Il comunicato stampa di Petter Northug relativo alla sua esclusione dalla squadra di Coppa del Mondo

Il comunicato stampa di Petter Northug relativo alla sua esclusione dalla squadra di Coppa del Mondo
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Il comunicato stampa di Petter Northug relativo alla sua esclusione dalla squadra di Coppa del Mondo

Il caso Northug, escluso dalla squadra nazionale di Coppa del Mondo per il 2015-16, non è destinato a concludersi a breve. Nel tardo pomeriggio di ieri il fuoriclasse norvegese ha emesso un comunicato stampa nel quale spiega la situazione dal suo punto di vista.

Questi i passi più significativi di quanto dichiarato da Northug che, da quanto si apprende, vorrebbe continuare a gareggiare per la Norvegia anche nelle gare di Coppa del Mondo. La querelle dunque sembra tutt’altro che conclusa. Per chi conosce il norvegese, la lettera completa è stata riportata da NRK ed è consultabile a questo link.

Mi dispiace che ancora una volta si parli di me e delle mie scelte. Ho bisogno di dirlo a tutti, il mio obiettivo è quello di gareggiare in Coppa del Mondo per la Norvegia sia il prossimo inverno che i successivi. L’unica cosa che ho chiesto alla Federazione è di rispettare le condizioni che erano state definite prima di decidere di propria iniziativa la mia esclusione dalla squadra nazionale. Le regole mi consentono di essere ancora un fondista della nazionale, ma la Federazione non ha mostrato la volontà di farlo accadere.

Non ho detto né sì né no alla loro proposta.

Questa mattina (ieri, ndr) sono tornato a casa a Trondheim dopo 20 giorni di allenamento in altura in Italia. Mi sono allenato bene e non ho avuto distrazioni, in tal modo mi sono garantito la tranquillità mentale per concentrarmi al 100% su ogni singola sessione. Lungo le strade ho visto una folla entusiasta mentre io indossavo con orgoglio la bandiera norvegese sulla maglietta.

Perché il mio obiettivo è veramente di vincere ancora per la Norvegia. Voglio battere i miei rivali in Coppa del Mondo, ai Mondiali e alle Olimpiadi nelle prossime tre stagioni. Inoltre mi piacerebbe partecipare ad alcune gare di lunga distanza ben definite.

Da quando ho deciso nel 2013 di uscire dalla squadra nazionale, ho avuto la libertà di organizzare la mia vita ed i miei allenamenti, provando nuovi metodi e soluzioni per costruire al meglio il mio futuro. L’alternativa era di appendere gli sci al chiodo.

Prima di tale decisione, ho pregato la Federazione perché facesse chiarezza sulle condizioni da applicare qualora mi fossi rivolto a loro per i viaggi, gli alberghi e le spese per allenatori, fisioterapista e materiali. Ho poi informato che Coop sarebbe stato l’eventuale partner.

Una risposta mi è stata data, anche per iscritto, da Skinstad (responsabile dello sci di fondo norvegese, ndr), che mi ha detto chiaramente che avrei potuto rappresentare la Norvegia con gli stessi diritti e doveri che si applicano nelle varie competizioni.

Da quando ho però preso questa decisione, la Federazione ha cambiato le regole e la loro interpretazione, cercando di costringermi a rientrare nella squadra nazionale, che è gestita in maniera fantastica, ma che non fa più parte del mio modello. Ho più motivazioni ed energie rimanendone all’esterno.

Vorrei pertanto rappresentare la squadra come fondista ed essere trattato allo stesso modo degli altri, non chiedo un regime speciale. Mi assumo la responsabilità ed i costi per la preparazione estiva, gli allenatori, le apparecchiature mediche ed i soggiorni. E sicuramente rispetterò le condizioni che si applicano a tutti i fondisti della Norvegia, tra i quali essere fedele gli sponsor della nazionale quando la rappresento.

Non sto sfidando il modello nazionale, e non voglio rovinarlo. Chiedo solo di ottenere l’ammissione alle gare di Coppa del Mondo, sono ancora in grado di vincere per il mio Paese.

 

 

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