Artur Dmitriev Jr. in grande spolvero anche nella Volvo Cup di Riga

Artur Dmitriev Jr. in grande spolvero anche nella Volvo Cup di Riga
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Figure SkatingFigure skating - Volvo Cup 2015

Artur Dmitriev Jr. in grande spolvero anche nella Volvo Cup di Riga

Tra mercoledì e domenica, il "Volvo Sport Centr" di Riga ha ospitato la Volvo Cup, competizione di livello B non inclusa in questa stagione nel circuito Isu Challenger Series.

Il protagonista principale è stato Artur Dmitriev (251,44), che, ad una settimana di distanza dalla cavalcata vincente di Graz, si è riconfermato anche in Lettonia su livelli di eccellenza. Il ventitreenne allenato da Alexei Mishin sembrerebbe aver finalmente dato una svolta alla carriera trovando quella stabilità tecnica sempre mancata in passato. Archiviato un programma corto impeccabile, nobilitato da una buona esecuzione di triplo axel e combinazione quadruplo toeloop/triplo toeloop, il figlio d'arte ha ben completato nel segmento più lungo di gara un quadruplo toeloop, un doppio axel e otto salti tripli, tra cui due axel. Salti a parte, tutti gli elementi di trottola sono stati eseguiti con assoluta puntualità e, in generale, è emersa un'importante sicurezza su ogni fronte. Dmtriev ha preceduto di quasi cinquanta punti il ventiquattrenne svedese Alexander Majorov (203,05), tradito dai ripetuti passaggi a vuoto sui tentativi di triplo axel. Il podio è stato completato dal ventiduenne tedesco Martin Rappe (179,06).

La scuola diretta da Alexei Mishin ha fatto la voce grossa anche nella prova juniores, dominata dall'emergente Petr Gumennik (201,73). Il tredicenne di San Pietroburgo ha così collezionato il terzo successo in meno di un mese, che si va aggiungere a quelli ottenuti nella Coupe de Nice e nel Leo Scheu Memorial di Graz. Gumennik ha rinunciato al tentativo di triplo axel, eseguendo comunque nel programma libero due doppi axel e sette salti tripli, compresa la combinazione triplo rittberger/triplo rittberger. In seconda posizione si è piazzato il sedicenne britannico Josh Brown (179,02) davanti al quattrodicenne estone Jegor Zelenjak (142,08).


Nella danza, Rebeka Kim e Kirill Minov (143,94) hanno regalato alla Corea il primo storico successo in una competizione internazionale della categoria maggiore. La coppia di stanza a Mosca si è imposta agevolmente in entrambi i segmenti di gara superando agevolmente i punteggi minimi per prendere parti ai Campionati mondiali. Il posto d'onore, con un distacco attorno alle dodici lunghezze, è andato i padroni di casa Olga Jakushina/Andrei Nevskiy (131,97), autori nella danza libera della migliore prestazione della carriera. La lotta per il gradino più basso del podio ha premiato la nuova coppia norvegese Thea Rabe/Timothy Koleto (122,03), che ha guadagnato l'eleggibilità per i Campionati europei resistendo al ritorno degli italiani Victoria Manni/Saverio Giacomelli (120,30), autori di una convincente danza libera dopo essere rimasti attardati nella short-dance per via di un'esecuzione non brillante delle sequenze di ravensburger waltz. La sceneggiatura è stata opposta per Sofia e Leo Luca Sforza (114,32), secondi al termine di una brillante short-dance, ma poi naufragati in sesta posizione al termine di una danza libera macchiata da passaggi a vuoto sulla sequenza circolare in coppia e sui twizzle, senza dimenticare il curve lift perso per strada. In positivo vanno rimarcate le discrete valutazioni sulle componenti del programma, inferiori solamente a quella delle prime due coppie classificate.


In campo femminile, si è imposta a sorpresa la svedese Matilda Algotsson (148,04), al debutto assoluto in un evento senior. La diciassettenne di Stoccolma ha costruito il successo nel segmento più lungo di gara, in cui è stata la migliore sul fronte tecnico ed ha ottenuto la valutazione più alta su ciascuna voce delle componenti del programma. Il grande merito di Algotsson, apparsa a suo agio su triplo rittberger e triplo salchow, è stato quello di contenere gli errori rispetto alle avversarie più quotate, smarritesi chi più chi meno nel programma libero. In seconda posizione, grazie ad un corto impeccabile, si è attestata la veterana austriaca Kerstin Frank (143,54), che ha preceduto di misura in entrambi i programmi la sedicenne coreana Ji Hyun Byun (142,51).

L'attesa lettone Angelina Kuchvalska (136,83), vincitrice della scorsa edizione e indiscussa favorita della vigilia, ha pescato due giornate negative sugli elementi di salto ed è parsa la brutta copia dell'atleta ammirata poche settimane or sono nella Denkova-Staviski Cup di Sofia. Lenta sul ghiaccio e impacciata sulle trottole, si è dovuta accontentare di una mesta quinta piazza preceduta dalla progredita ventiquattrenne estone Helery Hälvin (138,73), autrice del secondo riscontro nel programma libero grazie a quattro salti tripli e due doppi axel completati.

A livello juniores, la padrona di casa Daria Nikitina (170,28) ha fatto letteralmente il vuoto infliggendo un distacco abissale alla quindicenne tedesca Annika Hocke (133,71)  e alla quattordicenne ucraina Kim Cheremsky (125,62). L'ancora quattordicenne lettone, già decima nell'ultima edizione dei Campionati mondiali juniores, si è concessa il lusso di completare due doppi axel e sette salti tripli nel programma libero, compresi due lutz. Il segmento più lungo di gara è stato aperto da una combinazione triplo lutz/triplo toeloop ben realizzata, seguita da un'altra combinazione triplo salchow/euler/triplo salchow. Nikitina avrebbe vinto per dispersione anche la modesta competizione senior.

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