Si è aperta oggi la sesta e penultima tappa di qualificazione del circuito di Junior Grand Prix, ospitata dall’EnergieVerbund Arena di Dresda. Nella prima giornata della Pokal der Blauen Schwerter, si sono svolti i primi segmenti di gara di danza e competizioni in singolo.
Nella short-dance, i russi Betina Popova/Yuri Vlasenko (59,91), secondi nella tappa di Ostrava, hanno posto una seria ipoteca sulla qualificazione alla finale di Barcellona facendo segnare il migliore punteggio stagionale. La superiorità emersa sul versante tecnico ha consentito agli allievi di Ksenia Rumantsieva di accumulare oltre quattro punti di margine sui più immediati inseguitori. La coppia moscovita, impeccabile sui twizzles che hanno aperto il programma, è stata dominante sul pattern, riuscendo a raggiungere il livello più alto a disposizione sulla seconda sequenza di silver samba. A coronare una prestazione oltre le aspettative, è arrivata anche la migliore valutazione su ciascuna voce delle componenti del programma.
Gli attesi statunitensi Lorraine McNamara/Quinn Carpenter (55,61), apparsi comunque in crescita rispetto alla prova di Ostrava, si sono dovuti accontentare della seconda posizione, complici i livelli persi per strada su twizzles e sequenze di silver samba. I canadesi Brianna Delmaestro/Timothy Lum (51,81), al posto d’onore nella tappa di Lubiana, non sono, invece, andati oltre la terza piazza, pur palesando un miglioramento sul versante tecnico rispetto alla precedente uscita.
Di fatto, le velleità delle coppie nordamericane, entrambe ancora in corsa con una vittoria per la qualificazione alla finale, sono state letteralmente annichilite da Popova/Vlasenko. A questo punto, alla luce di quanto avvenuto nelle precedenti tappe e del campo partecipanti dell’ultimo atto di qualificazione che si terrà a Zagabria, si profila una finale con due coppie canadesi e quattro coppie russe. Un simile scenario, impronosticabile alla vigilia della stagione, avrebbe del clamoroso in quanto dal 2003 in avanti almeno una coppia di danza statunitense ha preso parte alla finale.
In quarta posizione, con il nuovo primato personale, si sono piazzati gli ucraini Valeria Gaistruk/Alexej Olejnik (49,02), che hanno preceduto i russi Sofia Evdomikova/Egor Bazin (48,69).
I debuttanti italiani, scuola Forum, Valentina Gabusi/Nik Mirzakhani (38,31) hanno chiuso la short-dance al decimo posto.
Il programma corto femminile ha visto trionfare la giapponese Wakaba Higuchi (58,99), già protagonista nella tappa di Ostrava. La tredicenne di Tokyo ha confermato di disporre del migliore triplo lutz del circuito, eseguendo in assoluta scioltezza il difficile salto preceduto dal passo nella seconda metà della musica. Tuttavia, non sono state tutte rose e fiori in quanto è correttamente arrivata una chiamata di filo errato sullo stacco del triplo flip, presentato in combinazione con un triplo toeloop. L’errore non ha consentito alla campionessa nazionale novice di sfondare il muro dei sessanta punti, ma non ha compromesso in alcun modo il risultato finale. Per il resto, la stella emergente del pattinaggio nipponico ha eseguito un doppio axel di enorme ampiezza, senza dimenticare le trottole di ottima fattura.
Higuchi ha preceduto Elizavet Turzynbaeva (55,31), allieva di Brian Orser dotata di un bagaglio tecnico piuttosto interessante. La quattordicenne kazaka ha atterrato con uno step-out la combinazione triplo rittberger/triplo toeloop ed ha perso qualche decimo per via di un triplo lutz non preceduto dal passo, ma è stata impeccabile sugli altri elementi, specie la sequenza di passi che ha meritato l’unico livello quattro assegnato nella gara.
In terza posizione, si trova l’attesa russa Alexandra Proklova (52,89), rimasta ferma causa infortunio per diversi mesi nel corso della primavera e dell’estate. L’allieva di Inna Goncharenko, rispetto alle abitudini, ha pagato dazio sugli elementi di salto cadendo rovinosamente sul triplo lutz, storicamente uno dei suoi punti di forza, e non completando la rotazione del triplo flip che ha aperto la combinazione con il triplo toeloop. Nel programma libero, la quattordicenne di Mosca, capace di eseguire uno dei migliori doppi axel di giornata e una trottola rovesciata senza eguali in gara, sarà perciò chiamata a recuperare almeno una posizione per non vedere compromessa la possibilità di accedere alla finale del circuito.
La sorpresa della competizione è stata la tedesca Lutricia Bock (52,34), quarta a stretto contatto con la più quotata Proklova. Nell’occasione, la quindicenne di Chemnitz, già eleggibile per gli eventi della categoria maggiore, ha presentato un convincente triplo lutz e, per via di un triplo flip leggermente corto, non ha completato al meglio una pregevole combinazione chiusa da un triplo toeloop.
L’allieva di Monika Scheibe, autrice oggi del nuovo primato personale, ha regolato la russa Elizaveta Iushenko (51,67), migliore del lotto sugli elementi di trottola, ma penalizzata da un triplo lutz non preceduto dal passo richiesto e dal non aver effettuato la combinazione per via dell’atterraggio non scivolato di un triplo flip. Attardata anche la statunitense Leah Keiser (49,66), settima a causa di una rovinosa caduta sul triplo lutz e per avere attaccato in combinazione ad un triplo toeloop un secondo toeloop doppio anziché triplo.
L’italiana Giada Russo (38,50) ha chiuso il segmento di gara in dodicesima posizione. Sul risultato odierno hanno pesato un doppio lutz non preso dal filo esterno e i problemi nell’attaccare ad un triplo salchow il doppio toeloop pianficato. Sul fronte delle trottole, al flying camel e alla rovesciata ben eseguite hanno fatto stranamente da contraltare i problemi nel realizzare al meglio la combinata
In campo maschile, il russo Andrei Lazukin (68,73), vincitore di recente della prima tappa della Coppa di Russia, ha chiuso in testa il programma corto ritoccando il primato personale. Se al termine della gara l’ancora sedicenne di scuola Mishin riuscirà a difendere il piazzamento o a salire sul podio, non è escluso che la federazione russa, problemi di visto permettendo, possa decidere di schierarlo anche nell’ultima tappa di Zagabria, dove potrebbe giocarsi la chance di entrare in finale. Lazukin, atterrato il triplo axel con l‘appoggio di una mano sul ghiaccio, è stato esente da sbavature sul resto degli elementi di salto, eseguendo al meglio, in combinazione con un triplo toeloop, anche quel triplo flip di norma indigesto per gran parte dei connazionali.
In seconda posizione, si è piazzato il cinese He Zhang (67,49), che ha surclassato il leader della classifica su cinque dei sette elementi previsti, ma ha accumulato distacco per avere presentato un axel doppio anziché triplo e per un filo sospetto sul triplo flip. A margine, è importante ricordare che il diciassettenne di Changchun vincendo la gara di Dresda si qualificherebbe in automatico per la finale, mentre un eventuale posto d’onore non dovrebbe essere sufficiente.
Zhang ha preceduto lo statunitense Shotaro Omori (66,30), tornato dopo tempo immemore ad esprimersi su buoni livelli di competitività, nonostante un triplo lutz mancante di rotazione che ha parzialmente vanificato l’incidenza del migliore triplo axel di giornata.
A seguire, si sono piazzati l’ucraino Yaroslav Paniot (65,12), sospinto dal primo punteggio tecnico frutto tra le altre cose di un’insolita combinazione triplo flip/triplo rittberger, e il giapponese Sei Kawahara (64,91), caduto su un triplo lutz mancante di rotazione, ma tenuto in quota da un discreto triplo axel e da trottole competitive.
Il canadese Roman Sadovsky (59,90), vincitore a sorpresa della tappa di Ostrava, non è andato oltre l’ottavo posto, tradito da una caduta sul triplo lutz e dalle difficoltà nell’eseguire al meglio la combinazione triplo rittberger/triplo toeloop (giretto al termine del rittberger e toeloop atterrato in punta e mancante di rotazione). Il quindicenne allenato dalla leggenda polacca Gregor Filipowski, penalizzato tra le altre cose dal fatto di non essere in possesso del triplo axel, sarà chiamato domani a risalire fino alla terza posizione per non perdere la possibilità di raggiungere la finale, che, classifica alla mano, è ancora alla portata anche del giapponese Kawahara, oltre che del cinese Zhang.
L’azzurro Matteo Rizzo (42,45), incappato in una giornata negativa sugli elementi di salto, si è dovuto accontentare della diciannovesima posizione. Il sedicenne figlio d’arte, archiviato un discreto triplo lutz, non è riuscito ad eseguire la combinazione per via di un triplo flip aperto nel finale e degradato a doppio e, nella seconda parte del programma, ha completato un axel singolo anzichè doppio, elemento irregolare ai sensi del nuovo regolamento.
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