Johnson, dall'incubo alle lacrime di gioia: Breezy sul tetto del mondo. "Quando con l'1 ho visto il mio tempo..."

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Johnson, dall'incubo alle lacrime di gioia: Breezy sul tetto del mondo. "Quando con l'1 ho visto il mio tempo..."

La discesa iridata di Saalbach 2025 ha portato per la prima volta su un podio mondiale l'americana, una Puchner che si accontenta dell'argento e Ledecka, un razzo nella parte alta e forse con qualche rimpianto per il suo finale. Parola alle protagoniste del sabato austriaco, premiate da Annemarie Moser-Proell...

Un podio inedito a livello di campionati del mondo, visto che nessuna di loro (e non parliamo di ragazzine) aveva mai conquistato una medaglia nelle rassegne iridate.

Breezy Johnson d’oro, Mirjam Puchner argento, Ester Ledecka di bronzo nella sfida regina di Saalbach 2025, almeno per quanto riguarda la disciplina visto che i contenuti tecnici della pista di Saalbach non erano da assegnazione di un titolo mondiale, al netto che nei grandi eventi non è certo una novità trovare pendii tutt’altro che impossibili.

Se per l’austriaca e la praghese, nei grandi eventi sono arrivate soddisfazioni dai Giochi Olimpici, con Mirjam d’argento in super-g a Pechino 2022 per non parlare di Ester, dai titoli nello snowboard a quello storico in super-g di PyeongChang 2018, per Breezy un successo del genere è una novità assoluta.

Mai vincente in Coppa del Mondo, ma attenzione: la classe 1996 nativa del Wyoming ha collezionato sette podi nell’arco di un anno, da fine 2020 alla conclusione del 2021, spesso battuta da Sofia Goggia nelle stagioni dominanti della bergamasca, prima di farsi nuovamente male al ginocchio, perdendo ancora il grande sogno olimpico a Pechino, e poi subire anche una squalifica di 14 mesi (partita dall’ottobre 2023) per i “where about”, ovvero aver saltato tre controlli antidoping nell’arco di un anno.

Rientrata giusto in tempo per l’opening di velocità di meno di due mesi fa a Beaver Creek, la nuova campionessa del mondo ha riacquisito fiducia gara dopo gara, prova ne è il 4° posto di Garmisch-Partenkirchen. Oggi il suo capolavoro d’oro, le lacrime inarrestabili quando dopo la discesa di Emma Aicher ha capito che era fatta, e vivere una premiazione officiata nientemeno che da sua maestà Annemarie Moser-Proell.

“Ho commesso qualche errore, ma sapevo anche di avere sempre velocità – ha analizzato Johnson al microfono di Viktoria Rebensburg in casa Eurosport – Quando ho visto il tempo all’arrivo (Breezy partiva col numero 1), mi sono detta che forse…

Sì, stamattina ero nervosa e mi sono alzata alle 4.00 perché ci credevo, sapendo che oggi quello che contava era sciare come sai di poter fare. L’anno ai box? Il mio obiettivo era arrivare qui competitiva, è bellissimo essere di nuovo nella lotta al vertice perché sai che quando sei lì, allora ti concedi l’opportunità di vivere poi una giornata perfetta come questa. Il pubblico aggiunge qualcosa in più, è competente e rende tutto meraviglioso”.

Tifosi, i suoi di casa Austria, che Mirjam Puchner ha confessato di aver sentito anche a metà pista, quando ha iniziato a perdere i centesimi che l’hanno portata, per 0”15, alle spalle dell’americana. La 32enne salisburghese porta ancora l’Austria femminile sul podio dopo l’oro di Venier in super-g e sorride, nell’intervista a Eurosport: “Per me è stata sinora una stagione difficile, è bellissimo vincere una medaglia in casa. In queste condizioni, splendide sotto ogni punto di vista, ho ottenuto un grande risultato dopo aver superato le qualificazioni in prova.

Su questa pista mi sono sempre sentita bene, ma non mi consideravo tra le favorite e non avvertivo pressione, visto che le mie compagne sono andate più forte questo inverno”.

“Mi sono divertita un sacco – ha raccontato con la sua solita energia Ledecka, intervistata da Tina Maze, talent di Eurosport – Il mio skiman aveva preparato sci velocissimi, ma penso di aver bevuto troppa Red Bull in partenza perchè stavo volando (ha scherzato la ceca citando uno dei suoi sponsor e riferendosi al fatto che aveva mezzo secondo di margine su Johnson dopo due intermedi, ndr). Forse non sono stata pulitissima ovunque, ma alla fine è andata come pensavo e sono felice del bronzo.

Con il mio staff, guidato da Franz Gamper, abbiamo fatto un bel lavoro in preparazione a queste gare, avevo l’idea giusta di cosa serviva oggi”.

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