Mikaela Shiffrin non migliora il record ma stravince ugualmente il secondo slalom di Aspen

Ma alla seconda porta si è trovata subito arretrata, si è ripresa benissimo ed è quindi venuta a più miti consigli controllando maggiormente di quanto abbia fatto nelle manche di slalom di questo weekend e finendo come al solito alla grande. Mikaela ha vinto la sua diciassettesima gara di Coppa del Mondo, la sedicesima in slalom, la quinta consecutiva tra le porte strette, la sesta se ci mettiamo anche lo slalom mondiale di Vail/Beaver Creek, otto delle ultime nove sempre contando lo slalom iridato, e nell’unico di questi nove che non ha vinto è arrivata terza il che vuol dire che da nove slalom del Grande Sci (otto in Coppa del Mondo) non scende dal podio. L’ultima a vincere cinque slalom di fila in Coppa era stata Marlies Schild che vinse i primi cinque nella stagione 2011-2012, la striscia più lunga è di otto di fila e appartiene ex-aequo a Vreni Schneider tra le stagioni 1988-1989 (in cui fece sette su sette perdendo solo lo slalom mondiale) e 1989-1990, e a Janica Kostelić, che vinse i primi otto slalom del 2000-2001.

Oggi è mancato solo il nuovo record ma il distacco che Mikaela ha rifilato a Frida Hansdotter, 2”65, è comunque il quarto di sempre in uno slalom femminile di Coppa del Mondo, inutile dire che la 20enne fuoriclasse del Colorado prende il volo sia in classifica generale sia in quella di slalom. La svedese Hansdotter è al diciassettesimo podio in Coppa e alla tredicesima piazza d’onore e in ben sette di queste occasioni è stata battuta da Shiffrin, per sua fortuna ha all’attivo anche due vittorie, le piazze d’onore diventano quattordici e otto dietro a Shiffrin se contiamo anche l’ultimo slalom iridato. Terzo posto e tredicesimo podio in Coppa per la ceca Šárka Záhrobská Strachová a 2”90 di distacco dalla marziana dello slalom.

Il quarto posto è andato alla canadese Erin Mielzynski, mai così bene in slalom da quasi tre anni e staccata di 51 centesimi dal podio, quino posto e miglior risultato in Coppa per l’austriaca Carmen Thalmann, il Wunderteam femminile ha riscattato il disastro di ieri anche col sesto posto di Michaela Kirchgasser. Settima la slovacca Petra Vlhová, iridata junior sulle nevi di casa a Jasná l’anno scorso e al primo top ten in Coppa, ottava la norvegese Nina Løseth, nona la svizzera Charlotte Chable, anch’essa al primo top ten e risalita dal ventesimo posto, grande rimonta anche per la francese Anne-Sophie Barthet, che ha recuperato dalla ventiduesima alla decima posizione e ha chiuso appaiata alla statunitense Resi Stiegler, protagonista dell’ennesima resurrezione. Barthet e Stiegler sono due atlete più volte duramente colpite da infortuni, la transalpina non finiva tra le prime dieci da quasi due anni, la figlia del grande Pepi da quasi tre.

Come si vede, qualche nome nuovo e qualche ritorno significativo nelle posizioni nobili della classifica, nessuna però di queste atlete, ahinoi, è italiana. L’unica azzurra a tagliare il traguardo è stata Manuela Moelgg, ventitreesima, fuori Irene Curtoni e Chiara Costazza, quest’ultima è stata ostacolata dall’ennesimo palo fuoruscito dalla sua sede nella giornata di oggi. In slalom purtroppo c’è ancora molto da lavorare e per i ricambi delle giovani dovremo aspettare un po’ prima che arrivino a buoni livelli in Coppa del Mondo, se mai ci arriveranno. Ora il Circo Rosa si trasferisce a Lake Louise, prendendo il posto degli uomini per la solita tre giorni di gare veloci: da venerdì a domenica ci saranno due discese e un superG e lì si capirà se Lindsey Vonn, sulla sua pista preferita, potrà avere concrete chance di lottare per la Coppa del Mondo.