Duhamel/Radford in grande spolvero nello short-program dell'Autumn Classic

Duhamel/Radford in grande spolvero nel corto dell'Autumn Classic
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Figure skating - Autumn Classic 2014

Duhamel/Radford in grande spolvero nello short-program dell'Autumn Classic

Meagan Duhamel/Eric Radford hanno posto una seria ipoteca sul successo nella prima edizione dell’Autumn Classic International, sesto appuntamento del circuito ISU Challenger Series ospitato dall’Allandale Recreation Centre di Barrie (CAN).

La coppia di artistico canadese (68,92) si è dimostrata in palla fin dal debutto facendo segnare sulle note di “Un Peu Plus Haut” il migliore punteggio stagionale nel programma corto. La prestazione, connotata da velocità e dalla consueta energia, è stata leggermente macchiata da un atterraggio problematico di Duhamel sul triplo lutz in parallelo, ma, per quanto riguarda il resto, non c’è stata traccia della minima sbavatura. Impeccabili su trottola, spirale della morte interna avanti, passi, sollevamento di gruppo tre e triplo lutz lanciato, hanno eseguito anche un ottimo triplo twist, apparso più alto rispetto al passato.

In sostanza, nonostante il nuovo programma debba essere ancora rifinito in diverse parti, gli allievi di Richard Gauthier hanno superato il primo esame a pieni voti confermandosi, al momento, la principale alternativa allo strapotere russo nella specialità.

Duhamel/Radford hanno preceduto con quasi dieci lunghezze di margine i progrediti statunitense Jessica Calalang/Zach Sidhu (59,02), che, nell’occasione, hanno stabilito il nuovo primato personale sfiorando quella soglia dei sessanta punti, da sempre garanzia di qualità. Gli allievi di Todd Sand, già secondi nello US International Figure Skating Classic di metà settembre, hanno rispettato al meglio lo schema di gara pianificato realizzando in maniera convincente tutti gli elementi presentati. In particolare, superato con qualche brivido lo scoglio del triplo salchow in parallelo, hanno eseguito il migliore triplo lutz lanciato della giornata.

A margine, a testimonianza di come i tempi stiano cambiando, non può passare inosservato il fatto che proprio il triplo lutz sia stato il salto lanciato più utilizzato nel programma corto odierno, rilevatosi nel complesso un segmento di gara di buon livello.

A grande sorpresa, il gradino più basso del podio è stato occupato dai canadesi Natasha Purich/Andrew Wolfe (54,84), al debutto assoluto in gara, ma da subito a proprio agio su quasi tutti gli elementi. A parte una presa un po’ in ritardo sul triplo twist, L’unico passaggio a vuoto degno di nota per la coppia allenata da Richard Gauthier è avvenuto in coincidenza del triplo toeloop in parallelo, completato da Purich con uno step-out e l’appoggio di una mano sul ghiaccio. Tra gli elementi di qualità, vanno rimarcati il triplo lutz lanciato e la trottola meglio eseguita nella competizione odierna.

A seguire, si sono piazzati i giovani statunitensi Haven Denney/Brandon Frazier (51,66), autori di un ottimo triplo twist e di un sollevamento di gruppo tre strappa applausi, ma penalizzati dall’esecuzione un po’ approssimativa di trottola e passi. I vincitori del Lombardia Trophy si sono, invece, difesi discretamente sugli elementi di salto.

Gli attesi Vasillisa Davankova/Alexander Enbert (51,50), alla prima apparizione ufficiale in coppia, si sono dovuti accontentare del quinto posto, ma hanno destato un’impressione positiva. La coppia russa di recentissima formazione, accompagnata in kiss & cry dal campione iridato in carica Robin Szolkowy, ha eseguito un buon triplo toeloop in parallelo, che sul grado di esecuzione avrebbe meritato giudizi migliori di quelli ottenuti, ed ha poi pagato dazio per un atterraggio su due piedi del triplo lutz lanciato. Chiaramente, rispetto a chi occupa posizioni migliori in classifica, Davankova/Enbert sono stati penalizzati dalla scelta di eseguire un twist doppio anziché triplo, ma sugli altri elementi di coppia, in primis il sollevamento di gruppo tre, si sono rivelati già all’altezza della situazione.

 

Nel programma corto maschile, gli atleti di casa più attesi hanno bucato per un motivo o per l’altro la prima uscita stagionale, lasciando il proscenio a Ross Miner, ultimo a scendere in pista a conclusione di un segmento di gara caratterizzato da numerosi passaggi a vuoto.

Il ventitreenne statunitense è finalmente riuscito a superare la soglia degli ottanta punti, nonostante qualche errore qua e là. Rispetto a quanto avvenuto in tempi recenti, ha avuto il merito di essere stato prossimo a completare il quadruplo salchow, cui è mancato poco più di un quarto di rotazione. L’allievo di Mark Mitchell si è distinto in particolare per l’eccelsa qualità di passi e trottole, che gli ha permesso di supplire ampiamente ad una défaillance sulla combinazione triplo lutz/triplo toeloop, atterrata con un evidente step-out.

In seconda posizione, si è piazzato il canadese battente bandiera di Hong Kong Ronald Lam (73,75), capace di migliorare di oltre sette punti il primato personale realizzato a metà settembre a Salt Lake City. La chiave di volta nella crescita dell’allievo di Bruno Delmaestro va ricercata nella tanta inseguita padronanza degli elementi di salto. Lam, oltre ad avere eseguito il migliore triplo axel della giornata e un buon triplo lutz preceduto dal passo nella seconda metà della musica, ha completato una combinazione quadruplo toeloop/triplo toeloop, dimostrando grande destrezza nell’attaccare il secondo salto dopo avere completato il quadruplo appoggiando una mano sul ghiaccio.

A seguire, la seconda linea canadese Jeremy Ten (69,22) ha regolato lo statunitense Alexander Johnson (66,99) e il pubblicizzato connazionale Nam Nguyen (66,08). La prestazione non all'altezza delle aspettative del campione iridato juniores in carica è stata però condizionata in negativo dai punti persi sul salto preceduto dal passo, un lutz aperto in volo e qualificato come elemento non valido per via della singola rotazione.

Il giovane allievo di Brian Orser ha preceduto l’australiano Brendan Kerry (64,82), che ha rinunciato al triplo axel inserendo nel programma un quadruplo toeloop preceduto dal passo, discretamente eseguito.

La principale delusione della gara porta il nome di Kevin Reynolds (64,56), uno dei papabili alla sostituzione ad interim dell’illustre connazionale Patrick Chan. Il ventiquattrenne di Vancouver è incappato in una giornata piuttosto infelice sugli elementi di salto non riuscendo a completare al meglio gli elementi pianificati. L’impietoso ruolino di marcia odierno è caratterizzato da un quadruplo salchow sotto ruotato e completato con l'aiuto di un doppio step-out, un quadruplo toeloop atterrato su due piedi e correttamente degradato a triplo e, infine, un doppio axel oltemodo pasticciato nella fase di uscita.


In precedenza, si sono disputati short-dance e programma corto femminile con Papadakis/Cizeron e Gabrielle Daleman rispettivamente sugli scudi.

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