Martin Fourcade si guarda le spalle [Presentazione Oberhof]

ATTUALITA'
A dispetto della mononucleosi o della scarsità di motivazioni, Martin Fourcade ed Emil Hegle Svendsen si sono dimostrati anche nel mese di dicembre i biathleti più forti di un circuito maschile dove da anni sono un gradino al di sopra della concorrenza (nel caso del francese anche due).

A dicembre però al transalpino e al norvegese si è affiancato Anton Shipulin, il quale è anzi secondo nella classifica generale di Coppa del Mondo con 1 punto di vantaggio sullo scandinavo e 25 di ritardo dal catalano.

A livello giovanile il russo aveva fatto intendere di poter diventare un candidato alla Sfera di cristallo, ma sinora non era riuscito a esprimersi con costanza a livelli d'eccellenza assoluta. Nelle prime tre tappe stagionali abbiamo però ammirato il miglior Shipulin di sempre che dal canto suo ha dichiarato di aver sempre sognato di riportare in Russia quella Coppa del Mondo assente dal 1996.

Il mese di gennaio dirà se il ventisettenne di Tjumen potrà rappresentare un credibile terzo incomodo nella corsa alla classifica generale, così come se Jakov Fak potrà ambire a essere quantomeno un outsider per il successo finale, o dovrà accontentarsi di competere per un piazzamento.

In casa Italia l'inizio di stagione ha rispettato quelle che potevano essere considerate le aspettative della vigilia. Dominik Windisch si è dimostrato incostante, ma ha chiuso metà delle gare disputate nelle prime 20 posizioni. Il venticinquenne altoatesino sarà la stella del team azzurro in Turingia poiché Lukas Hofer ha dovuto dare forfait a causa di un malanno di stagione.

Dietro alle due punte, il movimento maschile conferma di avere al momento pochi ricambi. Tuttavia in dicembre Thomas Bormolini si è imposto come numero 3 della squadra ed è anche andato oltre le aspettative dei tecnici. Il ventitreenne valtellinese è stato la nota più lieta della prima parte di inverno e tornerà in azione dopo aver saltato la tappa di Pokljuka.

L'Italia lascerà vacante il quinto pettorale a disposizione, mentre il terzo uomo sarà ancora una volta il navigato Christian De Lorenzi. Contrariamente a quanto annunciato, il quarto staffettista non sarà il cuneese Pietro Dutto, bensì il gardenese Maikol Demetz. Ignoti i motivi della sostituzione all'ultimo minuto.

STORIA
Oberhof ha fatto la sua comparsa nel calendario maschile nella stagione 1983-'84, ospitando il massimo circuito anche nei due inverni successivi per poi trovare spazio a intermittenza negli anni '90, quando nel 1993 ha anche dovuto subire una cancellazione a causa di scarso innevamento (la tappa fu recuperata in Val Ridanna).

Con l'avvento del XXI secolo l'impianto della Turingia è invece diventato una classica, trovando collocazione fissa come prima tappa del mese di gennaio (eccezion fatta per il 2003-'04, anno in cui si gareggiò in febbraio per ospitare i Mondiali).

La particolarità di Oberhof è quella di avere quello che viene unanimemente considerato il poligono più complicato dell'intero circuito, poiché - oltre a essere sovente flagellato da vento e nebbia - vi si arriva dopo 600 metri di piano difficilissimi da gestire dal punto di vista dello sforzo anche perché il più delle volte il vento è contrario agli atleti.

Sino a questo momento nella DKB-Ski-Arena si sono disputate 49 gare maschili individuali di primo livello (6 venti km, 22 sprint, 10 inseguimenti, 11 mass start), di cui quattro con valore iridato (una per ogni format nel 2004).

Sono 28 gli atleti con almeno una vittoria. Tra di essi spicca il "solito" Ole Einar Bjørndalen, capace di imporsi in 9 occasioni. Tuttavia non può non essere ricordato anche Raphael Poirée, secondo per numero di successi (6) e dominatore dei Mondiali 2004 quando vinse 3 medaglie d'oro.

Comprendendo il già citato Bjørndalen, sono 7 gli atleti in attività a vantare successi sulle nevi di Oberhof. Tarjei Bø, Dmitry Malyshko ed Emil Hegle Svendsen si sono imposti 2 volte, mentre hanno primeggiato in un'occasione Arnd Peiffer, Andreas Birnbacher e Martin Fourcade.

In tema di nazioni sul gradino più alto del podio hanno sventolato 9 bandiere diverse. La Norvegia conta 14 vittorie e lo scorso anno ha ripreso margine sulla Russia, seconda a quota 11. Per la verità i successi tedeschi sono 12, ma suddivisi tra due differenti entità statali: 9 per la Repubblica Federale (2 quando era comunemente definita "Germania Ovest" e 7 dopo la caduta del muro di Berlino) e 3 per la Repubblica Democratica, o Germania Est che dir si voglia. La Francia è salita sul gradino più alto del podio 8 volte, mentre il resto del mondo ha raccolto pochissimo in quanto Unione Sovietica, Italia, Polonia e Austria si sono fermate a 1 successo. 

L'affermazione italiana arrivò nell'individuale del 19 gennaio 1995 grazie a Wilfried Pallhuber, impostosi davanti al francese Patrice Bailly-Salins e al russo Eduard Riabov. Vi sono inoltre altri tre podi. Pier Alberto Carrara concluse terzo l'individuale del 31 gennaio 1991, Andreas Zingerle si piazzò terzo nella sprint del 2 febbraio 1991 e René Laurent Vuillermoz si classificò a sua volta terzo nella sprint del 6 gennaio 2007.