno perso parte del valore a causa del filo non esterno, il salchow è rimasto corto di rotazione e i tripli axel sono stati salvati con i denti. La vera nota positiva è stata però rappresentata dalla valutazione delle componenti del programma, che hanno rispecchiato quanto si è visto sul ghiaccio. Ge, infatti, per la prima volta in carriera ha raggiunto quota 73, che significa un sette abbondante di media, riuscendo a mantenere la scia dei primi due classificati su quasi tutte le voci.
In virtù del punteggio odierno, Voronov (431,16) si è portato in testa alla classifica di ISU Challenger Series, ma per stabilire chi possa alla fine uscire vincitore sarà necessario capire quali pattinatori di medio/alto livello prenderanno parte a due eventi.
Nella danza, i russi Alexandra Stepanova/Ivan Bukin (152,82), in passato vincitori su ogni fronte possibile nella categoria juniores, hanno conquistato una netta affermazione imponendosi in entrambi i segmenti di gara.
In particolare, la prestazione degli allievi di Irina Zhuk e Alexander Svinin nella danza libera si è rivelata di alto spessore, a testimonianza di una maturazione non solo tecnica che li pone di diritto tra le coppie russe da battere nella stagione in corso. Solidi su tutti gli elementi, compresi twizzles e sequenze di passi in coppia, hanno commesso l’unica imperfezione sul curve lift, lasciando sul piatto oltre un punto tra valore dell’elemento e grado di esecuzione.
In ogni caso, superate a pieni voti le prove generali, Stepanova/Bukin spiccheranno a breve il volo in direzione Chicago, sede di Skate America prima tappa di qualificazione del Grand Prix.
In una giornata funestata da cadute, spesso e volentieri anche in coppia, Nelli Zhiganshina/Alexander Gazsi (139,98) non sono riusciti a tenere il passo dei giovani russi e, per via di un anomalo ruzzolone sul cerchio, hanno irrimediabilmente compromesso il risultato lasciando sul piatto punti preziosi che potrebbero costare loro il successo nel circuito ISU Challenger Series. Dopo il gradino più basso del podio conquistato nel Nebelhorn Trophy di casa, i veterani tedeschi si sono perciò dovuti accontentare del posto d’onore nel meno qualificato Finlandia Trophy.
In terza posizione, con tanto di nuovo primato personale, si sono piazzati gli statunitensi Anastasia Cannuscio/Colin McManus (131,76), che a breve avranno l’onore di prendere parte a Skate America. Nella danza libera, la coppia di stanza in Delaware ha evidenziato buona sicurezza e qualità sui vari lift e sulla trottola, ma, livelli del caso a parte, ha incassato tutti giudizi positivi sul grado di esecuzione degli elementi.
Il quarto posto è andato agli attesi finlandesi Hanna Lindholm/Ossi Kanervo, (119,76), non andati distanti dal primato ufficiale nazionale già di loro proprietà. Gli allievi di Maurizio Margaglio hanno preceduto gli israeliani Allison Reed/Vasili Rogov (115,50) e i connazionali Olesia Karmi/Max Lindholm, penalizzati da un passaggio a vuoto prima di effettuare rotational lift e curve lift, incidente costato loro almeno undici punti all-inclusive. Al di là del risultato finale, proprio Karmi/Lindholm sono stati la coppia finlandese che ha rubato maggiormente l’occhio dimostrandosi nei due segmenti di gara a loro agio su twizzles e sequenze di passi di ogni sorta.
Nella classifica del circuito ISU Challenger Series, i tedeschi Zhiganshina/Gazsi sono saliti in vetta con 286,10 punti. Seguono Cannuscio/McManus con 258,2 punti.
Il prossimo appuntamento si terrà a Barrie in Canada.
Approfondimenti
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Alexandra STEPANOVA/Ivan BUKIN - Finlandia Trophy 2014 - free dance
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