Julia Kykkänen e il sogno di scrivere la storia nella nativa Lahti

Julia Kykkänen : ' il mio desiderio di trasformare una nazione al femminile '
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Salto femminile - Mondiali Lahti 2017

Julia Kykkänen e il sogno di scrivere la storia nella nativa Lahti

Alla vigilia della sua gara nei mondiali casalinghi di Lahti, la migliore saltatrice finlandese si racconta alla stampa finlandese esprimendo il suo desiderio di realizzare un evento storico in un paese dominato nel passato dalle prodezze maschili.

 

In una nazione nella quale dallo scorso ottobre lo sport nazionale è diventato quello di controllare ogni mattina, appena svegli mentre si sorseggia una “buona tazza di caffè“, se il nuovo idolo nazionale Patrik Laine ha segnato uno, due o tre goal nella precedente notte NHL, una ragazza dimenticata da gran parte dei mass media locali cerca di raggiungere il sogno che insegue da quando a soli 4 anni è salita per la prima volta in cima al trampolino HS 130 di Lahti.

A Lahti per molto tempo le chiacchiere da bar sono state spesso dominate dalle prodezze passate dei “Flying Finns“ uomini. Ora, giunta all'eta' di 22 anni, Julia Kykkänen vede nei Campionati Mondiali 2017 una possibilita' irripetibile di fare avvicinare un'intera nazione al salto femminile in una Finlandia dove sono solo tre le ragazze over 15 che praticano questa disciplina.

Alla domanda che le viene spesso rivolta "Andrai a Lahti con l'ambizione di ottenere una medaglia mondiale?" Lei pero' risponde umilmente contrariamente al suo carattere forte e deciso: “Farò sicuramente del mio meglio e poi al termine del mio secondo salto di gara vedremo se sarà stato sufficiente per ottenere una medaglia. Questo non sono io che posso determinarlo“ .

Nata nell'aprile 1994 a Lahti con l'orizzonte della finestra di casa sua puntato sull'HS 130 , Julia ha da subito respirato e vissuto una vita dedita al salto fin da bambina. D'altronde non poteva che essere cosi', considerato che sia il padre Kimmo, sia i due fratelli maggiori, Jere e Jesse, sono stati saltatori coinvolti nelle squadre nazionali finlandesi per parecchi anni prima di lei.

Sperimentati in successione tutti i piccoli trampolini destinati ai ragazzini nelle competizioni nazionali in cui gareggiava come unica ragazza nelle competizioni riservate ai maschi, per Julia già ad 11 anni era arrivato il momento di provare l'HS 100 di Lahti e poi - senza nessuna paura - due anni dopo di tornare in cima all' Hs 130 con tuta e sci da gara per lanciarsi in quella che lei vede come una vera metafora della vita. “Saltare lungo è per me molto affascinante e può essere paragonato al raggiungere una destinazione, un obiettivo che ci si è posti lungo il cammino della vita"

Paura ? “E' sempre presente, ma tendo a tenerla sotto controllo. Se il timore domina, puoi cadere“. Cosa che che non e' mai successa a Kykkänen. "Poche persone possono comprendere la vera sensazione del volare come un peso leggero. E' una sensazione molto difficile da descrivere realmente. Perchè un salto sia di successo o meno dipende solo dal saltatore. In un millisecondo tu devi essere capace di esprimere una forza esplosiva che ti permetta di raggiungere la traiettoria ottimale“.

Quante persone oserebbero saltare nel vuoto mettendo la propria faccia in mezzo agli sci e inclinarsi in avanti, lasciando il proprio corpo trasportato nell'infinito?

“La cosa migliore è non pensare a nulla. Aiuta molto nella prima fase di volo. Poi quando si e' usciti dal dente bisogna solo raggiungere la posizione nel minor tempo possibile e aprire gli sci. Alla fine e' solo un lasciarsi andare naturalmente e prepararsi all'atterraggio con un telemark il più armonico possibile. Il salto con gli sci richiede flessibilità', perseveranza e tenacia. Mai scoraggiarsi o abbandonare se si fallisce un salto. Le avversità possono solamente rafforzare il tuo carattere e in questa disciplina vi e' sempre spazio per il miglioramento, almeno nell'arte di ottenere la posizione migliore in volo“

Di miglioramento passo dopo passo si p definire la stagione 2016-17 di Kykkänen , proprio con l'obiettivo di arrivare nella miglior condizione fisica e mentale per l'appuntamento clou della sua stagione .

Dopo una preparazione estiva svolta fra l'adorata Lahti e i training di Oberstdorf, l'inizio della Coppa del mondo l'ha vista arrancare fra la 30esima e la 20esima posizione nel mese di dicembre. Poi a gennaio, Julia ha visto innalzare il suo range fra la 10ma e la 20esima piazza, per poi raggiungere i migliori piazzamenti stagionali (8° e 7° posto) nelle ultime gare preolimpiche di Pyeongchang a due settimane dall'inizio dei Mondiali.

Preparazione e allenamento sui trampolini che Julia svolge praticamente in solitaria con il padre Kimmo che oltre ad essere il coach personale e' anche l'allenatore della squadra nazionale .

“Nel salto con gli sci l'aspetto principale della preparazione viene svolto in estate. Senza competizioni si ha tutto il tempo per impostare il lavoro fisico e i salti veri e propri dal trampolino. L'inverno e' maggiormente un mantenimento della condizione fisica e di verifica tecnica gara dopo gara“

Julia non sa dire quanti salti abbia effettuato da questa estate, ma dice che sicuramente sono stati in numero maggiore rispetto al passato , con l'obiettivo dichiarato di eliminare un difetto tecnico che aveva nelle precedenti stagioni subito dopo l'uscita dal dente. L'obiettivo è stato raggiunto sul finire dell'ultimo training camp in Germania. Cosi', invece di tornare a Lahti, ha deciso di svolgere due giorni di allenamento supplementare per consolidarsi.

Questo particolare aneddoto e' utile per sottolineare l'estrema volonta' della ventiduenne di Lahti, che nonostante sia una delle piu' navigate in un circuito dove le teenagers la fanno da padrona si pone un traguardo importante: “Ho un obiettivo nella mia carriera. Essere la migliore al mondo, e voglio raggiungerlo“.

Del rapporto con il padre -allenatore Julia non si paragona ai molti casi avuti nella storia dello sport, alcuni positivi altri traumatici per l'atleta. “ Mio padre Kimmo e' una persona molto calma, tranquilla e competente che nell'imminenza di una competizione non ti fa sentire lo stress della gara. Lui da me richiede sempre il 100% , ma quando noi siamo sui trampolini o in allenamento in palestra e' solo il mio coach. Quando siamo a casa invece e' mio padre e generalmente non parliamo quasi mai di salto ma di molti altri argomenti“

Un' ultimo pensiero la numero uno del salto speciale finlandese lo dedica alla Fis ad alla situazione del salto femminile: ”Molte cose positive sono accadute al salto da quando ho disputato la mia prima edizione a Liberec 2009. Ora c'e' piu' attenzione mediatica verso noi ragazze, ma se fossi la Fis io migliorerei molto il marketing della nostra disciplina ancora giovane. Mostrerei al mondo che il salto non è solo una cosa per uomini. Bene pero' che la Fis voglia puntare con decisione sulla promozione della Combinata Nordica femminile nei prossimi anni. Mi auguro che loro possano essere riconosciute dai media in meno tempo rispetto a quanto ce ne abbiamo messo noi donne nei primi anni del secolo“.

Pensi ad un tuo futuro nella Combinata Nordica? “ Negli anni passati ero anche una buona sciatrice con gli sci stretti e ancora adesso in inverno faccio qualche uscita dopo gli allenamenti . Ma il mio futuro e' solo nel salto speciale che sarà la mia unica disciplina ancora per molti anni“.

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