La campionessa bergamasca ha svelato qualche retroscena tornando sul super-g di sabato scorso. Tra Courchevel e Val d'Isère... mente sgombra.
Un piccolo segreto dietro la prima vittoria stagionale, arrivata dopo un week-end difficilissimo a Lake Louise.
Sofia Goggia, nel suo consueto report di inizio settimana che tiene sul sito Red Bull, ha svelato come i 72 secondi di gara nel trionfale super-g di sabato scorso a Sankt Moritz, siano stati solo una parte del lavoro necessario per emergere, almeno secondo lo spirito che caratterizza l'olimpionica di discesa.
Nel suo “Essere Sofia”, ecco alcuni passaggi decisamente interessanti, legati in particolare alla visita in Engadina del suo primo maestro Nicola: “In alcune tappe di coppa c'è un prete protestante, Padre Jorg, che prima delle gare celebra una messa per noi e, in questa occasione, ci ha detto di portar sempre la gioia dentro di sé, indipendentemente dal risultato – spiega la 27enne bergamasca – Parole che mi hanno dato molta serenità, come quando vado dal mio caro Don Fabio in Duomo a Bergamo.
Sabato mi sono svegliata felice, anche perchè sapevo che sarebbe passato a trovarmi Nicola, il mio primo maestro di sci, che mi ha allenata per 10 anni quando ero piccola. E' una persona a cui tengo molto: l'ho incontrato casualmente in fondo alla seggiovia e gli ho chiesto di fare un giro di riscaldamento con me, c'erano anche Mamo, il mio vicino di casa, e Diego, che si allenava con me e Nicola e ora è maestro di sci a Sankt Moritz. C'era un'energia particolare in quell'incontro e mi sono tornati in mente i momenti passati insieme tra le piste e le stradine di Foppolo, quelle indimenticabili domeniche al mio primo sci club, il Clan2”.
Sul podio altre mille emozioni: “Dopo l'inizio dell'Inno di Mameli ho visto Nicola lì, tra la folla, e in quel momento sono riuscita a stento a trattenere le lacrime. Davanti a me avevo tutto il percorso fatto insieme, il sudore, la fatica, i sacrifici, lo spazzaneve e le prime curve insieme, tutto racchiuso in un semplice e magico sguardo di intesa”.
Poi è stato tempo di parallelo, una specialità che Goggia ha preparato eccome: “Mi sono allenata parecchio per arrivare pronta al mio esordio ufficiale in questa disciplina – ha confermato Sofia – Sono stata eliminata per due centesimi (nello scontro dei 16esimi di finale con Duerr, ndr), ma ho capito molte cose e il fatto di avere un'avversaria davanti mi ha stimolata moltissimo. Un insegnamento che vale in senso assoluto, non solo per questo tipo di gara”.
Ora Courchevel con il gigante di martedì e le gare di Val d'Isère (sabato discesa, domenica combinata): “C'ero prima, ovvero in seguito alle gare di Lake Louise, e ci sono adesso. Come mi ha scritto Nicola sabato sera: umile, concentrata e attenta a ogni dettaglio”.
Slalom Gigante Femminile Courchevel (FRA)
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