Troppe squalifiche per la Norvegia di salto e combinata. L'opinione di Ambesi: "Situazione non tollerabile"

C'è del marcio nella Norvegia del salto e della combinata
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Troppe squalifiche per la Norvegia di salto e combinata. L'opinione di Ambesi: "Situazione non tollerabile"

Tracciando un primo bilancio dell'esito dei nuovi e più stringenti controlli sulle tute voluti dalla Fis nel salto con gli sci e nella combinata nordica emerge una situazione decisamente inquietante. Il sospetto è che vi sia un continuo tentativo di eludere le regole da parte di un determinato Paese.

Infatti tenendo in considerazione tutte le sessioni ufficiali disputate tra salto maschile, salto femminile e combinata nordica (quindi qualificazioni, gare e PCR) a oggi si contano 21 squalifiche per tuta irregolare così suddivise


8 SQUALIFICHE

NORVEGIA

2 SQUALIFICHE
FINLANDIA, RUSSIA, SLOVENIA

1 SQUALIFICA
BULGARIA, FRANCIA, KAZAKISTAN, POLONIA, SVIZZERA, USA, REP.CECA


Dunque la Norvegia da sola rappresenta quasi il 40% delle squalifiche e soprattutto "vanta" il quadruplo delle sanzioni rispetto ai Paesi più vicini in questa poco edificante classifica.

Certo non sempre una squalifica indica volontà di aggirare le regole. Talvolta capita che una tuta risulti irregolare a causa dell'usura. L'indumento viene deformato leggermente dal continuo uso e le dimensioni si ampliano al punto da essere fuori dalle regole. Per questo sovente gli staff tecnici mettono mano su di esse in maniera da riportarle nei limiti prefissati.

Tuttavia la bellezza di 8 squalifiche, quando nessun altro Paese ha superato le 2, lascia presupporre che in Norvegia vi sia un perenne tentativo di fare i furbi.

D'altronde i precedenti del recente passato non depongono a favore del team scandinavo, anche troppo all'avanguardia sui materiali da ormai tre anni. Nell'inverno 2012-'13 inventarono uno schema di cuciture innovativo, a fine stagione venne bandito dalla Fis, che permetteva alla tuta di deformarsi in volo ma di risultare regolare ai controlli.

Dopodiché, a partire dall'estate 2014, sono finiti nel mirino diversi modelli di sottotuta sempre al limite. Al riguardo la federazione internazionale è dovuta nuovamente intervenire nell'ultima primavera per vietarne alcuni.

Alla luce dell'elevatissimo numero di squalifiche di questo inizio stagione l'impressione è che la musica non sia cambiata e la Norvegia continui a muoversi borderline facendo leva sul suo movimento di altissima qualità e mettendo in conto di sacrificare di volta in volta alcuni atleti tentando di farla franca.

Riguardo questa inquietante situazione abbiamo chiesto un parere a Massimiliano Ambesi, storica voce e analista di salto per la rete televisiva Eurosport.

Massimiliano, hai notato qualcosa di strano durante le gare commentate sinora?
"Riguardandole con attenzione si nota come di tanto in tanto il cavallo sia più basso e la tuta tenda ad essere più voluminosa nella zona delle gambe. Tutto questo genera chiaramente una maggiore portanza. Fermo restando che tutto ciò non vietato dal regolamento è lecito, in questo momento la Norvegia ha margine sugli altri Paesi in fatto di attrezzatura da gara, ma è costantemente a rischio squalifica, eventualità che viene messa in conto nel momento in cui si decide di osare. In automatico, è probabile che le altre superpotenze si adeguino al più presto alla situazione per cercare di avere altrettanto vantaggio pur rischiando di incorrere in squalifiche".

Quindi c'è il rischio che, esattamente come l'anno scorso, il rispetto delle regole vada a farsi benedire e si torni al Far West in cui ognuno si difende da solo, non sempre in maniera lecita. C'è un modo per frenare questa escalation?
"Sono dell'opinione che per ogni tot numero di squalifiche (5, 8, 10?), la nazione che versa nell'irregolarità vada estromessa in blocco da una gara o da una tappa intera. A mali estermi, estremi rimedi. I numeri parlano chiaro. Avere subito otto squalifiche tra salto e combinata, mi pare un po' troppo. In particolare colpisce il fatto che le squalifiche siano state distribuite tra controllo che precede il salto e controllo che avviene dopo avere saltato. E' chiaro che la faccenda meriterebbe un approfondimento dagli organismi preposti".

In altre parole Massimiliano Ambesi suggerisce la possibilità di seguire la falsariga del sistema applicato nel calcio per le ammonizioni. Dopo un tot di cartellini gialli scatta quello rosso virtuale, con la squalifica per una partita.

Vedremo come evolverà la situazione nel weekend e se la Norvegia continuerà a battere questa strada, la cui destinazione sembra una nuova guerra delle tute fra le varie superpotenze del salto con gli sci, con totale perdita di significato delle regole.

La situazione si è già verificata nel recente passato e al riguardo, se la Fis vuole evitare che si ripeta, deve agire in fretta.

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