Team Pursuit, sfuma il podio alle Finali di Coppa: gli azzurri sono quarti. Russia sugli scudi nella prima giornata

Team Pursuit, sfuma il podio alle Finali di Coppa: gli azzurri sono quarti. Russia sugli scudi nella prima giornata
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Speed Skating - Finali CdM a Heerenveen

Team Pursuit, sfuma il podio alle Finali di Coppa: gli azzurri sono quarti. Russia sugli scudi nella prima giornata

L’ultimo atto della lunga stagione di Coppa del Mondo di speed skating è entrato ufficialmente nel clou nel “tempio” della pista lunga, la Thialf Arena di Heerenveen. La sesta e decisiva tappa di quest’annata sul ghiaccio ha visto consumarsi la prima sessione di gare sulla storica pista olandese. E con sé ha portato i primissimi verdetti in attesa delle giornate di sabato e domenica.

Il venerdì nell’ovale tinto dal festante pubblico di casa oranje ha visto esultare la statunitense Brittany Bowe – vincitrice della prima serie dei 500 metri -, il russo Ruslan Murashow – re del primo round della gara sprint maschile -, la sua connazionale Natalya Voronina – che si è aggiudicata i 3000m donne – e i team di Olanda – a segno nell’Inseguimento a squadre maschile – e della Cina, vittoriosa nell’inedito per la World Cup ISU Team Sprint donne.

Proprio il Team Pursuit uomini ha visto consumarsi la delusione a pochi centesimi dal podio – per l’esattezza 17 - della squadra italiana composta Andrea Giovannini, Michele Malfatti e Nicola Tumolero (in copertina). Il terzetto azzurro aveva l’opportunità di tentare l’assalto al podio della classifica generale perché arrivato a Heerenveen in quarta piazza alle spalle di olandesi, polacchi e dell'assente Corea. Gli italiani non sono riusciti però nell’impresa e hanno terminato la loro prova lungo gli otto giri di gara al quarto posto col tempo finale di 3’47’’20. Davanti a tutti ha chiuso – in 3’42’’28 - l’Olanda di Jan Blokhuijsen, Douwe de Vries e Arjan Stroetinga, che hanno regalato alla loro Nazione la sesta coppa di specialità nella storia succedendo alla Corea del Sud, prima un anno fa. Nell’ultima prova si è messa in evidenza la Norvegia di Bøkko, Spieler Nielsen e Pedersen (3’43’’42), che ha superato così in classifica generale proprio l’Italia e la Polonia. Quest’ultima è salita sull’ultimo podio stagionale proprio a discapito della squadra allenata dal c.t. Maurizio Marchetto.

L’Inseguimento a squadre era anche l’unica gara con rappresentanti italiani al via in questo venerdì. Nelle altre distanze, c’è da segnalare il primo centro stagionale sui 500 metri al femminile targato – il primo oro sulla distanza breve, dopo nove podi in carriera - Brittany Bowe. La statunitense fa sua la prima serie – la seconda è in programma domenica – grazie al tempo di 37’’84. Ha preceduto la connazionale Heather Richardson-Bergsma di 18 centesimi e l’olandese Jorien ter Mors di 36. Con questo successo la 26enne di Ocala (Florida) allunga anche in testa alla graduatoria di Gran World Cup toccando quota 1285 punti: la Richardson è ora distante 180 lunghezze. Per quanto riguarda la classifica di specialità dei 500, invece, guida ancora la cinese Zhang Hong – quest’oggi quinta –con 766 punti. La tallonano proprio la Richardson (a 728) e la Bowe (635). Il tutto in attesa dell’ultima fatica. Se la Zhang dovesse resistere in cima, riporterebbe una “coppetta” alle cinesi dopo quattro stagioni.

Fa festa sempre la Russia nei 500 metri maschili, segnati dall’assenza del campione in carica nonché già matematicamente primo – sub judice - in graduatoria Pavel Kulizhnikov. Quest’ultimo è stato fermato per la sua recente positività al meldonium. Ma nonostante il suo forfait forzato, primeggia il suo connazionale Ruslan Murashow, vincitore della prima serie col tempo di 34’’96. Il 24enne trova così il suo terzo successo di sempre in Coppa dopo le due vittorie precedenti arrivate nel 2015. L’argento va al beniamino di casa – nonché bronzo olimpico nel 2014 - Ronald Mulder (35’’05), che precede sul podio il canadese Gilmore Junio (35’’12). Il nordamericano lascia la medaglia di legno al finlandese Mika Poutala, più lento di lui soltanto per 5 millesimi. In classifica di Coppa – considerata la prima posizione di Kulizhnikov che potrebbe essere depennata dalle decisioni conseguenti alla sua positività al doping - Murashow sale a quota 585, davanti di 24 lunghezze rispetto a Junio.

I 3000 metri donne orfani della campionessa di Coppa Martina Sábliková, che aveva già acquisito il titolo dopo la precedente tappa di Stavanger, hanno visto esultare in cima al podio Natalya Voronina. La 21enne russa era salita su un podio individuale in Coppa soltanto una volta in precedenza: a Calgary nei 3000 disputati nello scorso novembre, quando fu terza. La sua prima vittoria in carriera arriva dopo 4’08’’15 di fatica sul ghiaccio della Thialf. Il suo exploit nega la vittoria all’olandese Jorien Voorhuis, distante appena 3 centesimi. Per l’esperta 31enne oranje l’appuntamento con il primo hurrà in Coppa è rimandato per l’ennesima volta. Terza (in 4’08’’40) è un’altra ultratrentenne, la russa Olga Graf.

Il Team Sprint femminile ha infine chiuso la giornata di gare del venerdì. Ha vinto la squadra cinese composta da Yu Jing, Zhang Hong e Li Quishi col tempo di 1’28’’98, precedendo sul podio Giappone e Olanda. Con questo successo – il secondo in stagione – le asiatiche si sono anche assicurate la “coppetta”.

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Coppa del mondo di speed skating (Finali) - Heerenveen, Olanda

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