Kowalczyk: “I norvegesi uccidono lo sci di fondo”

Kowalczyk: “I norvegesi uccidono lo sci di fondo”
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Kowalczyk: “I norvegesi uccidono lo sci di fondo”

Parole al vetriolo di Justyna Kowalczyk, seccata dallo strapotere messo in mostra dai norvegesi nelle prime gare di questa stagione. I numeri sono comunque impressionanti.

Queste le parole di Kowalczyk, riportate dal sito francese ski-nordique: “La superiorità dei norvegesi non fa il bene di questo sport. Sono disperata nel vedere un tale dominio, anche se sono la prima ad ammirare le numerose risorse, sia finanziarie che sportive, di questa squadra. Sono i migliori in tutti i settori, negli allenamenti, nella medicina, nell’organizzazione del lavoro e nella cultura sportiva, ed il merito è anche degli sponsor che investono ingenti somme di denaro. Tuttavia i risultati stanno uccidendo questa disciplina: nessuno può competere con loro, forse solo la Svezia, che però si sta concentrando sui mondiali di casa di Falun. Anche Germania, Finlandia e Russia non possono avvicinarsi ai livelli della Norvegia”.

La polacca, unica fondista in grado di contrastare il monopolio delle suddite di Re Harald negli ultimi cinque anni, è reduce da una bruciante sconfitta nella prova multistage di Lillehammer, chiusa al decimo posto e nella quale non è riuscita a contrastare le norvegesi nemmeno in quella che è la sua specialità, la 10 km ad inseguimento in alternato. “Ero il nemico ideale per la Norvegia, ma non lo sono più”, ha concluso Kowalczyk.

Pronta la risposta del capo allenatore della squadra norvegese di sci di fondo Åge Skinstad: “Il nostro dominio non durerà, siamo solo ad inizio stagione e gli altri si sveglieranno. Devo però riconoscere che stiamo raccogliendo i frutti di un duro lavoro cominciato qualche anno fa”.

Eppure il pensiero di Kowalczyk è condiviso da altri addetti ai lavori, fra i quali il giornalista di NRK Torgeir Björn: “Nel 2009 e nel 2010 solo Northug era competitivo nelle gare di distanza, oggi che non è in forma ci sono altri cinque fondisti capaci di vincere. Il lavoro ha pagato, ma questa strapotenza diventa spaventosa per il resto del mondo. Non dobbiamo certo chiedere ai norvegesi di rallentare o fermarsi nella preparazione, devono essere le altre squadre a lavorare di più, ma la sfida è proibitiva: oltre a Sundby ci sono Krogh, Tønseth e Golberg che sono fortissimi

Anche l’ex fondista Sindre Wiig Nordby, oggi team manager, è consapevole di questa situazione: “Se continueremo a dominare in questa maniera, nessuno si interesserà più allo sci di fondo. Meglio andare a vedere un buon film che non uno sport in cui ci sono 6-7 norvegesi a giocarsi la vittoria ogni fine settimana. Per esempio in Norvegia non guardiamo più i 10.000 metri di pattinaggio velocità perché sappiamo già che avremo un podio tutto olandese; sarebbe drammatico avere la stessa situazione nello sci di fondo. Abbiamo bisogno della crescita delle altre squadre”.

I numeri sono effettivamente spaventosi: sinora, nelle 12 gare di primo livello disputate, la Norvegia ne ha vinte 11, occupando 29 posti sul podio dei 36 disponibili con 13 fondisti diversi. Soltanto Iivo Niskanen nella 15 km di Ruka è riuscito a togliere la gioia della vittoria alla nazione scandinava. Eloquenti i risultati delle prove multistage di Lillehammer: fra le donne nelle prime 7 posizioni si sono piazzate 6 norvegesi, fra gli uomini sono stati addirittura occupati i primi 5 posti. Vedremo a Davos qualche altra nazione interrompere questo monopolio?

 

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