La gioia tutta austriaca nel pazzo finale di Gurgl, la rabbia di Kristoffersen: "Non sopporto le ingiustizie"

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Sci Alpinocoppa del mondo maschile

La gioia tutta austriaca nel pazzo finale di Gurgl, la rabbia di Kristoffersen: "Non sopporto le ingiustizie"

La tripletta del Wunderteam nel primo slalom stagionale (non accadeva nella specialità dal Mondiale di Are 2019), con il ritorno alla vittoria di Feller e uno Schwarz da paura anche in ottica classifica generale. La protesta degli ambientalisti commentata dagli atleti, le parole importanti del campione del mondo.

Una giornata particolare, per Gurgl alla sua prima volta in Coppa del Mondo e per il movimento austriaco che colonizza l'intero podio dello slalom numero 1 della stagione (diventato pure la prima gara dell'annata 2023/24 in campo maschile dopo tre cancellazioni), dopo un episodio abbastanza clamoroso come l'invasione di pista degli amhientalisti.

Partiamo da qui e dalla rabbia di Henrik Kristoffersen che, assieme al compagno di squadra Sebastian Foss-Solevaag, ha contestato vigorosamente l'entrata in scena dei manifestanti: l'iridato di specialità in carica era letteralmente furibondo in quanto quello stop, durato poco meno di 10 minuti, ha condizionato indubbiamente la prestazione di coloro (eravamo alla top five) che dovevano ancora scendere, a partire proprio dal giovane norge Alexander Steen Olsen. “Sono uno che si muove se avverte un'ingiustizia – le parole di HK94 a mezzo social - Non c'è dubbio che il clima rappresenti un problema enorme, tuttavia l'interruzione di un evento non è mai il momento o il luogo giusto.

Per la maggior parte degli atleti, lo sci è tutto; almeno quattro di loro hanno visto la gara rovinata, ai miei occhi questa è un'ingiustizia”.

Dall'altra parte c'è la festa del Wunderteam: davanti agli occhi della presidentessa federale Roswitha Stadlober, 1-2-3 aperto da Manuel Feller, dominante nella 1^ manche e poi in grado di resistere per vincere di nuovo in Coppa del Mondo (per la terza volta, non gli riusciva dalle finali del marzo 2021 a Lenzerheide), 23 centesimi davanti ad un Marco Schwarz da paura, in una forma già splendida e con l'idea di giocarsela eccome per la generale rimanendo al vertice sulle quattro discipline, e al ritrovato Michael Matt che, pur pagando oltre un secondo dal vincitore, può esultare come fosse un successo dopo tanta sofferenza.

Certo, gli aquilotti sono stati aiutati dal fatto di aver potuto provare la pista di Gurgl prima della “consegna” alla FIS quando mancava una settimana all'evento, ma sulle qualità del team di slalom ci sono pochi dubbi, anche se la vittoria non arrivava dal gennaio 2022, quando Johannes Strolz beffò tutti in maniera clamorosa ad Adelboden. L'ultima tripletta? Al Mondiale di Are 2019, con Hirscher in trionfo per l'ennesima volta proprio davanti a coloro che, seppur sui gradini del podio invertiti, oggi c'erano anche a Gurgl, visto che in Svezia ci fu l'argento di Matt e il bronzo di “Blacky” Schwarz. Il più grande trionfo in slalom per casa Austria, invece, risale alla gara di CdM a Wengen nel 2001, quando Benni Raich aprì una favolosa cinquina.

Da un lato li capisco, ma se la mettiamo su questo piano allora nessun evento dovrebbe andare in scena – ha commentato all'ORF il trionfatore di giornata, Manuel Feller, a precisa domanda sul tema ambientalisti – A quel punto speravo solo che il sole non scomparisse dietro la montagna (ma la visibilità in quell'interruzione è leggermente peggiorata rispetto alla discesa di Schwarz e degli altri, ndr), per il resto posso dire di aver disputato due manche molto buone, solide.

Non poteva cominciare meglio questa stagione”. Col pettorale rosso sulle spalle.

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