Perchè secondo la FIS Simon Ammann non è stato ammesso alla seconda serie di Oberstdorf

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Perchè secondo la FIS Simon Ammann non è stato ammesso alla seconda serie di Oberstdorf

L’esclusione di Simon Ammann dalla seconda serie di salto di Oberstdorf ha generato discussioni e dubbi circa l’applicazione del regolamento.


OGGETTO DEL CONTENDERE

Per la precisione, la norma che desta perplessità è quella che in caso di caduta consente l’ammissione alla seconda serie di: ”a jumper, who has reached 95 % of the maximum length of the longest jump” (articolo 4.2.2.7).

Il problema, in particolare, è legato al significato dell’accezione “The Longest Jump”. A tal proposito, è necessario andare a ritroso nel tempo per provare a chiarire la situazione.


ITER STORICO

Fino alla stagione 2008/2009, quando non esisteva alcuna forma di compensazione legata al vento e alla stanga di partenza, l’utilizzo di “The Longest Jump” non creava alcun tipo di problema perchè corrispondeva fedelmente alla migliore misura ottenuta nella serie di gara. Il calcolo del 95% in caso di salto caduto era perciò piuttosto elementare.

La situazione è, invece, diventata più complicata a partire dalla stagione 2009/2010 in quanto sono stati introdotti coefficienti di compensazione in punti legati al cambiamento della stanga di partenza e all’incidenza del vento. Proprio su questo punto, però, è emersa l’approssimazione del “legislatore”, che, per pigrizia o superficialità, non ha introdotto una banale norma atta a spiegare come sarebbe cambiato il significato di “The Longest Jump” alla luce del nuovo sistema di calcolo del punteggio. Per la verità, la soluzione migliore sarebbe stata quella di un cambiamento radicale con l'utilizzo di un’accezione differente che non facesse più riferimento alla misura, ma ai punti ottenuti al netto delle valutazioni dei giudici. Tuttavia, in tal caso, non sarebbe stato più possibile assegnare 60 punti in caso di atterraggio sul punto K, ma si sarebbe dovuta moltiplicare la misura ottenuta per 1,8 (LH) o 2 (NH), a seconda del trampolino utilizzato.


L'INTERPRETAZIONE ATTUALE DELLA FIS

The Longest Jump”, secondo l’idea della FIS, rea però di non avere esplicato il concetto nero su bianco, non significa più  dall’estate del 2009 “il salto più lungo”, ma bensì il salto di maggiore valore considerando:

A) il punteggio relativo alla misura (partendo dal presupposto che raggiungere il punto K significa ottenere 60 punti su trampolini LH e NH)
B) la compensazione legata al vento
C) l’eventuale compensazione legata alla stanga di partenza

In parole povere, il calcolo del famigerato 95% in caso di salto caduto non va più parametrato ad una misura reale effettivamente ottenuta sul campo, ma bensì ad una misura virtuale frutto di una complicata conversione di punti in metri. In "giuridichese" si sarebbe nel campo della cosiddetta "interpretazione sistematica".

Per la verità, si è solo all’inizio della spiegazione in quanto, una volta appresa la parte teorica, è necessario illustrare una metodologia di lavoro per individuare in maniera inequivocabile il salto migliore, secondo la FIS “The Longest Jump”, e soprattutto tradurlo in metri. Si è, perciò, deciso di analizzare proprio quanto avvenuto nella prima serie incriminata di Oberstdorf.


CALCOLO RELATIVO ALLA PRIMA SERIE DI OBERSTDORF

La base del calcolo è chiaramente la stanga di partenza di inizio gara (13) con vento pari a zero.

Il salto "virtualmente più lungo" della prima serie è stato quello dell’austriaco Stefan Kraft quantificabile con 139,5 metri, scaturiti dalla somma di 136,5 m. (misura raggiunta) + 5,4/1,8 m. (5,4 è il dato in positivo relativo alla compensazione del vento e della stanga di partenza, 1,8 è, invece, il valore di un metro su un trampolino LH).   

La lunghezza del salto di Peter Prevc, sul campo autore del salto più lungo, si è rivelata, invece, di 136,2 metri, scaturiti da 139,5 m. (misura effettivamente raggiunta) – 5,9/1,8 m. (5,9 è il dato in negativo relativo alla compensazione del vento e della stanga di partenza, 1,8 è, invece, il valore di un metro su un trampolino LH).

La lunghezza del salto caduto necessaria per accedere alla seconda serie ammontava perciò a 132,525 metri, equivalente al 95% di 139,5 metri.

Simon Ammann si è fermato a 128,67 metri, scaturiti da 133 m. (misura effettivamente raggiunta) – 7,8/1,8 m. (7,8 è il dato in negativo relativo alla compensazione del vento e della stanga di partenza, 1,8 è, invece, il valore di un metro su un trampolino LH).


Ovviamente, tutto il procedimento illustrato risulta cervellotico e potrebbe essere messo in discussione da chi attribuisce all’accezione “The Longest Jump” il suo significato letterale, cioè “salto più lungo”. Peraltro, nella realtà dei fatti, queste finezze regolamentari sono sconosciute alla stragrande maggioranza degli addetti ai lavori vuoi perché, salvo sporadiche eccezioni, manca un approfondimento della normativa vigente, vuoi perché le ipotesi di salti caduti rappresentano una rarità.


IL PRECEDENTE - SOCHI 2014, PRIMA SERIE NORMAL HILL

Nelle ultime tre stagioni, l'unico caso veramente al limite ha avuto contorni inversi rispetto a quanto avvenuto nella gara di Oberstdorf di lunedì scorso. E', infatti, accaduto che un salto caduto, lunghezza alla mano non all’interno del 95% della migliore misura, risultasse a conti fatti superiore al 95% in virtù dell'incidenza dei criteri di compensazione.

L’atleta coinvolto è stato Severin Freund, caduto nella prima serie della prova olimpica di Sochi disputata sul trampolino piccolo. Il tedesco, nell’occasione, fu ammesso alla serie finale, pur attestandosi a 99,5 metri, misura che non rientrava nel 95% dei 105,5 metri raggiunti dal polacco Kamil Stoch, autore del salto più lungo.

Applicando il modus operandi utilizzato in precedenza, il salto "virtualmente più lungo" della serie fu quello di Stoch della lunghezza di 106,7 metri, scaturiti da 105,5 metri (misura raggiunta) + 2,4/2 m. (2,4 è il dato in positivo relativo alla compensazione del vento e della stanga di partenza, 2 è, invece, il valore di un metro su un trampolino NH).

La lunghezza del salto caduto necessaria per accedere alla seconda serie ammontava perciò a 101,365 metri, equivalente al 95% di 106,7 metri.

In virtù del ricalcolo della misura, Freund è arrivato a 102,7 metri, scaturiti da 99,5 metri (misura effettivamente raggiunta) + 6,4/2 m. (6,4 è il dato in positivo relativo alla compensazione del vento e della stanga di partenza, 2 è, invece, il valore di un metro su un trampolino NH).

Chi vi scrive, andò in effetti in crisi per quanto accaduto a Sochi al punto da arrrivare erroneamente e frettolosamente a pensare che fosse cambiata la norma ipotizzando che per l'ammessione alla seconda serie serie fosse necessario un salto caduto all’interno del 90% della misura migliore. In quel momento, lo sbaglio imperdonabile fu quello di non approfondire per superficialità la materia.


CONCLUSIONI

Riassumendo, Simon Ammann alla luce dell’interpretazione regolamentare data dalla FIS non avrebbe dovuto prendere parte alla seconda serie di Oberstdorf. Ciò premesso, attenendosi, invece, al testo del regolamento vigente, la sua misura (133 metri) sarebbe stata superiore al 95% della migliore misura ottenuta da Peter Prevc (139,5 metri) e gli avrebbe consentito di saltare nella serie finale.

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