La gioia di Fede: "Contenta di non aver vinto una gara pacco, è una gran stagione e non voglio smettere"

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La gioia di Fede: "Contenta di non aver vinto una gara pacco, è una gran stagione e non voglio smettere"

Brignone si mantiene in corsa per la coppa di specialità, dopo il magistrale super-g di Kvitfjell che l'ha vista battere anche Gut-Behrami e arrivare a quota 25 successi in CdM (alle spalle solo di Tomba a livello tricolore). Lara, ad un soffio dalla sua seconda sfera di cristallo assoluta, sorride: "Non era pericolosa essendoci poca velocità, intanto sono felice di essere arrivata in fondo intera...". Melesi e Pirovano alle finali ma deluse dal week-end come Bassino, che ora preparerà il gigante di Are.

Nella nebbia della “Olympiabakken”, e anche lei ne ha trovata davvero parecchia (più di alcune dirette rivali), Federica Brignone oggi è stata capace di un super-g capolavoro a Kvitfjell, se consideriamo che questa pista non è certo la più adatta del circuito alle caratteristiche della valdostana.

Quando è in queste giornate, a maggior ragione se è più tosta per tutte in termini di condizioni meteo, battere Fede nella specialità diventa quasi impossibile, come accaduto due mesi e mezzo fa sulla Oreiller-Killy di Val d'Isère, giorno dell'ultimo successo stagionale per la 33enne di La Salle.

Oggi la quarta firma di un inverno già di altissimo profilo, con il secondo posto nella generale conquistato sorpassando Shiffrin, anche se Lara Gut-behrami è davvero troppo lontana (326 pt) per sognare, a sei prove dalla conclusione di questa Coppa del Mondo.

Oggi la ticinese ha terminato seconda, a 6 decimi dalla plurivittoriosa azzurra di sempre, visto che a quota 25 successi stacca Goggia e Thoeni (con Albertone Tomba irraggiungibile con i suoi leggendari 50 trionfi), ma sono pure 66 podi tanti quanti un mito come Stefania Belmondo, sconfinando nelle altre discipline invernali. “Non voglio vincere una gara pacco, anche se può succedere che non ci sia una condizione uguale per tutte – le prime parole di Brignone nell'intervista con Rai Sport, al microfono di Simone Benzoni – Oggi posso dire di non essere scesa in una situazione migliore delle mie avversarie, abbiamo avuto un po' tutte la nebbia, chiaro che Marta ad esempio (subito dopo la vincitrice, col n° 11) sia scesa in un momentaccio.

Non ho vinto per “culo”, lo dico, anche se ovviamente le atlete partite dopo hanno avuto un meteo peggiore. Il lavoro sulla scorrevolezza è stato importante, ieri avevo sbagliato sotto mentre oggi ho fatto bene un po' tutto; ringrazio mio fratello e tutta la squadra per questo, ci lavoriamo da anni e poi c'è Sbarde (Mauro Sbardellotto, il suo storico skiman, ndr)...

Quattro vittorie sono una bella soddisfazione, ho fatto meglio solo nel 2019/2020, il punteggio è alto nella generale anche se a gennaio mi aspettavo di più, stavo sciando benissimo eppure in gara ho iniziato a fare errori, penso di aver voluto strafare ma vedo il bicchiere tutto pieno. La stagione non è finita e, più in generale, non ho alcuna intenzione di smettere; spero che il momento in cui non me la sentirò più arrivi il più tardi possibile”.

E Gut-Behrami? Intervistata dallo stesso collega Benzoni nel post gara, la campionessa ticinese può sorridere perchè la coppa generale è davvero vicina, ma pure per la quinta in super-g (e ricordiamo che Lara guida anche le graduatorie di discesa e gigante) è la favoritissima, con 69 pt su Huetter e 74 rispetto a Brignone prima della sfida alle finali di Saalbach. “Oggi era difficile anche solo partire, ma è stato così per tutte – le sue parole – Non la definirei però una gara pericolosa, perchè c'era poca velocità e neve morbida.

Sicuramente al limite, io sono contenta di essere arrivata e... per intera. La coppa generale? Quando scii bene, al traguardo arrivano i punti e ragiono così, pensando solo ad essere consistente. Fino a Saalbach pochi pensieri”.

Marta Bassino, quindicesima e scesa in un momento davvero critico, ha vissuto due super-g complicati dopo il grandioso week-end di Crans-Montana, ma il contesto tecnico di Kvitfjell era davvero ostico per la cuneese, che tra l'altro rispetto a quasi tutte le rivali non aveva l'esperienza del 2023. “A metà pista ho visto... buio totale – ha confessato a Rai Sport – Non vedevo da una porta all'altra e anche sotto era difficile, anche se più o meno ce la potevi fare. Rimarremo qui due giorni per allenarci in gigante, poi andremo ad Are”.

Roberta Melesi e Laura Pirovano, oggi 18^ e 22^, andranno alle finali assieme a Brignone e Bassino. “Anche oggi purtroppo non sono riuscita a dare il mio 100%, ci ho provato ma devo lavorare su certi tracciati”, l'analisi della lecchese, mentre la classe '97 trentina ha aggiunto di aver “fatto tantissima fatica con questa neve, speravo oggi di migliorare le mie sensazioni ma proprio non mi sono trovata. Quando non mi fido, scio sulle uova e non riesco a spingere. Una giornata mediamente difficile”.

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