Polina Edmunds e Max Aaron dettano legge a Salt Lake City

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Figure skating - US International FSC 2014

Polina Edmunds e Max Aaron dettano legge a Salt Lake City

Nella seconda giornata dello United States International Figure Skating Classic, gli atleti di casa hanno completato un percorso netto imponendosi in tutti e quattro i segmenti di gara disputati.

Nel complesso, a differenza di quanto avvenuto ventiquattro ore or sono, il pubblico del “Salt Lake City Sports Complex” ha avuto la possibilità di assistere ad uno spettacolo dal discreto livello tecnico, specie per quanto concerne l'evento femminile.


L’attesa Polina Edmunds (63,27), astro nascente del panorama a stelle e strisce, non ha deluso le aspettative della vigilia archiviando un convincente successo nel programma corto. Nell’occasione, la sedicenne allieva di David Glynn si è ampiamente spinta oltre il primato personale sciorinando già a metà settembre un’eccellente condizione di forma. Scesa in pista sulle note di un flamenco coreografato da Rudy Galindo, Edmunds ha aperto il disco con un’imponente combinazione triplo lutz/triplo toeloop, ha poi completato un discreto triplo flip preceduto dal passo ed ha, infine, concluso gli elementi di salto con il doppio axel collocato nella seconda metà del disco. Pur avendo lasciato per strada un paio di livelli sull’intricata sequenza di passi finale ed essendosi fermata al livello tre sulla trottola rovesciata, la californiana di origini russe ha fatto registrare il punteggio tecnico più elevato di giornata così come la migliore valutazione complessiva sulle componenti del programma.

Il posto d’onore è andato alla giapponese Riona Kato (61,55), capace per la prima volta in carriera di spingersi oltre i sessanta punti. La sedicenne di Osaka, ma di stanza a Palm Desert in California, dove è seguita da Anthony Liu, ha palesato sugli elementi di salto quella solidità che raramente ha contraddistinto la carriera juniores. Nello specifico, ha aperto il programma con una pregevole combinazione triplo flip/triplo toeloop ed ha poi ben eseguito nella seconda parte della musica un triplo salchow preceduto dal passo e il doppio axel.

La detentrice del titolo Courtney Hicks (58,90) si è dovuta accontentare della terza moneta penalizzata dai punti persi per via di un passaggio a vuoto sul doppio axel aperto in volo e completato solo singolo. Elemento illegale a parte, la diciottenne californiana ha avuto il merito di eseguire al meglio la combinazione triplo flip/triplo toeloop e di aver presentato il migliore triplo lutz di giornata attestandosi ben oltre il precedente primato personale.

Hicks ha preceduto di stretta misura la canadese Alaine Chartrand (58,35), unica atleta in gara a raggiungere il livello quattro sulla sequenza di passi. Anche la diciottenne allenata da Michelle Leigh è stata capace di ergersi oltre il primato personale, nonostante il triplo toeloop a chiusura della combinazione con il triplo lutz sia stato giudicato sotto ruotato.

A seguire si è piazzata la statunitense Mirai Nagasu (55,46) che, come sovente avvenuto negli ultimi anni, ha alternato passaggi a vuoto a lampi di classe. In positivo vanno segnalati l’ottimo triplo rittberger, il doppio axel preso dalla luna e la trottola rovesciata, in negativo, invece, la posizione mancante sulla trottola combinata e il toeloop singolo senza valore attaccato al triplo flip con cui ha aperto il programma.

La palma di principale delusione di giornata spetta, in ogni caso, all’australiana Brookle Han (42,74) apparsa insicura e assai lontana da una condizione atletica adeguata, come testimoniato dai ripetuti passaggi a vuoto sugli elementi di salto che l’hanno relegata in ottava posizione.

 

In campo maschile, Max Aaron (240,22) ha confermato il feeling con Salt Lake City conquistando il terzo successo in tre anni. Dopo essersi imposto con largo margine nel programma corto, il ventiduenne allenato da Tom Zakrajsek ha dominato il segmento più lungo di gara nel corso del quale ha completato due quadrupli salchow e sette salti tripli, compresi un flip dal filo non propriamente interno e due axel eseguiti nella seconda metà della musica.  Aaron, che a parole non ha nascosto l’intenzione di voler dare maggiore spazio al lato artistico nonchè di arricchire il suo pattinaggio con passaggi di transizione, ha per ora deciso di semplificare il piano gara rinunciando, rispetto alla passata stagione, ad un salto quadruplo. La prima uscita, impreziosita dal nuovo primato personale, sembrerebbe avergli dato ragione, ma i margini di miglioramenti restano notevoli. A tal proposito, non si possono dimenticare la varie sbavature odierne tra cui una banale caduta su un incrociato indietro prima della sequenza coreografica, un evidente step-out sul secondo triplo axel e l’atterraggio del triplo lutz appoggiando una mano sul ghiaccio. In ogni caso, è diventato il venticinquesimo atleta nella storia a superare la soglia dei 240 punti.

Il posto d’onore è andato allo statunitense Ross Miner (209,78), ancora lontano dal rendimento di due anni fa e perennemente alla ricerca di quella solidità sul quadruplo salchow finora rimasta una chimera. Podio a parte, l’enorme distacco accumulato rispetto ad Aaron e il fatto di venire ormai stabilmente surclassato sulle componenti del programma dal connazionale rappresentano preoccupanti campanelli d’allarme.

Il podio è stato completato dal giapponese Daisuke Murakami (204,67) sceso di una posizione rispetto al programma corto. Per l’allievo di Frank Carroll, fatale è stato un libero dai due volti. Infatti, ad una convincente prima metà, caratterizzata dalla perfetta esecuzione di un quadruplo salchow e della combinazione triplo axel/doppio toeloop, ha fatto da contraltare una seconda parte con troppi atterraggi stentati e un flip aperto in volo e completato solo singolo.

 

Nella short-dance, gli statunitensi Alexander Aldridge/Daniel Eaton (54,08) hanno avuto la meglio di stretta misura sui canadesi Nicole Orford/Thomas Williams (53,74), ma per entrambe le coppie c’è ancora molto da registrare come confermato dai punteggi tecnici al di sotto del limite per prendere parte ai Campionati Mondiali. Va da sé come in questa fase della stagione tutti siano impegnati nel prendere le misure al Paso Doble cercando di capire cosa esattamente viene richiesto dal pannello.

 

Tra le coppie di artistico, gli statunitensi Alexa Scimeca/Chris Knierim (163,24) hanno ribaltato il risultato della prima parte di gara riuscendo ad imporsi con notevole margine sulla concorrenza. Fatte salve le ataviche difficoltà di Knierim sul salchow in parallelo, gli allievi di Dalilah Sappenfield hanno eseguito un programma libero di qualità impreziosito da un triplo twist di stordente bellezza dall’altezza siderale e da un’ottima esecuzione dei salti lanciati, nell’occasione triplo rittberger e triplo flip. Inoltre, fatto non secondario, hanno aggiunto al bagaglio tecnico anche il reverse lasso, sollevamento di maggiore valore in assoluto, oggi ben eseguito.

Jessica Calalang/Zach Sidhu (156,18), leader della competizione al termine dello short-program, nulla hanno potuto opporre contro lo strapotere tecnico dei più qualificati connazionali, ma hanno archiviato una convincente seconda posizione palesando sicurezza su salti lanciati, triplo twist e sollevamenti.

Sul podio per intero a stelle e strisce sono saliti anche i debuttanti in categoria maggiore Madeline Aaron/Max Settlage (138,52), che si sono difesi dal ritorno dei canadesi Brittany Jones/Joshua Reagan (134,84).

 

Lo United States International Figure Skating Classic, primo appuntamento stagionale del nuovo circuito ISU Challenger Series, si concluderà oggi con la danza libera e il programma libero femminile.

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