"I can't breathe", anche Mikaela Shiffrin si schiera. "Ogni sera dobbiamo pensare a quelle parole"

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"I can't breathe", anche Mikaela Shiffrin si schiera. "Ogni sera dobbiamo pensare a quelle parole"

La morte di George Floyd sta sconvolgendo gli Stati Uniti, ma il coro di protesta è unanime e la stessa fuoriclasse del Colorado ha parlato chiaro sui social.

I can't breathe”. Non riesco a respirare, l'appello disperato di George Floyd, morto per i maltrattamenti ricevuti da parte della polizia di Minneapolis (con l'agente Derek Chauvin arrestato nei giorni successivi), che sta facendo il giro del mondo.

Non è certo solo la comunità afroamericana ad avere sollevato una protesta collettiva in tutti gli Stati Uniti; tra le voci più popolari del mondo dello sport, dopo quelle dei campionissimi NBA guidati da LeBron James, è emersa anche quella di Mikaela Shiffrin con un pensiero chiaro, netto, affidato al profilo instagram della stella dello sci statunitense e mondiale. “Dovrei forse pensare che non si tratta di un mio problema, che non mi colpisce direttamente... sbagliato – ha scritto Mikaela – Forza, ora ditemi che sono un'atleta e devo stare al mio posto, che devo solo divertirmi e non immischiarmi con la politica. Poi guardatevi allo specchio e pensate a cosa dire per addormentarvi la notte.

Spero che ognuno di noi, fino a quando il mondo non diventerà più giusto e si agirà con rispetto l'uno per l'altro, possa addormentarsi ogni sera sentendo riecheggiare queste parole nella nostra mente. “I can't breathe”. Non riesco a respirare”.

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