Hirscher in partenza per la Nuova Zelanda, OESV furiosa con la FIS per il sistema wild card: "Un affronto"

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Hirscher in partenza per la Nuova Zelanda, OESV furiosa con la FIS per il sistema wild card: "Un affronto"

Mentre nelle prossime ore l'asso salisburghese, pronto a gareggiare per la prima volta con l'Olanda, volerà a Coronet Peak dove si preparerà per tre settimane, il segretario generale della federsci austriaca, Christian Scherer, ha tuonato per la decisione della FIS arrivata "senza alcun tipo di consulto". Waldner: "Problema di comunicazione, ma sono stati gli atleti a chiederci le wild card".

Tre settimane in Nuova Zelanda, tra il ritorno in gara dopo quasi cinque anni e mezzo, nelle prime FIS a Coronet Peak da Ferragosto in poi, e tanti allenamenti per arrivare nella miglior condizione possibile a Soelden, dove il prossimo 27 ottobre tutti attenderanno Marcel Hirscher dopo i... trenta.

La “famosa” wild card di cui usufruirà per primo, visto il suo status in termini di palmares, proprio il fuoriclasse di Annaberg, continua a fare discutere e la stessa OESV, la federsci austriaca che ha concesso il nullaosta a Hirscher per tornare a livello agonistico sotto bandiera olandese, ha tuonato contro la FIS.

Il segretario generale, Christian Scherer, ha dichiarato al Blick: “Il comportamento della FIS rappresenta un affronto alle federazioni affiliate, visto che non hanno coinvolto nessuno nella scelta per definire il sistema delle wild card.

Una situazione evitabile, se fosse stato seguito un processo coordinato con le parti in causa”.

Se gli atleti, da Yule a Murisier passando a Ginnis, avevano già contestato la nuova norma confermando di non essere stati interpellati, il chief race director del circuito maschile, Markus Waldner, ha replicato. “La wild card non è solo per Hirscher, un jolly che in futuro verrà visto in maniera differente anche se ora può sembrare sia così – le parole del dirigente altoatesino – Sono stati i rappresentanti degli atleti a chiederci questa novità, alle riunioni di Reykjavik ne abbiamo discusso e definito la norma. Sicuramente c'è stata una mancanza di comunicazione”.

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