Ultime finali a Seul: ancora tanta Corea. Nel mezzo, la certezza Fan Kexin e la sorpresa olandese

Ultime finali a Seul: ancora tanta Corea. Nel mezzo, la certezza Fan Kexin e la sorpresa olandese
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Ultime finali a Seul: ancora tanta Corea. Nel mezzo, la certezza Fan Kexin e la sorpresa olandese

Sono inarrestabili nel resto del mondo, ancora di più sul ghiaccio di casa. Seppur con qualche eccezione. Anche la terza e ultima giornata di Coppa del Mondo nella quarta tappa stagionale di Seul (Corea del Sud), si chiude con la consueta cascata di podi afferrati dai padroni di casa e dagli omologhi – in quanto a vittorie nello short track – cinesi. Ancora sei finali disputate sul ghiaccio della Mokdong Ice Rink e ancora tante gioie per il continente asiatico, con un’eccezione di colore arancione.

La Corea stavolta si aggiudica tre vittorie sulle distanze individuali di giornata. I 1500 donne vedono proseguire la cavalcata della giovane Choi Minjeong e i 500 e i 3000 maschili – questi ultimi con tris coreano - premiano rispettivamente Seo Yi Ra (in azione nella foto di copertina) e Lee Jung-Su. La velocità femminile vede prevalere l’imprendibile cinese Fan Kexin. La primatista mondiale sulla distanza raddoppia gli ori nella finale di staffetta, dove la Cina beffa le coreane. Mentre nella gara a squadre degli uomini arriva la sorpresa: l’Olanda mette tutti in fila. E la Corea esce incredibilmente dal podio.

L’Italia del c.t. Kenan Gouadec chiude la lunga trasferta asiatica con un buon nono posto – con qualche piccolo rammarico per un mancato accesso in finale A nei 3000 metri – per Yuri Confortola. Nella stessa distanza è stato positivo anche l’esordio di Tommaso Dotti. Mentre qualcosa in meno rispetto alle attese è arrivato dalle donne, terze nella Finale B di staffetta. Migliore azzurra “individuale” Lucia Peretti, sedicesima nei 1500.

Partendo dalle gare individuali, c’è da dire che Fan Kexin è una certezza. Ed è inarrestabile. La fenomenale 21enne cinese bicampionessa mondiale sui 500 metri femminili, domina l’ultima prova per le medaglie e vince in estrema scioltezza in 43’’747. A nulla possono le concorrenti Jeon Ji-Soo ed Elise Christie, quest’ultima nuovamente sul podio dopo il bronzo nei 1000 di ieri. In classifica generale di distanza, la Fan allunga ulteriormente – ha in dote 4 vittorie su 4 gare disputate – sulla coreana Jeon e sulla cinese Lin Yue e la canadese St-Gelais, entrambi fuori in semifinale.

La corsa delle tre italiane presenti sulla distanza veloce finisce ai ripescaggi. La migliore è Elena Viviani, eliminata nelle semifinali di recupero per mano della lituana Serekaite, che chiude davanti a lei (44’’711 il crono dell’azzurra) per poco meno di due decimi. La 22enne finanziera chiuderà in diciottesima piazza in classifica. Arianna Valcepina e Federica Tombolato – 24esima e 25esima - erano uscite al turno precedente, ossia ai quarti.

Tutto, o quasi, il meglio nella finalissima della gara maschile: con Wu Dajing, Seo Yi Ra, Charles Hamelin e uno Sjinkie Knegt in grandissima crescita nel weekend, lo spettacolo e la velocità erano garantiti. E questa è stata la Finale A “d’élite” dei 500 metri. Ed è il caso di dire che al via si sono qualificati i migliori del momento. Con un’unica eccezione: il russo leader di Coppa su questa distanza, Dmitry Migunov, uscito dalla contesa ai quarti di finale – non di certo “comodi” per valore degli avversari - Wu e Hamelin su tutti. La corsa vede Wu Dajing fare i conti con una beffa atroce. Il fortissimo cinese, dopo aver condotto sin dallo start, subisce al penultimo giro il sorpasso del coreano Seo, che s’involerà poi verso la vittoria. Poi, alla tornata successiva cede la posizione all’olandese Knegt all’interno e infine viene sopravanzato anche da Hamelin all’esterno. Ed è clamorosamente fuori dal podio. Nella classifica finale, il primo azzurro è Nicola Rodigari – 26esimo -, eliminato nei quarti di ripescaggio della mattina coreana. Davide Viscardi – che proprio oggi ha compiuto 24 anni - è 31esimo, mentre Andrea Cassinelli 44esimo. Questi ultimi non sono riusciti a passare il primo turno di recuperi.

Nella seconda finale A femminile della giornata, i 1500 donne, le cinesi e la canadese Boutin “scherzano” e si controllano tra di loro per metà gara. Poi ci pensa la solita coreana-fenomeno  Choi Minjeong – rientrata tra l’altro dai ripescaggi - a emozionare il pubblico di casa sua. E trova uno dei suoi soliti spettacolari sorpassi spettacolari a 3 giri dalla fine. Vince in 2’31’’246, davanti ad Han Yutong e all’altra coreana Noh Do-Hee. Quest’ultima – 19 anni - giunge terza dopo un drammatico fotofinish con la canadese Kim Boutin (quarta per 9 centesimi) e conquista così il suo primo podio in carriera nella Coppa Senior.

Il cammino delle italiane aveva visto risalire finalmente in una semifinale (la prima in stagione) l’attesa Lucia Peretti. La 24enne bormiese è rientrata dapprima in tabellone principale quale miglior seconda tra le due semifinali di ripescaggio e con oltre quattro secondi di margine sulla concorrente Gervais. Nel turno successivo, però, ha concluso al sesto posto, non trovando l’accesso a nessuna delle due finali, A e B. Lucia prova a lottare nei primi giri, cercando una posizione di privilegio per seguire le primissime. Poi però è costretta a retrocedere a causa degli attacchi e della bagarre che si scatena al terzo giro. Termina sesta in 2’29’’187, a poco più di due secondi dalla qualifica in “A” (Choi e Tao avanti) e a un secondo e mezzo dalla “B” (dove sono accedute Harris-Gauthier e Zakharova). L’azzurra chiude così sedicesima in classifica generale, suo miglior risultato in Coppa del Mondo. Ylenia Tota, invece viene estromessa al primo turno di ripescaggi, perché termina quarta e ultima nella sua batteria a quattro, vinta da una certa Choi Minjeong, clamorosamente estromessa nelle batterie di venerdì.

Gli inediti 3000 metri maschili dicono con tutta forza Corea. La Nazionale ospitante realizza la sua prima tripletta stagionale. Il grande merito va al vincitore Lee Jung-Su che, già dopo il primo passaggio, crea il buco decisivo – in collaborazione con il connazionale Kwak - nell’economia della gara. Gli altri vedono sfilare Lee e non rispondono, così il bicampione olimpico – su 1000 e 1500 - a Vancouver 2010 prende immediatamente un giro di vantaggio dal resto del gruppo. Da sottolineare il gioco di squadra con Kwak, uno degli altri due compagni di squadra presenti in Finale A. Lee chiuderà in parata, mentre gli altri si contenderanno “solo” il resto del podio. La spunteranno ancora i coreani, per la gioia della Mokdong Ice Rink: nell’ordine giungono all’arrivo Kwak Yoon-Gy e Sin Da Woon. Quarto lo statunitense Cole Krueger -  primo del resto del mondo - per 90 centesimi di troppo, fuori dal podio, nella corposa volata per le posizioni dal secondo posto in poi.

I 3000 portano le maggiori soddisfazioni ai colori italiani. Perché proprio dalla gara più lunga inserita per la prima volta in Coppa, arriva il nono posto di Yuri Confortola. Il 28enne tesserato per il Gruppo Sportivo Forestale, lotta fino all’ultimo giro nella sua tiratissima semifinale, ma è costretto a cedere la quarta posizione nell’ultima tornata. Chiuderà col tempo di 4’51’’232, infilato dal canadese William Preudhomme (4’51’’127), che agguanta così l’ultimo posto disponibile per la finalissima. Gli altri tre erano andati a Cournoyer, Suleymenov e Krueger. Non c’era il solo Confortola impegnato nelle due semifinali. Nella seconda ha gareggiato anche Tommaso Dotti. Il milanese non è però riuscito ad andare oltre il settimo posto di batteria. Ed è in credito con la sfortuna, poiché si è piazzato dietro il podio futuro – nello stesso ordine: Lee, Kwak e Sin – della finale A che si è disputata un’ora più tardi. Con i coreani si è qualificato il cinese Chen Guang (4’56’’600), ma Dotti (4’59’’519) si è confermato tra i protagonisti. Per lui è arrivato comunque un buon quattordicesimo posto complessivo in classifica finale.

Per quanto riguarda le gare a squadre, c’è da segnalare la disfatta della Corea, sia a livello femminile, sia maschile. La staffetta donne riceve uno smacco “di ritorno” cinese proprio in casa, dopo averlo dato una settimana fa a Shanghai. Stavolta, però, le coreane sono beffate al penultimo giro dalla Cina (Fan, Han Lin e Li), dopo aver condotto la gara alle proprie alte andature. Il sorpasso decisivo arriva al penultimo giro. Mentre al terzo posto si piazza la Russia. Il team femminile (Malagich, Strelkova, Prosvirnova Konstantinova), è davvero sorprendente e in costante crescita, soprattutto nelle ultime due tappe di Shanghai e Seul.

In Finale B con Canada, Stati Uniti e Giappone c’è anche l’Italia (Valcepina, Peretti, Tombolato e Viviani). Le azzurre sono sin da aggressive allo start. Dalla quarta casella di partenza, la prima frazionista Arianna Valcepina risale presto in seconda piazza. E inizia così la prima fase all’inseguimento del Canada capofila per buonissima parte delle 27 tornate complessive. Poi, per oltre venti giri, la situazione rimane stabile con le azzurre che controllano da vicino le nordamericane in testa. Ma ai -3  subiscono il sorpasso dalle statunitensi durante una fase di cambio. Non riusciranno a recuperare su Canada e Usa che relegheranno il quartetto azzurro in terza posizione in 4’21’’069.

La gara maschile sembrava vivere tutta sulla sfida tra Corea e Canada, ma è l’Olanda a vincere. Un successo sorprendente per quanto visto sin qui in stagione, nonostante  il quartetto oranje sia reduce - per tre quarti - da un 2014 cha ha regalato una finale olimpica a Sochi e l'oro mondiale a Montréal. Breeuwsma, Van der Wart, Knegt e Snellink vanno in testa a 5 giri dal termine, grazie a una gestione intelligente della fase di cambio. E non verranno più insidiati, nonostante il disperato tentativo coreano – che porterà al contatto con i Canada non sanzionato  - prima dell’ultima curva. Sul podio dietro i sorprendenti oranje, finiscono così Canada e Cina. Solo quarta, per la delusione forte del pubblico di casa, la Corea.

Si conclude così la seconda delle due tranche “continentali” di World Cup ISU. Le tappe di Shanghai e Seul hanno decretato la schiacciante supremazia delle potenze asiatiche. Ma il dominio è stato senz’altro facilitato da assenze pesanti nel contingente europeo al via. Su tutte, l’azzurra Arianna Fontana, sempre a podio nelle due tappe – e quattro gare disputate – tra Usa e Canada tornerà dalle tappe europee di febbraio. Oltre a lei ha pesato anche la mancanza di Valérie Maltais, canadese apparsa in forma eccellente nelle prime due prove di Coppa. Inoltre, tra gli uomini, l’incidenza di avere in Asia una squadra russa orfana dei suoi più grandi protagonisti ha senza dubbio consentito il “banchetto” asiatico.

Clicca qui per consultare tutti i risultati del weekend di Coppa del Mondo a Seul. La competizione tornerà nel mese di febbraio, quando dal 6 all’8 i pattinatori torneranno a sfidarsi in Germania, a Dresda. Prima, però, la Nazionale italiana sarà all'opera ai Campionati Europei di Dordrecht (Olanda), in programma dal 23 al 25 gennaio 2015.

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