Se n'è andato a 95 anni Ottavio Compagnoni, mito del fondo azzurro. Il saluto del nipote Giovanni Ticcò, già in nazionale

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Se n'è andato a 95 anni Ottavio Compagnoni, mito del fondo azzurro. Il saluto del nipote Giovanni Ticcò, già in nazionale

E' mancato a Moena, dove viveva e oggi ci saranno le esequie, uno dei pionieri del movimento: tre partecipazioni alle Olimpiadi e ora il sogno del nipote per Milano-Cortina 2026.

E' mancato nella giornata di mercoledì a 95 anni, che aveva compiuto solo pochi giorni fa, ovvero lo scorso 11 settembre, Ottavio Compagnoni. Parliamo di un mito dello sci di fondo azzurro, un vero punto di riferimento di tutto il movimento con la sua famiglia; nato a Santa Caterina Valfurva nel 1926, Compagnoni era l'ultimo di otto fratelli, due dei quali bronzo in staffetta ai Mondiali del 1939.

Ha vissuto il suo momento di massimo splendore negli anni cinquanta, quando ha rappresentato l'Italia in ben tre edizioni consecutive dei Giochi Olimpici invernali: Oslo 1952, Cortina 1956 (con il suo miglior risultato in assoluto, il 5° posto con la staffetta) e Squaw Valley 1960. Due le partecipazioni ai campionati del mondo, tra Falun 1954 e Lahti 1958 con altri due quinti posti in staffetta, e otto i titoli nazionali conquistati.

Soltanto poche settimane fa, Compagnoni aveva incontrato Federico Pellegrino: un regalo di compleanno, visto che Ottavio desiderava scambiare due chiacchiere con l'attuale punto di riferimento del fondo italiano, con il quale non condivideva solamente la tuta della nazionale ma anche quella del gruppo di appartenenza, le Fiamme Oro. E in quella realtà c'è anche la storia del nipote Giovanni Ticcò, 21enne facente parte del progetto azzurro di “Milano-Cortina 2026”, con il sogno che il suo erede possa anch'egli partecipare alle Olimpiadi di casa.

Ottavio Compagnoni ha lasciato i figli Alberto e Donatella, le esequie avranno luogo alla Chiesa Parrocchiale di Moena, dove viveva da tantissimi anni, oggi alle ore 14.

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