La Fis chiede aggiustamenti per Raw Air 2, ma in Norvegia i nostalgici si oppongono

Nel salto con gli sci nasce 'Raw Air'. La Tournée norvegese sarà durissima, ma è già polemica
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La Fis chiede aggiustamenti per Raw Air 2, ma in Norvegia i nostalgici si oppongono

In Norvegia si fa un grande discutere riguardo la prossima edizione di Raw Air. La Fis ha approvato l’esistenza della manifestazione, ma ha chiesto una serie di cambiamenti, soprattutto in chiave logistica. Tuttavia, proprio una di queste richieste, sta creando non poche polemiche fra gli addetti ai lavori, divisi fra tradizionalisti e innovatori.

La prima edizione di Raw Air prevedeva 16 salti in 10 giorni, mentre nella bozza di calendario di Coppa del Mondo è implicito che il prossimo anno l’evento debba avere la fisionomia di 12 salti in 9 giorni.

Infatti sono stati aboliti i team event. Al momento il perché non è stato spiegato, ma il fatto che i punti raccolti dagli atleti nelle prove a squadre avessero valore per la classifica finale dell’appuntamento aveva fatto sorgere perplessità.

In particolare venivano mosse due obiezioni.
-> Si tratta di un format iniquo nei confronti dei saltatori di nazioni prive di una squadra;
-> Vi è il rischio che un atleta in lotta per il successo venga affossato da altri. Per esempio se uno dei suoi compagni di squadra dovesse cadere o venire squalificato, il team potrebbe non partecipare alla seconda serie. Quindi il contender per la vittoria finale avrebbe un salto in meno e verrebbe danneggiato da terzi.

Al di là di questa modifica, il nodo del contendere è un altro. La Fis, infatti, ha chiesto che la prossima edizione cominci da Trondheim e non da Oslo. La ragione è chiaramente di natura logistica per razionalizzare i viaggi.

Quest’anno dopo l’ouverture nella capitale ci si è spostati 185 km a Nord (Lillehammer), quindi di altri 350 km a nord (fino a Trondheim), per poi effettuare un viaggio a sud di 540 km (Vikersund).

Iniziare da Trondheim invece implicherebbe di effettuare un primo viaggio di 350 km a sud (Lillehammer), quindi altri 185 a sud (Oslo) e infine 85 km a ovest (Vikersund).

Tradotto, gli spostamenti complessivi scenderebbero da circa 1.075 km a circa 620, con notevole risparmio di tempo (e di risorse), risultando peraltro meno faticosi.

Tale razionalizzazione fa però storcere il naso ad alcuni addetti ai lavori, in quanto un programma di questo tipo implicherebbe che la gara di Oslo venga disputata di giovedì e non di domenica.

Per esempio Arne Scheie, storico commentatore della tv norvegese ora in pensione, è preoccupato che l’appuntamento infrasettimanale abbia come conseguenza una scarsa affluenza di pubblico, in quanto la competizione domenicale viene vista come la conclusione dell’intero weekend, mentre renderla un prologo staccandola dalle prove di fondo causerebbe un crollo degli spettatori.

Anche la leggenda del salto norvegese Bjørn Wirkola si è detto contrario, in quanto spostare al giovedì la gara di Oslo andrebbe contro la tradizione e rischierebbe di far perdere prestigio all’evento.

A loro ha risposto il direttore sportivo della squadra norvegese di salto, Clas Brede Bråthen, favorevole invece al cambiamento chiesto dalla Fis.

“Partendo da Trondheim avremmo anche maggior flessibilità in tema di eventuali recuperi delle gare nel caso il meteo sia avverso. Inoltre penso ci si debba svegliare ed entrare nel mondo moderno. Fuori dalla Norvegia non interessa a nessuno se Oslo sia domenica oppure giovedì. Sento parlare di ‘tradizione’, allora perché chi la scomoda non ricorda che fino agli anni ’60 non si gareggiava di domenica?

Ci è stato chiesto di studiare delle opzioni per migliorare e sviluppare Raw Air, non si può cadere in discussioni legate alla nostalgia. Tra l’altro, la Norvegia per decenni si è sempre opposta a qualunque cambiamento. Vorrei ricordarvi che:

-> La Norvegia era contraria all’istituzione della Fis;
-> La Norvegia era contraria all’istituzione della Coppa del Mondo;
-> La Norvegia era contraria alle gare di volo con gli sci;
-> La Norvegia si è opposta allo sdoganamento della tecnica di salto a V;
-> La Norvegia era contraria alle canaline artificiali;
-> La Norvegia era contraria agli sci in fibra di vetro;
-> La Norvegia era contraria allo sci di fondo femminile;
-> La Norvegia era scettica riguardo l’introduzione delle staffette di fondo nel programma olimpico;

La verità è che la storia tende a punire chi si ferma e non rimane al passo con i tempi. Pensate che spostare Oslo di giovedì sia così difficile? È sufficiente che la Fis decida di farlo e si farà”.

La decisione definitiva al riguardo arriverà a fine maggio, quando il calendario di Coppa del Mondo sarà ufficializzato.

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