I fratelli Shibutani e Douglas Razzano trionfano nell'Ice Challenge di Graz

Gli Shibutani e Razzano trionfano nell'Ice Challenge di Graz
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Figure Skating - Ice Challenge 2014

I fratelli Shibutani e Douglas Razzano trionfano nell'Ice Challenge di Graz

I pattinatori statunitensi hanno confermato il feeling con gli eventi Isu Challenger Series conquistando due successi nella quarantunesima edizione dell'Ice Challenge di Graz.

Nella danza, i fratelli Shibutani (166,34) hanno bissato la vittoria conquistata a Bratislava nel mese di ottobre ipotecando il successo nel circuito. Gli allievi di Marina Zoueva, accompagnati in Austria da Massimo Scali, si sono chiaramente imposti in entrambi i segmenti di gara ritoccando il primato personale. Le indicazioni più importanti sono arrivate dalla danza libera, scollinata oltre quota cento punti, con una valutazione finale delle componenti del programma attestatasi su un eloquente 52,50. Nello specifico, la coppia di danza statunitense ha ottenuto il livello più alto a disposizione su twizzles, trottola e lift, tutti magistralmente eseguiti, ma si è fermata due gradini più sotto sulle sequenze di passi in coppia.

In seconda posizione, si sono piazzati i danesi di scuola canadese Laurence Fournier Beaudry/Nikolaj Sorensen (147,06), che, conclusa la campagna europea, torneranno in nordamerica con il primato personale migliorato di ben quindici lunghezze.

La lotta per il gradino più basso del podio ha visto prevalere a sorpresa i padroni di casa Barbora Silna/Juri Kurakin (129,58), terzi in entrambi i programmi di gara. Gli allievi di Barbara Fusar Poli hanno stabilito il primato nazionale, ma nella short-dance non sono riusciti ad ottenere il punteggio tecnico minimo per partecipare ai Mondiali.  La coppia austriaca ha preceduto i finlandesi Henna Lindholm/Ossi Kanervo (127,30) e gli italiani Misato Komatsubara/Andrea Fabbri (127,14), che hanno perso il podio per via di una caduta sulla midline, ma, incidente a parte, hanno evidenziato interessanti progressi.


In campo maschile, il successo, grazie ad una rimonta nel programma libero, è andato al ventiseienne statunitense Douglas Razzano (199,92), capace, nonostante i patemi con triplo axel e quadruplo toeloop, di  scavalcare il sedicenne russo Alexander Samarin (196,92), consolatosi con il nuovo primato personale. Nello specifico, l’allievo di Elena Buianova ha perso il treno per la vittoria a causa di due axel singoli. I pattinatori statunitensi, che salvo sorprese non prenderanno parte alla finale del Grand Prix, hanno così archiviato il sesto successo in otto tappe di Isu Challenger Series, alternando sul gradino più alto del podio sei atleti differenti. In terza posizione si è piazzato il ventunenne tedesco Martin Rappe (180,66)


I russi Lina Fedorova/Maxim Miroshkin (157,80) seppure con prestazioni non eclatanti, si sono nettamente imposti nella gara riservata alle coppie di artistico confermando pregi e punti di debolezza. Infatti, come avvenuto nel programma corto, hanno evidenziato qualche patema di troppo sui salti in parallelo che continuano a fornire pochi punti alla causa. Per il resto, sono stati meno puntuali del solito sul il triplo salchow lanciato e sulla spirale della morte esterna indietro, ma hanno palesato grandi qualità su triplo twist e sollevamenti. A seguire, si sono piazzati gli austriaci Severin Kiefer/Miriam Ziegler (142,56), capaci di migliorare il primato nazionale di quasi sette punti grazie ad una crescita sui sollevamenti e sulle valutazioni delle componenti del programma, fondamentale per supplire ai passaggi a vuoto sui salti in parallelo, di norma il punto di forza.  Il podio è stato completato dai tedeschi Mari Vartmann/Aaron Van Cleave (140,82),  che, numeri alla mano, hanno perso la sfida a distanza con i connazionali Prölß/Blommaert, impegnati in contemporanea nella Rostelecom Cup. In tal senso, a parte i consueti patemi sul triplo salchow in parallelo, fatale si è rivelato un passaggio a vuoto sul sollevamento di gruppo tre.  Gli italiani Alessandra Cernuschi/Filippo Ambrosini (123,70) hanno chiuso la gara in quinta posizione palesando, nonostante qualche sbavatura qua e là, importanti miglioramenti rispetto alle precedenti uscite. In vista dei prossimi appuntamenti, sarà fondamentale, al fine di effettuare uno step in avanti, focalizzare l’attenzione sugli atterraggi dei lanciati e sulla qualità nell’esecuzione dei sollevamenti.


Nel programma corto della gara femminile che si concluderà domenica, ha avuto la meglio, nel rispetto dello scontato pronostico della vigilia, la russa Alena Leonova (56,75), abile nel "registrare" le trottole che le avevano procurato enormi problemi a Skate Canada, ma penalizzata dal non avere effettuato il triplo flip preceduto dal passo. L’allieva di Evgeni Rukavitsin, autrice di un’ottima combinazione triplo toeloop/triplo toeloop, ha preceduto l’ungherese Ivett Toth (54,41), protagonista di una prova di indiscusso valore che le è valsa il migliore riscontro tecnico di giornata. La quindicenne di Budapest allenata da Julia Sebestyen ha eseguito in apertura una notevole combinazione triplo flip/triplo toeloop ed ha poi presentato un triplo lutz ben atterrato, nonostante un passo “poco evidente”, dimostrando di essere in possesso di un importante bagaglio tecnico sugli elementi di salto.

In terza posizione si è piazzata Isabelle Olsson (53,73), che, in virtù di un programma privo di sbavature e caratterizzato da buon trottole, ha migliorato il primato personale ufficiale di oltre sei punti. L’attesa statunitense Hannah Miller (46,82) si è, invece, dovuta accontentare del quarto posto, penalizzata da una giornata negativa sugli elementi di salto, specie axel e flip preceduto dal passo che non hanno raccolto punti per via delle rotazioni richieste mancanti.

Una caparbia Guia Maria Tagliapietra si è attestata in quinta posizione (46,39), ottenendo il punteggio tecnico minimo per partecipare ai Campionati mondiali. La sedicenne di Courmayeur ha lottato sugli atterraggi della combinazione triplo toeloop/triplo toeloop e del triplo lutz preceduto dal passo riuscendo a salvare gli elementi e, come di consueto, ha palesato qualità sulle trottole. Carol Bressanutti (34,78) ha chiuso, invece, il segmento di gara in dodicesima piazza.

A margine, va rimarcato come le valutazioni sulle componenti del programma siano state piuttosto severe rispetto agli standard abituali.

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