Goggia-Brignone, 22-21 ed è sempre show azzurro. Sofia: "Ho vissuto giorni difficili". Fede: "Discesa bellissima"

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Sci Alpinocoppa del mondo femminile

Goggia-Brignone, 22-21 ed è sempre show azzurro. Sofia: "Ho vissuto giorni difficili". Fede: "Discesa bellissima"

A Crans-Montana una nuova doppietta delle regine dell'Italsci, con la valdostana ancora ad un passo dal primo trionfo nella disciplina regina che vede la bergamasca ad un passo dalla quarta Coppa del Mondo. Ora tutte a Kvitfjell...

Ne è valsa la pena, di attendere 24 ore e oltre per un trionfo del genere.

Una nuova doppietta azzurra, con Sofia Goggia che torna sul gradino più alto del podio, lei che ha vinto cinque delle sette discese di questa stagione di CdM e ha dovuto ingoiare il boccone amaro del podio iridato mancato in quella “particolare” gara di Méribel, e Federica Brignone seconda, ad appena 15 centesimi dalla compagna di squadra che la stacca di una lunghezza in vetta alla classifica delle plurivittoriose in casa Italia.

Ventidue gare di coppa per Sofia, ventuno per Fede, al termine di una discesa tormentata come quella di Crans-Montana, che alla fine dei conti ha regalato uno spettacolo di alto livello. Goggia ora è ad un passo dalla quarta sfera di cristallo nella sua disciplina preferita, avendo la bellezza di 179 lunghezze di margine su Ilka Stuhec, oggi nona, con le sole sfide di Kvitfjell e delle finali di Soldeu nel menu.

Sono stati due giorni difficili per me – ha confessato la fuoriclasse bergamasca ai microfoni di Rai Sport – Il fatto di disputare un'unica prova e uscire alla quinta porta non è stato semplice da gestire, poi le condizioni particolari e mutevoli. Inoltre, oggi coi pettorali bassi siamo partite nel buio e dopo è cambiata parecchio, ma sapevo che se c'era una che poteva rischiare e giocarsela quella era Federica. E' particolare che sia riuscita ad andare più forte di lei nei curvoni finali, mentre non sono entrata bene nel piano e lì ho perso da tante.

Il mio periodo pre e post mondiale? A volte non va tutto per il verso giusto, oggi avevo bisogno di fare la mia gara con solidità e confermare me stessa, sentirmi adeguata e... giusta”.

Quinto podio in discesa a livello di Coppa del Mondo, con quattro secondi posti e il primo che arrivò, nel 2018 a Bad Kleinkirchheim, proprio alle spalle di Goggia e davanti a Nadia Fanchini (e pensiamo oggi alla sorella Elena, omaggiata dalle azzurre) per una tripletta leggendaria, da parte di una Federica Brignone in condizione stratosferica sul “suo” Mont Lachaux. “Mi spiace un po' di non aver fatto il super-g in queste condizioni – ha detto la campionessa di La Salle a fisi.org nel post gara – ma sono contentissima.

Non facevo così bene discesa da tre-quattro anni. Erano due giorni che attendevamo e normalmente quando ci sono queste condizioni riesco sempre a fare bene, ad attivarmi. Non è servita a nulla la prova, le condizioni sono completamente cambiate e chi ha saputo adattarsi meglio ha fatto il risultato. Nel prossimo week-end ci sono due super-g e una discesa: vedrò cosa fare per la discesa e cercherò di dare il massimo nei super-g ai quali tengo moltissimo”, ha sottolineato Fede riferendosi alle gare di Kvitfjell, cruciali in chiave coppa di specialità.

E in Norvegia andrà una Laura Pirovano sempre più in fiducia, dopo il 7° posto odierno sulla pista dove due anni fa, prima del nuovo infortunio, sfiorò il podio. “Bruciano un po' quei centesimi (poi sono diventati quasi 3 decimi dal podio con l'inserimento di Gauche al 3° posto, ndr), ma non posso che essere contenta della mia gara – il commento della 25enne trentina a Rai Sport – Partire coi numeri davanti in una condizione diversa dalle prove non era facile.

Il ricordo di Elena sul casco? Oggi c'era da metterci anche orgoglio da parte di ognuna, la portiamo sempre con noi e sono contenta anche per Sofia, che dopo una prova difficile è stata brava a venirne fuori”.

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