Favola Schieder, ma è un risultato che viene da lontano: "E' speciale dopo Fill". Paris: "Ora ci siamo"

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Sci Alpinocoppa del mondo maschile

Favola Schieder, ma è un risultato che viene da lontano: "E' speciale dopo Fill". Paris: "Ora ci siamo"

Il primo podio in Coppa del Mondo, nel tempio della Streif, per l'altoatesino di Castelrotto reduce da quasi due anni infernali dopo il dramma del Mondiale di Cortina: "Era in dubbio anche solo tornare a sciare...".

Tre podi, tutti arrivati dagli uomini jet.

La nazionale maschile si aggrappa ai discesisti e, dopo il doppio podio di Mattia Casse tra Val Gardena e Wengen, ecco la prima volta di un altro specialista che potrebbe non fermarsi al meraviglioso 2° posto odierno nel tempio di Kitzbuehel.

Florian Schieder, infatti, ha dovuto solo attendere un paio d'anni in più per arrivare a questi livelli, dopo il tremendo infortunio, arrivato nel momento più bello della carriera, rimediato nella discesa mondiale di Cortina. Solo poche settimane prima, il classe '95 di Castelrotto aveva concluso 14° sulla Streif, guadagnandosi il biglietto per la rassegna iridata.

Non è stato “semplicemente” un crociato rotto, ma i problemi all'articolazione sono stati molteplici, con Florian costretto a tornare nuovamente sotto i ferri anche dopo il primo intervento chirurgico; oggi, con la piazza d'onore nella gara dell'anno (ma domani ce n'è un'altra...), è tornato tutto indietro con gli interessi. “La luce era sicuramente migliorata, ma l'ho sfruttata bene – la lucida analisi del 27enne altoatesino - Ho dato il massimo con tutta la cattiveria e il coraggio che ho, buttando dentro tutto in gara. Non ho fatto grossi errori, ma dopo la Steilhang pensavo che la gara fosse andata.

Per un discesista è un sogno salire sul podio di Kitzbuehel. Un sogno diventato realtà. Anno dopo anno si cresce sempre un po', ma venirE qua è qualcosa di speciale visto che solo i migliori vincono sulla Streif. Per me è ancora più speciale pensando che il mio compaesano Peter Fill ha trionfato qui. Tante emozioni da digerire, ma devo dormire stasera perché ci sarà subito un'altra gara”. E alle varie televisioni che l'hanno intercettato, Florian ha aggiunto che “neanche sapevo se per me ci sarebbe stata ancora la possibilità di sciare dopo l'infortunio, visti i problemi alla cartilagine. Devo gestirmi in allenamento, ma che soddisfazione”.

Dominik Paris ha chiuso quinto, a 39 centesimi dal vincitore Kriechmayr, ma i sorrisi non mancano anche per il fuoriclasse della Val d'Ultimo, nonostante il primo podio stagionale mancato per 8 centesimi: “Ho di nuovo sciato come sono capace, ed è stato davvero ottimo. Peccato essere sceso dal podio, sarebbe stato bello ma anche questo risultato non è male. Sensazioni molto positive, domani un'altra possibilità e vedremo cosa riusciremo a fare”.

Matteo Marsaglia (31°) racconta: “Ho bruciato subito gli sci nel primo pezzo; quindi, ho poi fatto fatica a tener la linea nel lancio per la stradina, finendo basso. Già non è lungo il tratto a me ideale, poi entrando lento ho pagato tanto. Anche sotto ho lasciato, troppi errorini ma già da gara-2 potrò correggermi”.

Mattia Casse, 17esimo, si mangia le mani: “Oggi ho peccato un po' di esuberanza, ho provato a tenere la posizione rimanendo un po' schiacciato dopo la partenza. Ho disputato solo una discreta gara, peccato per quell'errore. Oggi è solo la prima, la testa è già alla prossima gara”.

Infine Christof Innerhofer, 22esimo: “Purtroppo sono partito 5 numeri troppo presto, perché dopo le condizioni erano veramente migliori. Le sensazioni erano buone, ho fatto 4-5 errori tra cui l'ultimo mi è costato un bel po'. L'aspetto positivo è stato quello del buon feeling, che mi ha dato la possibilità di fare curve veloci. La neve cambia tutti i giorni, e anche quello fa diventare la gara ancora più bella: tutti possono fare bene”.

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