Odermatt, l'imbattibile: "Nella 2^ manche non ci ho pensato troppo, week-end magnifico". Anguenot, quanta ambizione!

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Odermatt, l'imbattibile: "Nella 2^ manche non ci ho pensato troppo, week-end magnifico". Anguenot, quanta ambizione!

Parola ai protagonisti del gigante dell'Alta Badia, con il fenomeno elvetico che stacca anche Zurbriggen con il 41° timbro in Coppa del Mondo e... riprendersi i tre pettorali rossi. Il 26enne transalpino, al primo podio, sogna già Milano Cortina 2026, mentre Steen Olsen regala spettacolo, sbaglia ma torna in top-3 dopo Soelden.

E’ stata la solita, splendida gara in un teatro da sogno, quello della Gran Risa per le cui condizioni qualcuno ha mosso pure critiche, mentre ancora una volta lo spettacolo è stato assoluto e lo dimostra il fatto che Marco Odermatt, che in Val d’Isère si prese oltre 3” nella seconda da Luca Aerni, oggi in Alta Badia ha firmato il miglior tempo nella manche decisiva.

Poche storie, il quarto gigante di coppa è stato il simbolo dei valori in campo e della tecnica sulla pista più tosta in assoluto, anche se il tempio della specialità, per il contesto generale, resta Adelboden e la sua Chuenisbargli: non poteva esserci vincitore migliore, il campione dei campioni di questa era, un fuoriclasse totale che, il giorno dopo aver conquistato per la prima volta la Saslong (e in discesa…), firma la cinquina per battere o avvicinare altri record.

Il primo è quello dei 41 successi in CdM, ovvero uno in più di Pirmin Zurbriggen per diventare il primo uomo elvetico della storia in fatto di gare in bacheca nel massimo circuito. “Odi”, con la 25esima perla tra le porte larghe, si è pure ripreso (nonostante due “zeri” a Soelden e Beaver Creek) il pettorale rosso, tolto a Kristoffersen per 1 pt (200 a 199, con Steen Olsen 3° a quota 189).

Così, come nel 2023 ecco che il 27enne nidvaldese si presenterà a Bormio da padrone assoluto: “Non mi sono potuto allenare in gigante questa settimana, non era facile cambiare anche in termini di mentalità e nella prima manche ho sofferto un po’ – ha raccontato Odermatt nell’intervista con Ettore Giovannelli in casa Rai Sport, nell’immediato post gara odierno – Ce l’ho fatta e posso dire che nella 2^ manche non ho pensato troppo al terreno irregolare, sapevo dove attaccare.

E’ stato un week-end magnifico. Le classifiche di coppa? Penso che per generale e gigante sia Kristoffersen il rivale principale, ora ho trovato il ritmo dopo due uscite. D’altronde, è sempre questa la specialità che rappresenta il mio punto di forza”.

A 85 centesimi dal re, ha terminato uno strepitoso Léo Anguenot che, a 26 anni, si regala la gara della possibile svolta: sino ad oggi, il transalpino aveva il 13° di Aspen, nel finale della scorsa stagione, quale miglior risultato poi avvicinato un paio di settimane fa a Beaver Creek, 14°. In alcuni segmenti di gara, però, era già stato velocissimo: oggi ha concretizzato con due prove magistrali, facendo un capolavoro nella prima col numero 24. “Ho messo finalmente in pista il mio sci migliore, è stato tutto perfetto – le parole del francese a Rai Sport – E’ un sogno salire sul podio con Odermatt e Steen Olsen, io solitamente faccio una buona manche e poi sbaglio nell’altra, stavolta sono stato costante.

Il futuro? Lo slalom di domani (ride, ndr), ma in realtà il prossimo step è trovare continuità e magari vincere, con il mio grande sogno che sono le Olimpiadi”. Milano Cortina 2026 non può che essere pure l’obiettivo di Alexander Steen Olsen, rientrato alla grandissima dopo il guaio al ginocchio, per il secondo podio in stagione dopo aver dominato a Soelden: sino a fine muro, era sulle code di Odermatt (il 2° posto era in tasca, il 1° sarebbe stato comunque difficile), poi ha pagato caro un grosso errore, dopo il prodigio fatto invece sul muro nella prima manche. “Ho sbagliato, ma ho attaccato sempre e sono contento della prestazione dopo lo stop – ha analizzato il 23enne norge – Oggi era molto difficile per tanti motivi, ora pensiamo allo slalom”.

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