Anna Fenninger vince il gigante di Åre e sorpassa Tina Maze. 2a una grande Nadia Fanchini, 4 azzurre nelle 10!

Anna Fenninger vince il gigante di Åre e sorpassa Tina Maze. 2a una grande Nadia Fanchini, 4 azzurre nelle 10!
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Anna Fenninger vince il gigante di Åre e sorpassa Tina Maze. 2a una grande Nadia Fanchini, 4 azzurre nelle 10!

Due sono i motivi per i quali il gigante femminile di Coppa del Mondo di Åre assume una grande importanza: il trionfo con sorpasso nella classifica generale di Coppa su Tina Maze da parte di Anna Fenninger e la mostruosa prestazione collettiva della squadra azzurra col tanto sospirato primo podio nella specialità per Nadia Fanchini.

Qui il risultato completo e l'analisi della gara e le classifiche di Coppa del Mondo!

Da 14 gare consecutive da lei disputate in Coppa del Mondo la 25enne del Salisburghese non scende dal podio, l’ultimo suo piazzamento al di fuori dalle prime tre è il nono posto nella seconda discesa di Cortina d’Ampezzo del 18 gennaio. Oggi è arrivata la sua quinta vittoria stagionale, la terza in gigante, la tredicesima in carriera in Coppa del Mondo, la decima in gigante, con la sua straordinaria abilità ad adattarsi a tutte le nevi e a tutti i tracciati. Per contro la sua grande rivale per la conquista della sfera di cristallo, la slovena Tina Maze, è letteralmente naufragata nella seconda manche disegnata dal suo allenatore Valerio Ghirardi crollando dal sesto al ventesimo posto: come cambiano le cose durante una stagione visto che lo scorso 12 dicembre dicembre aveva ottenuto proprio qui la sua finora ultima vittoria e Anna era stata sesta!

Una Tina letteralmente a pezzi psicologicamente e forse anche fisicamente ma che ha assoluto bisogno di punti pesanti domani nello slalom per accorciare le distanze da Anna che ora da 44 lunghezze di ritardo ne ha ora 45 di vantaggio e si è anche quasi aggiudicata la seconda coppa di specialità consecutiva tra le porte larghe dato che ha 86 punti di vantaggio sull’unica che teoricamente può ancora raggiungerla, la sua connazionale Eva-Maria Brem, oggi terza a 1”07 e per la sesta volta in carriera sul podio, l’ultima era stata proprio a Åre lo scorso 12 dicembre quando ottenne il medesimo piazzamento, a sua volta uguale a quello del 6 marzo 2014 sempre da queste parti, primo podio in assoluto quello per la 26enne del Tirolo.

Quarta a soli 2 centesimi dal terzo posto un’ottima Mikaela Shiffrin che oggi festeggia il suo 20° compleanno, settima la prima delle padrone di casa svedesi, Sara Hector, seconda qui tre mesi fa, ottava la francese Taina Barioz che torna tra le top ten in gigante dopo quasi due anni e mezzol’ultima volta era stata col settimo posto di Aspen del 24 novembre 2012, nona la svizzera Lara Gut che dopo una prima frazione disastrosa in cui si era piazzata ventiduesima risale tredici gradini inventandosi la sua miglior manche stagionale e anche il suo miglior risultato stagionale tra le porte larghe, non a caso miglior tempo parziale della seconda metà gara. Tra quelle che hanno perso posizioni l’austriaca Kathrin Zettel, e la liechtensteiniana Tina Weirather, da ottava a quattordicesima.

E veniamo alle azzurre: se un Mondiale disastroso le deve far andare così forte come reazione a quel disastro ben venga! Scherzi a parte, oggi le ragazze italiane hanno dimostrato che possono andare forte dappertutto e che le scuse della neve non gradita non esistono: in teoria quella di oggi non la gradivano per niente e invece hanno fatto un risultato che ha pochi precedenti negli ultimi anni. Seconda Nadia Fanchini a 71 centesimi da Fenninger grazie soprattutto a una pazzesca prima parte di seconda manche e finalmente sul podio anche in questa specialità migliorando addirittura di due gradini i quarti posti dei Giochi di Sochi, delle finali di Lenzerheide dello scorso inverno, e della gara di Maribor di tre settimane fa, quinta Federica Brignone a 4 centesimi dal terzo posto e in rimonta dal quattordicesimo dopo la prima manche, sesta una favolosa Marta Bassino a 6 centesimi dal podio ma di gran lunga al miglior risultato in carriera, decima come lo scorso 29 novembre ad Aspen Manuela Moelgg, quindicesima Francesca Marsaglia, sedicesima e diciassettesima Irene ed Elena Curtoni.

Insomma, 7 nelle prime 17 e 4 nelle prime 10. Come quantità solo a Lienz il 28 dicembre 2013 si era fatto meglio con 7 nelle prime 16, come qualità 4 nelle prime 10 mancavano dal gigante di Aspen del 28 novembre 2009, quello del primo podio di Federica Brignone che fu terza e poi settima Moelgg, ottava Nicole Gius e nona Denise Karbon. Risultato strameritato soprattutto per Nadia che, argento in discesa nel 2013 a parte, non saliva sul podio dal terzo posto nel superG di Haus im Ennstal del 10 gennaio 2010 e che la ripaga solo in piccolissima parte della grande sfortuna che ha avuto lungo tutta la carrieraPer quanto riguarda Marta, dopo tantissime uscite finalmente arriva al traguardo e il risultato dice tutto sul talento di cui dispone la 19enne di Borgo San Dalmazzo. E se Federica non avesse sbagliato due volte sullo stesso dosso in entrambe le manche forse adesso celebreremmo un doppio podio azzurro con lei davanti a Nadia.

A ogni modo il lavoro di Livio Magoni forse un po’ tardi ma sta finalmente pagando: adesso tutte, proprio tutte, attaccano alla morte e lasciano correre gli sci come dovrebbero sempre fare. Andranno alle finali di Méribel Brignone, quinta nella classifica di specialità, Nadia, ottava, Irene Curtoni, tredicesima, Moelgg, diciassettesima, e Bassino, ventiquattresima. Un’ultima curiosità: nella seconda manche Brignone ha fatto il secondo miglior tempo parziale ex-aequo con Elena Curtoni, Nadia il settimo, Marsaglia l’ottavo, Bassino il decimo, Moelgg il dodicesimo e Irene Curtoni il diciannovesimo. Domani lo slalom: riuscirà Tina Maze a rialzarsi dall’ennesimo colpo da knock-down inflittole da Anna Fenninger?

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